Marshall Amplification, la società che da 60 anni è una delle principali protagoniste nel settore dell’amplificazione di chitarre e bassi elettrici, sarà acquisita da Zound Industries, una società svedese nata nel 2010 e che nel giro di pochi anni ha avuto successo vendendo cuffie, speaker e altri prodotti audio marchiati proprio Marshall, come per esempio i recenti speaker portatili supercompatti Willen, grazie a un accordo di concessione in licenza del marchio.
I dettagli economici precisi non sono stati rivelati, ma sappiamo che l’entità risultante si chiamerà Marshall Group, che l’amministratore delegato di Zound rimarrà al timone e che l’azionista di maggioranza sarà la famiglia Marshall, con il 24% di quote. Terry Marshall, che costruì insieme al padre il primo amplificatore nel 1962, e la sorella Victoria, amministratrice delegata della società tra il 2002 e il 2008, faranno parte del consiglio di amministrazione.
In una intervista con The Verge, il CEO Jeremy De Maillard spiega che l’acquisizione ha senso sia da un punto di vista del brand sia da un punto di vista di know-how e tecnologia; inoltre, osserva che Marshall costruisce prodotti per creare musica, Zound costruisce prodotti per ascoltarla. I due business sono perfettamente complementari, insomma.
Marshall aveva anche provato a espandersi nel settore degli smartphone, nientemeno. Non ha funzionato.
Nel breve termine le cose per Marshall non dovrebbero cambiare molto: rimarranno aperte sia la fabbrica in Vietnam sia quella del Regno Unito dedicata ai prodotti di fascia più alta, e tutte le sussidiarie, tra cui Marshall Records, Natal Drums e Marshall Live Agency, continueranno a operare regolarmente. Lo stesso varrà per il processo di sviluppo dei prodotti di Zound: le due società collaborano già a stretto contatto fin dall’inizio dell’iniziativa - nessun dispositivo marchiato Marshall viene immesso sul mercato se non ha l’approvazione degli ingegneri acustici della società.
Zound gestisce anche diverse altre linee di prodotto e brand, tra cui Urbanears e Adidas (con un accordo di licenza del marchio simile a quello con Marshall). Continueranno a essere sviluppate, ma a quanto pare è proprio Marshall il brand ad aver fatto breccia tra i consumatori, visto che rappresenta circa il 90% delle vendite del gruppo. Detto questo, la società stessa afferma che ancora non ha delineato una strategia significativa per il lungo termine.