Oppo, rumor sulla ritirata da alcuni mercati UE non si placano: la situazione in Francia

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Non è servita la smentita ufficiale a placare le voci di fine marzo sul possibile ritiro di Oppo (e di OnePlus) da alcuni mercati europei, Germania, UK e Francia. Se le parole del Global PR Manager James Patterson di inizio aprile non lasciavano grossi dubbi sul fatto che l'azienda avesse intenzione di rimanere nei mercati in cui è già impegnata, i fatti a sentire il racconto dei colleghi transalpini di frandroid.com fanno pensare a una realtà diversa.

GLI ANIMATORI COMMERCIALI

I colleghi hanno scoperto che di animatori commerciali Oppo in Francia non ce ne sono quasi più da alcune settimane. Si tratta di un ruolo abbastanza importante per un'azienda sì enorme a livello globale ma che almeno in Europa è presente da poco e non si vende da sola come Samsung o Apple, per cui gli animatori commerciali - che molti di noi hanno già incontrato soprattutto nei centri commerciali - svolgono un compito cruciale per far conoscere il brand ai potenziali clienti.

In alcuni negozi di Parigi gli smartphone di Oppo non hanno più la visibilità anche solo dello scorso anno, e secondo un venditore sentito dai colleghi si ha la sensazione che l'azienda voglia esaurire le scorte di magazzino piuttosto che vendere nuovi prodotti. Un ex sales manager di Oppo avrebbe confidato:

Ci siamo resi conto che l'intenzione era quella di andar via [dalla Francia] perché non abbiamo più ricevuto formazione sui nuovi prodotti. Vediamo Find X debuttare in Cina, non arriverà in Francia. Stessa storia con i Reno, arriveranno in Francia? No. Quando è arrivato Find N2 Flip ci avevano detto che sarebbe stato venduto anche nei negozi, poi invece è rimasto disponibile solo sul sito ufficiale.

IL 'TRAMITE' FRANCESE

I colleghi raccontano che la maggior parte della forza vendita Oppo non aveva rapporti diretti con l'azienda ma con l'appaltatore Atmospheres, una società specializzata che di recente, dopo tre anni di collaborazione, avrebbe licenziato i dipendenti che si occupavano di Oppo. Secondo alcuni testimoni, l'appaltatore ci avrebbe pure rimesso del denaro.

Parecchio denaro: il 16 marzo, Oppo avrebbe annunciato ad Atmospheres la conclusione delle attività in Francia e soprattutto che non avrebbe pagato le fatture pendenti, circa 2,7 milioni di euro secondo indiscrezioni.

È un furto - racconta un giovane che ha lavorato come animatore commerciale per conto di Oppo - perché da dicembre a oggi non abbiamo mai smesso di impegnarci per far brillare Oppo, quattro mesi di lavoro persi per un brand che sta lasciando tutto.

LA POSIZIONE UFFICIALE

I colleghi d'oltralpe hanno contattato Oppo la quale ha detto che:

  • non vuole comunicare il numero di animatori commerciali ancora attivi in Francia
  • a luglio 2023, quindi dopo il 30 giugno menzionato in precedenza, sarà ancora presente in Francia.

Rassicurazioni sì ma non piene, vaghe: in che forma del resto sarà presente? In merito alla pendenza da 2,7 milioni con il partner Atmospheres, Oppo ha detto di "non essere autorizzata a confermare o a smentire l'importo così come le voci" a causa della riservatezza dei contratti siglati. Ha poi aggiunto:

La nostra priorità assoluta è di continuare a fornire un servizio eccellente ai nostri clienti francesi, come sempre. Gli utenti possono continuare a utilizzare i prodotti Oppo, accedere al servizio post-vendita, ricevere futuri aggiornamenti del sistema operativo e altro ancora. Nulla cambia per gli utenti finali.

Una dichiarazione rassicurante anche questa ma in cui non si parla di vendite o di nuovi prodotti, la sensazione è che Oppo voglia rassicurare i clienti francesi sull'assistenza e sul servizio post vendita, nulla più. La situazione attuale nasce dalla disputa con Nokia in Germania riguardo alcuni brevetti sul 4G: ad agosto dello scorso anno l'azienda finlandese ha ottenuto il ban per gli smartphone Oppo e OnePlus dal mercato tedesco.


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