Le magie di Google per i selfie: come Pixel 6 è un passo avanti nei ritratti

2 years ago 232

Sin dal lancio dei suoi primi Pixel abbiamo capito che il focus principale di Google era il comparto fotografico per i suoi smartphone, il quale è passato spesso da una robusta base software. Con i Pixel 6 Google ha introdotto delle novità anche a livello hardware, ma potenziando ulteriormente l'elaborazione software.

Con un recente post sul suo blog ufficiale per l'intelligenza artificiale, Google ci illustra come i suoi Pixel 6 cercano di scattare dei ritratti perfetti con la fotocamera frontale. La modalità Ritratto è generalmente la più difficile da realizzare dal punto di vista tecnico, perché i sensori dei dispositivi mobili sono limitati e tale modalità richiederebbe un sensore di grandi dimensioni con tempo di apertura breve.

E allora Google ha lavorato tantissimo sul miglioramento dei riconoscimenti dei contorni delle persone, per poi applicarlo alla sua modalità Ritratto. Innanzitutto, Google ha potenziato in modo rilevante i suoi algoritmi di intelligenza artificiale per il corretto riconoscimento dei contorni dei volti e dei capelli: per farlo ha dovuto acquisire una quantità enorme di scatti degli stessi soggetti da diverse angolazioni, e l'ha fatto con lo strano apparato che vedete qui in basso.

Successivamente, Google ha implementato una catena software che, a partire dallo scatto del soggetto ad alta risoluzione, ne riconosce i contorni e ne elabora una prima immagine a con sfondo sfocato, anche grazie al supporto dei dati sulla stima della profondità. A questo punto si fermerebbero la maggior parte delle modalità Ritratto che troviamo su smartphone. Qui avviene parte della "magia": l'algoritmo crea una maschera di sfocatura a partire dalla prima immagine e, grazie all'analisi dei contrasti cromatici e al supporto dell'intelligenza artificiale allenata in modo consistente in precedenza, si costruisce una maschera di sfocatura molto più accurata.

Con la tecnica di upsampling la maschera di sfocatura accurata viene applicata alla foto di partenza, la quale viene ricostruita con la sfocatura accurata e ad alta risoluzione.

I risultati li vedete qui in basso: la sfocatura è talmente accurata che l'algoritmo riesce a individuare e a sfocare le singole ciocche di capelli dei soggetti, anche se queste risultano essere al di fuori del profilo del viso. Grazie al consistente allenamento della sua intelligenza artificiale, Google riesce a fornire questi risultati strabilianti con soggetti di tutte le tonalità della pelle e con le più varie acconciature.

Google dimostra ancora una volta la sua pragmaticità nel contesto fotografico per smartphone, avendo investito in una modalità particolarmente usata dagli utenti in generale per un comparto fotografico, come quello frontale, che solitamente non può presentare grossi supporti hardware.

Le potenzialità appena viste sono già disponibili su Pixel 6 e Pixel 6 Pro, fateci sapere se già avete avuto modo di apprezzarle. Ci sembra difficile che Google le estenderà ai Pixel precedenti, soprattutto perché questi non integrano il processore Tensor e pertanto potrebbero incorrere in limitazioni computazionali.

Google Pixel 6

Google Pixel 6

  • Display 6,4" FHD+ / 1080 x 2400 PX
  • Fotocamera 50 MPX ƒ/1.9
  • Frontale 8 MPX ƒ/2.0
  • CPU octa 2.8 GHz
  • RAM 8 GB
  • Memoria Interna 128 / 256 GB Espandibile
  • Batteria 4614 mAh
  • Android 12
Google Pixel 6 Pro

Google Pixel 6 Pro

  • Display 6,7" QHD+ / 1440 x 3120 PX
  • Fotocamera 50 MPX ƒ/1.9
  • Frontale 11,1 MPX ƒ/2.2
  • CPU octa 2.8 GHz
  • RAM 12 GB
  • Memoria Interna 128 / 256 / 512 GB Espandibile
  • Batteria 5000 mAh
  • Android 12
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