Più di 500 foto scattate con Vivo X200 Pro ed i risultati ci hanno stupito | Anteprima

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Vivo X100 Ultra è stato il desiderio tecnologico di molti amanti dei cameraphone e della fotografia su smartphone per buona parte del 2024. Parliamo di uno smartphone che non solo integra un sensore principale da 1" di ultimissima generazione ma anche un teleobiettivo, unico sul mercato, con sensore da 200 megapixel e dimensioni pari a 1/1.4" con lunghezza focale pari a 85mm.

Vivo ha preso quel teleobiettivo, con funzione macro tra l'altro, e l'ha trapiantato sul nuovissimo X200 Pro, il nuovo modello top di gamma che arriverà finalmente anche in Italia ad inizio 2025. L'X100 Ultra, come il Pro, purtroppo non è mai arrivato da noi, ma solo in qualche mercato limitrofo come quello austriaco.

Con non poca fortuna abbiamo avuto modo di assistere alla presentazione ufficiale dell'X200 Pro ma anche dell'X200 Pro MINI, un piccolo gioiellino da 6.3" e specifiche da vero top di gamma che speriamo di vedere presto nel nostro mercato. Ancora è incerto il futuro in Europa del MINI, tanto lo farà il feedback dell'utenza, mentre l'X200 Pro arriverà ad inizio 2025.

Durante la presentazione abbiamo toccato con mano anche il modello intermedio, il Vivo X200, che però a conti fatti è risultato essere quello meno interessante e lo abbiamo un po' lasciato da parte, concentrandoci di più sulle incredibili fotocamere dell'X200 Pro.

Per circa 5 giorni, tra Pechino, Shenzhen e Hong Kong, abbiamo avuto modo di testare il comparto fotografico, sempre sviluppato in collaborazione con ZEISS, del nuovo X200 Pro. Non solo il teleobiettivo da 200MP ma anche l'esclusivo sensore principale Lytia-818, sviluppato in collaborazione con Sony ed esclusiva al momento solo di questo smartphone.


Come ci raccontavano gli ingegneri durante alcune sessioni di interviste poter lavorare a stretto contatto sia con ZEISS che aziende come Sony permette di confezionare un hardware eccellente ed esclusivo attorno ad un software studiato appositamente. Non è una cosa scontata perché è proprio il software che fa la differenza e sul nuovo X200 Pro troviamo svariate novità e conferme, come i SuperRAW che fanno concorrenza ai ProRAW di Apple o UltraRAW di Xiaomi.

SPECIFICHE E PRIMO CONTATTO

Prima di iniziare due parole generali su questo Vivo X200 Pro, giusto per darvi una prima anteprima del prodotto: esteticamente lo smartphone è costrutito più che bene, quasi maniacalmente. La cosa che mi ha stupito è notare come ognuna delle quattro colorazioni a disposizione avesse una lavorazione della back cover in vetro e del frame in metallo completamente differente. La nostra versione grigia, con vetro opaco, ha ad esempio il frame opaco spazzolato.

Lo smartphone pesa 228 grammi, non pochi, ma ciò è ovviamente giustificato da tutto l'hardware che troviamo al suo interno, come una sorprendente batteria da 6000mAh con ricarica rapida a 90W e wireless a 30W. Pensiamo che sul MINI, super leggero, ne troviamo comunque una da 5700mAh, dove un iPhone sulle stesse dimensioni ne integra una con circa 2000mAh in meno, quasi scioccante.


Lo smartphone si impugna bene e l'esagerato oblò posteriore, che potrebbe ovviamente essere più minimale ma viene pensato così voluminoso per rimarcare il fatto che si parla di un top cameraphone, tutto sommato aiuta anche ad avere una presa più solida. Manca un tasto di scatto sul frame, come sui Sony, che sarebbe forse la vera ciliegina sulla torta con una doppia corsa.

Su iPhone 16 Pro al momento il Camera Control è un flop, portando quasi più eventuali contro che pro, ma ad esempio il tasto che viene integrato nei Sony Xperia è molto comodo, immediato e funzionale. Xiaomi 14 Ultra ha provato un qualcosa di simile con la cover "Photography Kit", che però si porta dietro un po' di scomodità di utilizzo nel quotidiano.


Il display AMOLED in questi giorni di sole, soprattutto quello di Shenzhen che ha fatto toccare ai termometri ben oltre 30°C, non ci ha mai dato noie. La luminosità massima è elevata ed il dispositivo non soffre minimamente il rischio della protezione energetica, a dimostrazione di un ottimo sistema di dissipazione. In questi cinque giorni abbiamo scattato oltre 600 foto e 60 video, per darvi una idea del carico di lavoro che abbiamo esercitato sul nuovo Dimensity 9400 con struttura "All Big Cores".


