OpenAI vuole convincere Samsung ad adottare SearchGPT | Rumor

10 hours ago 32

Samsung starebbe dialogando con OpenAI per integrare i suoi servizi di intelligenza artificiale nei propri dispositivi. Per come è stata inquadrata la notizia dal Korea Herald, sembra che sia OpenAI ad aver iniziato i dialoghi: la società starebbe in particolare spingendo per far adottare a Samsung SearchGPT, il motore di ricerca a linguaggio naturale basato su ChatGPT che punta a essere diretto concorrente del servizio di punta più famoso e usato di Google.

L’articolo non fornisce informazioni attendibili sullo stato dei negoziati e soprattutto sulla posizione di Samsung. Come è facile immaginare, il colosso sudcoreano non ha commentato pubblicamente sulla vicenda, ma ha osservato che in linea di principio continua a credere in un ecosistema aperto ed è aperta alla ricerca di collaborazioni con sempre nuovi partner. Naturalmente non è un’ammissione dell’intenzione di abbandonare Google, ma non vuole nemmeno dire che il colosso di Mountain View sia insostituibile.

 il sogno di uno smartphone AI realizzato con Samsung

Tecnologia 22 Nov

Vero è che la partnership tra Google e Samsung, che potremmo definire i due principali protagonisti dell’intero ecosistema Android, è molto stretta. Dura fin dagli albori del mondo smartphone e negli anni si è solo rafforzata e ramificata. Samsung ha aiutato Google nello sviluppo delle versioni più recenti di Wear OS, per esempio, e addirittura nella realizzazione (dalla progettazione alla produzione materiale) dei suoi system-on-chip custom per i dispositivi Pixel. Gli smartphone Galaxy includono un’ampia suite di app e servizi Google; insieme stanno sviluppando dei dispositivi di realtà estesa.

Al tempo stesso è anche vero che le due si fanno diretta concorrenza in più di un settore - dai tablet gli smartphone stessi, passando per gli smartwatch. Google ha per esempio abbandonato (o meglio: così vogliono le indiscrezioni, non c’è ancora niente di ufficiale) Samsung per i chip, e qualche anno fa Samsung ha tentato, invano, di abbandonare Android (o quantomeno di stabilire un’alternativa concreta) con Tizen. Insomma, il succo del discorso è questo: anche se le si vede come una singola entità, aziende di questo calibro, composte da decine di migliaia di persone e con le mani in pasta in una miriade di settori, hanno rapporti estremamente complessi e sfaccettati.


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