Mar Rosso, conseguenze devastanti se gli Houthi taglieranno i cavi sottomarini. Anche l’Europa a rischio blackout?

2 months ago 98

L’allarme è scattato a seguito di un post, con la mappa delle infrastrutture digitali sui fondali pubblicata in un canale Telegram vicino al movimento di Ansar Allah. Il ministro dell’Informazione del governo basato a Aden, Moammar Al-Eryani: “La minaccia riguarda una delle più rilevanti infrastrutture digitali del mondo”.

Se i cavi sottomarini per le telecomunicazioni venissero compromessi, la trasmissione dati fra l’India, la Cina e l’Europa – il più grande hub di assistenza ai software – verrebbe interrotta. Potrebbe essere l’obiettivo perfetto, semplice da conseguire e dagli esiti inimmaginabili. E tra le mire delle milizie Houthi – che poche ore fa hanno lanciato sei missili balistici antinave dal territorio delle Yemen verso due navi mercantili tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden – c’è quella di danneggiare in modo irreparabile le economie dell’Occidente (in particolare l’Europa, che sta con Israele) proprio attraverso la distruzione dei cavi delle telecomunicazioni sottomarine.

Come riportato dall’agenzia Adnkronos e dai quotidiani internazionali, a paventare questa possibilità è la General Telecommunications Corporation, l’associazione delle aziende di telecomunicazioni yemenita rimasta fedele al governo in esilio (riconosciuto dall’Onu), che ha subito condannato con forza la minaccia.

Telegram per fare propaganda

In un post pubblicato su un canale Telegram (dove, rispetto al dark web, si sta spostando sempre di più la vendita dei dati) ritenuto vicino ai miliziani filoiraniani Houthi, è stata resa nota una mappa delle infrastrutture digitali sui fondali del Mar Rosso (visibile su Reddit), suscitando così non poca apprensione. All’immagine era associato il seguente messaggio: “Ecco le mappe dei cavi internazionali che connettono tutte le regioni del mondo attraverso il mare. Sembra che lo Yemen si trovi in una posizione strategica, dato che le linee Internet che connettono continenti interi, non solo Paesi, passano proprio là vicino”. Non si è fatto attendere il commento del ministro dell’Informazione del governo basato a Aden, Moammar Al-Eryani: “La minaccia riguarda una delle più rilevanti infrastrutture digitali del mondo, e gli Houthi sono un gruppo terroristico, non conoscono tetti o limiti”.

Cavi sottomarini nuova frontiera di sicurezza

La rete dei cavi sottomarini rappresenta l’asse portante dell’internet globale, imprescindibile per il commercio e le comunicazioni internazionali. Nelle acque del Mar Rosso sarebbero almeno 16 i cavi sottomarini – sottili quanto tubi per l’irrigazione, ragione per cui sono altamente vulnerabili – attraverso i quali corre circa il 17% del traffico internet su fibra ottica del mondo (e in alcuni tratti corrono ad appena 100 metri sotto il pelo dell’acqua).

Uno, in particolare, è a forte rischio di finire nel mirino dei terroristi Houthi: l’Asia-Africa-Europa 1 (AAE-1), lungo oltre 25mila chilometri, che collega appunto i tre continenti e viene definita tra le infrastrutture digitali più cruciali del mondo. Gli analisti del Gulf Security Forum scrivono in un report che “i cavi sono rimasti al sicuro fino a questo momento grazie al relativo sottosviluppo della tecnologia Houthi, e non per mancanza di motivazioni”. Finora il conflitto dei ribelli con l’Arabia Saudita per la gestione dello Yemen è stato soprattutto terrestre. Adesso, però, la vera minaccia per la sicurezza sono i cavi sottomarini.

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