Arriva un duro colpo per PandaBuy, lo store online che promuoveva la vendita di prodotti contraffatti e che negli ultimi tempi avrebbe raggiunto una consistente popolarità. Cina ed Europa avrebbero smantellato la sua rete di vendite illegali.
Cosa fa(ceva) PandaBuy
PandaBuy è molto diffuso in Gran Bretagna e Francia, ma anche in Italia. L'acquisto sulla rete di PandaBuy si basa su agenti di vendita, i quali contattati dai potenziali clienti inviano delle immagini del prodotto contraffatto per il quale vengono chiamati in causa. Se il prodotto e il prezzo soddisfano l'acquirente, allora la vendita si conclude.
Si tratta di prodotti contraffatti, ovvero di prodotti che non possono essere venduti legalmente. Pertanto, il transito della merce è sempre avvenuto sotto banco, eludendo i controlli doganali dalla Cina all'Europa. Si stima che PandaBuy fosse talmente grande da avere a disposizione 110.000 metri quadrati di magazzini e oltre 1.700 agenti di vendita.
I prodotti contraffatti in vendita su PandaBuy sono, anzi erano, di vario tipo: articoli di abbigliamento, scarpe, prodotti di elettronica.
Gli investigatori hanno perquisito un solo magazzino e hanno trovato ben 570.000 pacchi pronti per essere spediti. Questi dovranno essere esaminati per stabilire quali prodotti dovranno essere sequestrati.
Si stima che PandaBuy avesse 1,3 milioni di clienti, molti dei quali in Europa. Un fenomeno preoccupante, che coinvolgerebbe anche piccoli commercianti che rivendono prodotti acquistati su PandaBuy spacciandoli per autentici.
Come hanno smascherato PandaBuy
La svolta c'è stata a inizio aprile, quando degli hacker hanno bucato i server di PandaBuy accedendo alle informazioni riguardanti gli agenti di vendita e gli acquirenti, nonché le informazioni sulla logistica, come le posizioni dei magazzini.
Da qui è emersa una curiosa lista di acquirenti costellata da celebrità e influencer, i quali probabilmente hanno sfruttato i prezzi bassi per acquistare prodotti che sembrassero di lusso.
Questa operazione di hacking ha quindi dato il via alle prime perquisizioni da parte della polizia cinese, anche a seguito di denunce da parte di sedici marchi noti.
Successivamente, si sono attivate anche le polizie europee, e in particolare britannica.
PandaBuy è finito?
Probabilmente non completamente. Ovviamente si tratta di un duro colpo per questa rete di contraffazione. Ci aspettiamo che non tutti gli agenti di vendita siano stati identificati, e che soprattutto ne possano nascerne di altri.
L'aspetto più importante da considerare è il segnale: gli agenti di vendita verranno chiaramente perseguiti per legge, così come gli organizzatori della rete, non gli acquirenti. Quanto appena accaduto dimostra che non si è immuni quando si praticano condotte illegali, sperando che la sensibilizzazione raggiunga anche i potenziali acquirenti di prodotti contraffatti.
L'altro aspetto da considerare riguarda i prodotti in vendita su PandaBuy, come su qualsiasi altro store simile: l'apparenza conta sempre di più, soprattutto sui social, ma è importante considerare che prodotti del genere sono sempre caratterizzati da una qualità infinitesima rispetto agli omologhi autentici. Quando ci si avvicina a qualcosa come PandaBuy sarebbe bene tenerlo a mente.