Dave Burke, Vicepresidente della divisione Ingegneria per Android, è stato recentemente intervistato nel The Android Show, un format ricorrente sul canale YouTube degli sviluppatori Android. In quest'occasione Burke ha discussi di vari aspetti, in particolare in relazione alla qualità di Android come sistema operativo, lanciandosi in alcune affermazioni apparentemente anche banali, ma in realtà più ricche di significato di quanto non sembri.
Qualità e affidabilità sono per Burke fondamentali, considerando quanto tutti noi dipendiamo dai nostri smartphone, e in particolare c'è una sorta di scommessa interna al team di sviluppo, per assicurarsi che "ogni nuova release abbia una qualità maggiore della precedente in base a una serie di metriche che vengono misurate in laboratorio e sul campo". Detta altrimenti, ogni nuovo aggiornamento di Android deve essere migliore del precedente, ma affinché sia davvero così vuol dire che anche la metrica più debole deve comunque mostrare segni di miglioramento, ovvero non ci può essere alcun aspetto che venga lasciato indietro.
Presa di per sé l'affermazione sembra banale, e in effetti lo è. Nessun dirigente d'azienda si sognerebbe mai di dire: "lavoriamo per non-migliorare i nostri prodotti", e anzi c'è chi del "il migliore iPhone di sempre" ha fatto un vero mantra. Tutti ti diranno sempre che i loro prodotti sono fantastici, incredibili, meravigliosi, ecc., ma qui stiamo in realtà parlando di qualcosa di ben più terra terra, e non sempre facilmente apprezzabile.
Quando dici "migliore del precedente" pensi istintivamente a nuove funzionalità o a cose che prima non potevi fare, ma non è per forza questo il punto. Android è ormai un sistema operativo maturo, con un quindicennio di storia alle spalle, ed è chiaro come il sole che difficilmente potrà introdurre ormai novità troppo rivoluzionarie da una versione alla successiva.
Burke non si riferisce alla personalizzazione del blocco schermo, o ai wallpaper generati dalla IA, quanto a ciò che gli utenti non vedono.
Alle ottimizzazioni del sistema che riducono il numero dei crash, al minor numero di cold start delle app, a ciò che aumenta la stabilità del sistema, a tutto quel lavoro "nascosto" che in ogni nuova release c'è, ma viene spesso poco apprezzato, perdendosi magari tra le pieghe della personalizzazione dei vari produttori, che ne altera la percezione.
In definitiva l'ultimo Android è il migliore di sempre: è banale che sia così, ma non è banale che sia così. O no? A seguire trovate il video con l'intervista completa, casomai foste curiosi: è ovviamente in inglese, ma ci sono sempre i sottotitoli.