Niantic annuncia Peridot, un nuovo gioco AR: sembra Pokémon ma non lo è

2 years ago 202

Niantic torna ad annunciare un nuovo titolo, ma questa volta non si tratta di una collaborazione con qualche IP di successo - uno degli ultimi casi è stato quello di Pikmin Bloom, mentre il più famoso è Pokémon GO -, bensì del primo gioco inedito di Niantic sin dai tempi di Ingress, basato su piattaforma Lightship: parliamo di Peridot.

CREATURINE COLLEZIONABILI, MA NIENTE LOTTE

Chiunque abbia seguito l'evoluzione di Niantic negli ultimi anni sa già cosa aspettarsi; anche Peridot è infatti un classico gioco mobile in stile Niantic, quindi che fa largo uso del posizionamento, della realtà aumentata e di componenti legate all'esplorazione dei luoghi che ci circondano.

Al centro dell'esperienza troviamo i Peridot - o più semplicemente i Dot -, delle creaturine che si sono risvegliate dopo un sonno millenario e che ora hanno bisogno dell'aiuto dei giocatori per crescere e evitare l'estinzione. A differenza di Pokémon GO, i Dot non sono creature portate per la lotta, quindi il gameplay verte attorno alla possibilità di allevarle e prendersi cura di loro, un po' come avveniva con i vecchi Tamagotchi, ma c'è anche qualche altra differenza.

Ogni Dot può essere allevato dalla nascita all'età adulta ed è possibile dare vita a nuovi Dot tramite l'accoppiamento, attraverso il quale verranno generati nuovi Dot unici, dal momento che ogni creaturina ha un suo DNA e il sistema di riproduzione replica la stessa meccanica per garantire che ogni nuovo Dot - generato proceduralmente- sia diverso dagli altri.

La creazione dei Dot è quindi l'aspetto più curioso del gioco e ogni creatura può contare su un archetipo base (tra cui Unicorno, Pavone, Ghepardo, Ariete, Coniglio, Pesce pagliaccio e altri ancora) che serve a determinare la categoria di appartenenza. Oltre a ciò, ogni Dot viene rappresentato attraverso la combinazione procedurale di elementi disegnati a mano dal team. L'appartenenza ad un determinato archetipo può essere influenzata dalla personalizzazione del Nido, l'ambiente in cui vengono raccolti tutti i Peridot del giocatore.

Come anticipato, i Dot possono essere portati in giro per il mondo in modo da esplorare le zone circostanti per compiere missioni, utilizzare abilità e interagire in vere e proprie relazioni sociali. Il gioco, infatti, integra al suo interno anche una sorta di social nel quale i giocatori possono discutere delle proprie esperienze con i Dot. Per quanto riguarda le funzionalità AR - modalità predominante del gioco -, i Dot utilizzano un'AI che gli permette di riconoscere la consistenza dei materiali su cui vengono proiettati, in modo da comportarsi in maniera coerente. Ad esempio, facendoli apparire sulla sabbia li si potrà vedere intenti a scavare il terreno per recuperare qualche oggetto e così via.

Niantic ha confermato che Peridot raggiungerà i primi mercati attraverso un soft launch programmato proprio per il mese di aprile, durante il quale gli utenti Android e iOS malesiani (il primo mercato scelto) potranno cominciare a testarlo. Il gioco verrà gradualmente aggiornato per interare nuove funzionalità, ma al momento sono state illustrate solo le funzionalità base del titolo e non sappiamo se l'Italia rientrerà o meno nella prima fase di test.

Credits immagini: Niantic


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