Samsung ha fatto scuola, o almeno così pare, dato che Google ha deciso di dotare Android di una sua "modalità riparazione", della quale gli smartphone dell'azienda coreana sono già dotati. Cosa si intende con questo termine? Per dirlo con parole di Google, "un ambiente sicuro che protegge la privacy dell'utente quando un dispositivo viene riparato"
Detta altrimenti, se dovete mandare un telefono in assistenza non sarà più necessario resettarlo per timore che i tecnici possano curiosare nei vostri dati, che saranno bloccati e al sicuro da sguardi indiscreti, che si tratti di app, foto o altro. Attivando questa modalità viene in effetti simulato un reset di fabbrica, dato che Android utilizzerà a ogni avvio una nuova immagine (pulita) dei dati utente, a meno che non venga inserito un codice di sblocco che l'utente ha scelto al momento dell'abilitazione della modalità riparazione, che ripristinerà l'uso della userimage originale.
In questo modo nessun altro potrà riportare il telefono al suo normale funzionamento, se non il suo proprietario, e inviare un telefono in riparazione sarà non solo più sicuro, ma anche più veloce, dato che non dovrete fare un ripristino preventivo dello smartphone, con l'ulteriore sbattimento poi di dover riconfigurare tutti i dati al suo rientro.
Il supporto alla modalità riparazione è gia presente nel codice AOSP, ma dato che appunto alcuni produttori potrebbero già avere una funziona simile, il codice è disabilitato di default. Per rendere questa funzione persistente in Android mancano ancora due cose: un'integrazione con le impostazioni di sistema (già presente in Android 14 QPR1) e un'app per avviare le routine della modalità riparazione, che supponiamo arriverà al momento del lancio ufficiale di questa funzione, che potrebbe facilmente avvenire (sui Pixel) con la prossima quarterly platform release.