Nothing Phone (1), Carl Pei e il capo progetto: "Saremo la Apple di Android"

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Nothing Phone (1), Carl Pei e il capo progetto: "Saremo la Apple di Android"

24 Maggio 2022 0

È ancora abbastanza fertile il terreno affinché attecchisca un'operazione simile a quella che ha determinato la scalata della prima OnePlus? I timonieri, ai tempi, erano due: Pete Lau, che è ancora in cabina di regia e probabilmente è tra le personalità chiave nella fusione con Oppo, e Carl Pei, che da OnePlus è andato via nel momento in cui ha fiutato che di lì a poco le cose sarebbero cambiate in maniera radicale, e che l'azienda avrebbe avuto poco da spartire con quel che la start up era stata e aveva rappresentato fino a quel momento.

Convinto che le sfide della tecnologia andassero affrontate in una certa maniera, Carl Pei è andato via per avviare un nuovo percorso, il suo e alla sua maniera, da timoniere unico. Ha fondato Nothing e col senno di poi potremmo dire che gli auricolari Ear (1) sono stati uno strumento con cui sondare il terreno per verificare la fattibilità di quello che potrebbe essere stato il suo obiettivo fin dall'inizio, tornare sul mercato smartphone riprendendo quella narrazione che in OnePlus si era interrotta bruscamente e per cause di forza maggiore. E nell'intervista concessa ai colleghi di wallpaper.com la filosofia della prima OnePlus e di Pei, che forse sono pure sinonimi, affiora in maniera evidente.

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Nothing ha venduto 400.000 Ear (1) e punta lanciare almeno altri 4 prodotti

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DAR VALORE AI COMPONENTI INTERNI, E FARLO CON STILE

Il CEO di Nothing e il referente del progetto Phone (1) Tom Howard sembrano, non a caso, condividere il modo di vedere e approcciare le sfide. Lo si intuisce immediatamente, alla prima risposta: "Guardando all'interno di quasi tutti i telefoni Android ti accorgi che sono esattamente identici", un'anticipazione del fatto che Pei e Howard hanno approcciato il progetto dello smartphone Nothing mettendo in dubbio qualsiasi pratica consolidata, pure quella che normalmente porta a ignorare le opportunità di differenziazione concesse dai componenti interni.

E che invece Nothing Phone (1) cercherà non solo di rendere visibili, ma anche di valorizzare.

Dal punto di vista del design abbiamo volevamo rendere visibile l'invisibile, e questo significava collaborare con gli ingegneri per partire dall'impianto di base. Uno smartphone è composto da più di 400 componenti: volevamo evidenziare "i buoni", quelli che pensavamo fossero interessanti da evidenziare.

Tra "i buoni" per Howard ci sono ad esempio le fotocamere e la bobina per la ricarica wireless, ma Nothing non aveva in mente di renderli semplicemente visibili attraverso un retro trasparente - operazione comunque piuttosto rara, si ricordano Xiaomi Mi 9 Explorer Edition, il predecessore, e pochi altri esempi - ma, appunto, di trovare il modo per valorizzarli. Per cui si è reso necessario ripensare il processo di produzione per riuscirci in coerenza con la filosofia aziendale.

Non è stato semplice, tanto che Howard confessa che ne è derivato "un puzzle". Per mettere insieme i pezzi ci si è lasciati ispirare da uno degli schemi più iconici, come la mappa della metropolitana di New York del 1972 di Massimo Vignelli e Bob Noorda.

Ha avuto un ruolo centrale nell'organizzazione di un sistema molto, molto complesso, oltre che nel capire come illustrare tutto in maniera meravigliosa. Ma non ci siamo fermati alla mappa di New York, ne abbiamo esaminate anche molte altre (come The Tube di Londra, metropoli in cui ha sede il quartier generale di Nothing? ndr).

NOTHING COME APPLE: IDENTIT, PRIMA DI TUTTO

Dopo Howard è toccato a Carl Pei svelare i retroscena del progetto che vedrà la luce in estate. Che non ha negato (non lo ha mai fatto, a dire il vero) di trarre ispirazione da Apple che considera un esempio:

Uno dei problemi dell'industria tecnologica è che nessuno ha un modo coerente di progettare i prodotti. A parte Apple, la cui coerenza è sotto gli occhi di tutti. Ma mettendo su un tavolo i prodotti di qualsiasi altro produttore ci si accorge subito che non c'è coerenza. Noi fin dall'inizio dell'avventura avevamo in mente di avere un linguaggio stilistico distinto e iconico. Phone (1) ed Ear (1) apparterranno, chiaramente, alla stessa famiglia, e man mano che completeremo il nostro portafoglio prodotti manterremo la nostra identità.

Sul tema della sostenibilità né Howard né Pei si sono sbottonati, al netto del fatto che Phone (1) avrà un telaio in alluminio riciclato, così da ridurre l'impronta di carbonio. Ma è improbabile che lo smartphone non risulti interessante anche sotto questo aspetto, che Nothing ha già dimostrato di avere a cuore con gli Ear (1). Di seguito la panoramica più recente fornita dalle indiscrezioni sulle possibili specifiche di Nothing Phone (1).

NOTHING PHONE (1), I CARDINI PER I RUMOR

  • display: AMOLED 6,43" FHD+, frequenza di aggiornamento di 90 Hz, HDR10+
  • chip: Qualcomm Snapdragon 778G
  • memorie:
    • 8 GB di RAM
    • 128 GB di archiviazione
  • connettività: 5G
  • interfaccia utente: Nothing OS basato su Android 12
  • fotocamere:
    • anteriore: 32 MP
    • posteriori:
      • 50 MP principale
      • 8 MP (ultra wide?)
      • 2 MP (macro o profondità?)
  • batteria: 4.500 mAh con ricarica wireless

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