Samsung starebbe dialogando con OpenAI per integrare i suoi servizi di intelligenza artificiale nei propri dispositivi. Per come è stata inquadrata la notizia dal Korea Herald, sembra che sia OpenAI ad aver iniziato i dialoghi: la società starebbe in particolare spingendo per far adottare a Samsung SearchGPT, il motore di ricerca a linguaggio naturale basato su ChatGPT che punta a essere diretto concorrente del servizio di punta più famoso e usato di Google.
L’articolo non fornisce informazioni attendibili sullo stato dei negoziati e soprattutto sulla posizione di Samsung. Come è facile immaginare, il colosso sudcoreano non ha commentato pubblicamente sulla vicenda, ma ha osservato che in linea di principio continua a credere in un ecosistema aperto ed è aperta alla ricerca di collaborazioni con sempre nuovi partner. Naturalmente non è un’ammissione dell’intenzione di abbandonare Google, ma non vuole nemmeno dire che il colosso di Mountain View sia insostituibile.
Vero è che la partnership tra Google e Samsung, che potremmo definire i due principali protagonisti dell’intero ecosistema Android, è molto stretta. Dura fin dagli albori del mondo smartphone e negli anni si è solo rafforzata e ramificata. Samsung ha aiutato Google nello sviluppo delle versioni più recenti di Wear OS, per esempio, e addirittura nella realizzazione (dalla progettazione alla produzione materiale) dei suoi system-on-chip custom per i dispositivi Pixel. Gli smartphone Galaxy includono un’ampia suite di app e servizi Google; insieme stanno sviluppando dei dispositivi di realtà estesa.
Al tempo stesso è anche vero che le due si fanno diretta concorrenza in più di un settore - dai tablet gli smartphone stessi, passando per gli smartwatch. Google ha per esempio abbandonato (o meglio: così vogliono le indiscrezioni, non c’è ancora niente di ufficiale) Samsung per i chip, e qualche anno fa Samsung ha tentato, invano, di abbandonare Android (o quantomeno di stabilire un’alternativa concreta) con Tizen. Insomma, il succo del discorso è questo: anche se le si vede come una singola entità, aziende di questo calibro, composte da decine di migliaia di persone e con le mani in pasta in una miriade di settori, hanno rapporti estremamente complessi e sfaccettati.