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In un mondo in cui le auto subiscono una sempre maggiore elettrificazione, e in cui i motori sono sempre più piccoli e sovralimentati, la Mazda CX-30 se ne frega di tutto e tutti, per proseguire spedita per la sua strada. Sotto il cofano infatti scalpita un propulsore 4 cilindri da 2.5 litri aspirato capace di 140 cavalli e 238 Nm di coppia, abbinato ad un diligente cambio manuale a sei rapporti. Leggendo queste caratteristiche tecniche sembra che stiamo parlando di una macchina di 10-15 anni fa e invece no, la CX-30 fa parte del presente ed è anche un'ottima auto.
GLI ESTERNI
Nonostante sia sul mercato da quasi 6 anni, la CX-30 sta invecchiando molto bene, grazie a delle forme sobrie e semplici che non sembrano sentire il passare del tempo. Lo stile è pulito, le linee sono armoniose e non ci sono inutili orpelli estetici che andrebbero a rovinare un design particolarmente riuscito. Con i suoi 4.39 metri di lunghezza, e un passo di 2.65 metri, la CX-30 è compatta ma sufficientemente spaziosa per ospitare quattro persone comode, con dietro la quinta seduta al centro un pochino più sacrificata.
La capacità di carico passa da un minimo di 430 litri fino ad un massimo di 1.400 litri andando ad abbattere le sedute posteriore, non da best in class ma sufficiente. Mi piace la parte frontale dell’auto caratterizzata da una grande griglia, tante cromature, ed una fanaleria Matrix con forma circolare che conferisce uno sguardo inconfondibile alla CX-30. Vista lateralmente, oltre i cerchi in lega da 18 pollici, si può apprezzare il fascione contrasto che corre lungo tutta la fiancata, che ho trovato piacevole alla vista e che riesce a dare un po’ di movimento all’auto.
Al posteriore troviamo una fanaleria simile a quella del frontale con i proiettori circolari, un paraurti tondeggiante che ospita i due scarichi che sono assolutamente veri, un piccolo spoiler e un lunotto leggermente inclinato che non preclude in nessun modo la visuale.
L'ABITACOLO
Anche l’abitacolo, se paragonato alla prima generazione del 2019, non è praticamente cambiato. A bordo l’ambiente è semplice ma completo: strumentazione analogica e poco personalizzabile per il guidatore, con il classico schermo per l’infotainment da 10.3 pollici posizionato al centro della plancia. Si tratta di uno schermo che è gestibile esclusivamente dalla rotella alloggiata davanti al bracciolo, che “diventa touch” solo quando viene collegato lo smartphone tramite Apple CarPlay o Android Auto senza fili.
Per il resto, tutto l’ambiente di bordo mostra con fierezza materiali soft touch, assemblaggi molto ben realizzati, ed una sensazione di qualità percepita decisamente alta. Personalmente trovo più personali e piacevoli questi interni rispetto quelli arredati con mega schermi curvi, nessun tasto fisico, e materiali generalmente di bassa qualità; la CX-30 non sarà avveniristica ma è pratica e funzionale, è questo fa la differenza: a bordo ci si sente a casa, e non in una navicella spaziale.
IL MOTORE
La novità principale della Mazda CX-30 2025 è la nuova motorizzazione che abbiamo avuto la possibilità di mettere alla prova. Nonostante la cubatura, non è un propulsore pensato per le pure prestazioni: l’obbiettivo è quello di stare in equilibrio tra prestazioni e consumi, grazie anche ad una elettrificazione leggera mild-hybrid a 24V. La potenza è di 140 cavalli, mentre la coppia di 238 Nm viene erogata da 3.300 giri. Buone le prestazioni con lo scatto da 0-100 km/h che ferma il cronometro dopo soli 9,7 secondi mentre la velocità massima è di circa 200 km/h.
Tra le peculiarità di questo motore c’è la disattivazione dei cilindri: quando l’elettronica “capisce” che non c’è la necessità di avere tutta la potenza a disposizione, vengono disattivati due cilindri, così da prediligere l’abbassamento dei consumi. Personalmente ho trovato davvero godurioso poter anche “tirare” le marce fino ai 6.500 giri, una sorta di ritorno al passato quando avvicinarsi alla zona rossa dei contagiri era consuetudine.
SU STRADA
Al volante della CX-30 mi sono trovato bene, soprattutto in città dove il motore offre una buona dose di coppia che permette di lasciare inserita la seconda o terza marcia, senza dover continuamente giocare con il cambio. Un cambio che è un vero piacere da usare: leva corta, innesti precisi, e grande fluidità. In sesta marcia, a velocità di codice, il propulsore gira a 2.600 giri, a tutto vantaggio del comfort di marcia e della insonorizzazione. Sicuramente i consumi non sono paragonabili ad una ibrida in città, così come in autostrada un motore a gasolio sarà sempre meno assetato, tuttavia si è dimostrato molto equilibrato e neanche così assetato.
Mediamente si percorrono dai 12 ai 14 chilometri ogni litro di carburante, con percorrenze medie vicine ai 20 chilometri al litro in autostrada. La guida nel suo insieme è fluida, confortevole, e anche abbastanza appagante grazie ad uno sterzo preciso e comunicativo. L’assetto invece è abbastanza sostenuto, è per questo che le imperfezioni della strada filtrano in abitacolo, ma senza che il comfort di bordo ne risenta.
QUANTO COSTA
La Mazda CX-30 ha un prezzo di listino che parte da 27.950 euro per la versione Prime con cambio manuale a 6. rapporti, per arrivare a sfiorare i 40 mila per la versione Takumi, il top di gamma, con anche la trazione integrale. A listino è disponibile un cambio automatico al costo di 2.000 euro, mentre il modello protagonista della nostra prova in allestimento Takumi ha un costo di 36 mila euro.
Per questa cifra acquisterete un'auto completa di tutto: cerchi in lega da 18 pollici, sedili in pelle nera Climatizzatore automatico bi-zona con sensore umidità e bocchette posteriori fari a matrice di LED, impianto audio Bose con 12 altoparlanti e presa USB-C, monitor 360° con rilevazione pericolo anteriore e sistema di monitoraggio del conducente, portellone posteriore elettrico, vetri scuri posteriori e volante rivestito in pelle.
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