Perché per EasyPark i dati sono il presente e il futuro della mobilità urbana

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Perch per EasyPark i dati sono il presente e il futuro della mobilit urbana

24 Giugno 2022 1

Quando si parla di mobilità è doveroso considerare uno dei suoi momenti cardine: la sosta, attrice co-protagonista nel grande scenario della ridefinizione della mobilità urbana non meno degli stessi veicoli che percorrono ogni giorno le vie della città. Dopotutto, la genesi di un viaggio comincia e termina proprio con la stasi, che al giorno d’oggi assume contorni sempre più tecnologici.

Lo sa bene EasyPark, che ha fatto della sosta e di una sua gestione funzionale, interamente digitale, il suo cuore pulsante. L’azienda svedese, nota per l'applicazione che consente di pagare tramite smartphone i parcheggi in città, negli ultimi anni ha messo a segno numeri da record e una lista crescente di comuni aderenti, che oggi in Italia sono 600, concedendo a un gran numero di automobilisti il lusso di sostituire la caccia al parcometro sui marciapiedi e le odiose monetine con un comodo tap sul proprio telefono.

Di passi avanti, dai tempi della nostra recensione (correva l'anno 2016), ne sono stati fatti innumerevoli, e da semplice applicazione per il parcheggio, ora integrata nei sistemi di infotainment di buona parte del parco auto mondiale (per ultimo Android Auto), si è evoluta in un ecosistema florido e più che mai necessario nella complessità del traffico cittadino. Quest'ultimo non si limita a strizzare l'occhio ai conducenti, ma anche agli enti amministrativi, alle aziende e agli operatori della sosta, per agevolarli nel pianificare e gestire i parcheggi e (ri)formulare politiche di sosta che riducano il traffico e rendano più funzionale la circolazione in città.

Lo abbiamo toccato con mano alla manifestazione biennale sulla mobilità e la sosta Pdays di Firenze, dove l'azienda ha presenziato in qualità di sponsor ed espositore.

L'IMPORTANZA DEI DATI

Dicevamo che in principio era la sosta, elemento fondamentale di ogni spostamento nonché uno dei primi abilitatori dei piani legati alla mobilità cittadina. La sosta non interessa tuttavia soltanto i veicoli, ma anche i servizi; una sua corretta gestione, come ribadito in occasione dell'evento, non può e non deve essere soltanto operativa, ma soprattutto strategica.

Per rendere più virtuoso l'ecosistema, il primo passo da compiere è infatti considerare l'intero flusso dinamico di tutti i mezzi in circolazione sul suolo pubblico, e non solo il ruolo statico dei veicoli privati confinati all'interno delle cosiddette "strisce blu".

Sotto l'impulso delle nuove esigenze pandemiche e dell'innovazione, negli ultimi anni sono proliferate nuove forme di mobilità urbana, come alternativa - spesso più agile ed ecosostenibile - a quella tradizionale. Con l'aumento dei mezzi in transito delle più disparate tipologie e il restringimento degli spazi a disposizione (pensate alla quantità di asfalto "mangiato" dalle attività commerciali che hanno dovuto ridistribuire gli spazi a causa delle limitazioni imposte dal Covid), è aumentata di conseguenza l'esigenza di un numero maggiore di postazioni.

È in uno scenario simile che emerge l'importanza dei dati, i veri ingranaggi digitali del tessuto urbano, capaci di aiutare le pubbliche amministrazioni e gli altri operatori a pianificarlo e ottimizzarlo.

“I dati sono il patrimonio da cui partire per rendere più vivibili le città - ha raccontato ad HDmotori Giuliano Caldo, general manager per l'Italia di EasyPark. "Tracciando il comportamento degli utenti e mappando le città, si arriva a influenzare la mobilità stessa, andando a migliorare prima di tutto la qualità della vita dei cittadini".

Per dati, in questo caso, si intendono le informazioni che provengono dagli input digitali dell'ecosistema di sosta, dai pagamenti con smartphone alle transazioni automatiche in-car, passando per i permessi digitali, i dati dei parchimetri e così via.

Non è un caso che il gruppo stia spingendo sul servizio b2b incentrato su di essi, che dipinge una visione d'insieme degli stalli in città segnalandone posizione, quantità e livello di occupazione (anche in tempo reale), con una panoramica sulle regole, le restrizioni applicate e la durata della sosta consentita in ciascuno di essi. Il servizio, che in Italia è ancora in fase di rodaggio, ha già preso piede in buona parte d'Europa.

GLI ALTRI SERVIZI EASYPARK

Tra gli altri fiori all'occhiello della proposta di EasyPark figura anche una nuova soluzione di pagamento che guarda al "sottosuolo" e punta a liberare, almeno in parte, le strade delle città (può funzionare anche in parallelo con Telepass, ci confermano dalla regia). I protagonisti in questione sono i parcheggi sotterranei, nello specifico quelli dotati di barriera all'ingresso con tecnologia di riconoscimento automatico della targa (in gergo ANPR - Automatic Number Plate Recognition). Tramite l'app EasyPark, viene così regolato anche il flusso del traffico all'ingresso (e all'interno) dei garage o silos. Inoltre, si può controllare la disponibilità dei posti liberi in tempo reale e pagare la sosta con lo smartphone. Per attivare questa funzionalità, basta flaggare l'opzione dedicata all'interno della piattaforma EasyPark, ma attenzione: in Italia, al momento, sono solo 15 i parcheggi sotterranei abilitati, nessuno dei quali risiede peraltro nelle due città principali, Roma e Milano (un dato che crescerà senz'altro nel prossimo futuro).

"Il motivo per cui in Italia siamo ancora indietro - ha spiegato Caldo - è la mancanza di infrastrutture in grado di supportare un servizio del genere. Molti edifici sono ancora obsoleti e poco digitalizzati, sebbene ci siano stati netti miglioramenti negli ultimi anni, dunque la barriera è più che altro tecnologica".

EasyPark non trascura nemmeno la mobilità elettrica: con l'applicazione è inoltre possibile avviare, terminare o prolungare il pagamento della sosta e della ricarica di un veicolo a batteria alle colonnine tramite un'unica interfaccia. Questa funzionalità non è ancora disponibile in Italia, ma potrebbe esserlo nel prossimo futuro.

“Nel nostro Paese, il primo ostacolo che si incontra è legato a una questione di mentalità", spiega Caldo. "In Italia, il 20% delle transazioni relative alla sosta viene effettuato tramite smartphone. Nel resto d’Europa, siamo all’80%. Il trend è comunque positivo, con crescita annua pari al 50%, dunque siamo fiduciosi del fatto che sia solo una questione di tempo".


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