Il nuovo Dimensity 9400 è sicuramente interessante e non vediamo l'ora di provarlo più approfonditamente, dopo essere rimasti incantati dall'efficenza del 9300+ dal quale eredita la struttura di base, ma ora è tempo di parlare di foto e fotografia. Nulla è lasciato al caso su questo Vivo X200 Pro e dopo cinque giorni di uso ci è dispiaciuto separarci da un prodotto così divertente da utilizzare.

L'ESPERIENZA FOTOGRAFICA DOPO 500 SCATTI

La fotocamera principale sulla carta potrebbe sembrare un downgrade, passando dal sensore da 1" di Vivo X100 Pro e X100 Ultra, ma in realtà qui parliamo di un sensore Sony LYT-818 da 1/1.28", comunque molto grande, di nuovissima generazione e senza molte rinunce. Prima cosa: pressoché nessun sensore da 1" su smartphone viene sfruttato nella sua interezza. Secondo fattore da considerare: questo sensore "più veloce" riduce nettamente lo shutter lag ma senza rinunciare ad una ampia gamma dinamica ed uno sfocato di impatto, puntando comunque su delle lenti con apertura focale f/1.6.

La fotocamera principale ci ha sempre restituito ottimi scatti, in ogni condizione, e grazie ai SuperRAW anche in piena notte il rumore è pressoché assente anche scattando ad ISO altissimi. Per chi non ama i RAW pre-elaborati ci sono anche i più classici e malleabili RAW. Il vantaggio, o per meglio dire comodità, dei SuperRAW è l'avere dei file già pronti alla condivisione, sembrando dei normali JPEG elaborati, ma con tutti i vantaggi di un DNG. In tutti e due i casi possiamo scattare a 12MP o piena risoluzione (con i SuperRAW si perde giusto la possibilità di usare la ultragrandangolare).


La ultragrandangolare difatti è come sempre la fotocamera un po' più sacrificata. Noi la abbiamo sfruttata in una manciata di occasioni e resta una fotocamera molto situazionale. Questo lo si capisce anche dalle presentazioni ufficiali che non ne parlano pressoché per niente. La qualità comunque è buona e se la si vuole sfruttare in video, come camera da VLOG, siamo comunque su un hardware al pari degli ultimi iPhone 16 Pro.

I microfoni nelle registrazioni video, anche con la ultrawide molto distante, sono risultati ottimi, spesso migliori di iPhone 16 Pro che ha ancora qualche grattacapo con il suo Audio Spaziale (come avete notato nella recensione delle Nothing Ear Open registrata proprio da esso)


Avendo tirato in mezzo i video è giusto citare due cose: la possibilità di registrare in 4K a 120FPS mantenendo una stabilizzazione ottima e una qualità del file alta ed infine la possibilità di fare zoom out/zoom in, intercambiando le tre fotocamere, con quasi zero scatti ed una sensazione di morbidezza, una peculiarità che molti ricercano e che amano di iPhone ad esempio. All'interno dell'anteprima video ci sono svariate clip video che potete valutare.


Ma arriviamo a parlare della punta di diamante di questo smartphone: il teleobiettivo con funzione macro basato sull'Isocell HP9 da 200MP, un sensore da 1/1,4" supportato da lenti con apertura focale f/2.7. La lunghezza focale è ferma ad 85mm, ma anche spingendoci a 135mm (circa un 6X) o 230mm (circa 10X) la qualità resta d'altissimo livello. Nel nostro gruppo di giornalisti di circa 30 persone una decina di esse ha inizialmente che pensato che il teleobiettivo fosse da 135mm e non 85mm, dal momento che la qualità su questa lunghezza focale e lo sfocato prodotto sembrava veritiero.


Montare un sensore così grande e con così tanti megapixel permette di poter effettuare questi zoom spinti e mantenere una qualità eccezionale. Scattando ad 85mm quello che notiamo è che anche con soggetti a media distanza dietro di essi si va comunque a creare un bokeh naturale. Provengo da iPhone 16 Pro e Pixel 9 Pro XL con i loro teleobiettivi 5X un po' limitati sulle specifiche tecniche e creare uno stacco naturale, soprattutto con l'iPhone, è quasi impossibile.


Per capirci il sensore secondario su questo smartphone è sul livello del sensore principale montato su Samsung S24 Ultra e che verosimilmente vedremo anche su S25 Ultra. Capiamoci, l'hardware non è tutto, anzi, senza un buon software non conta proprio nulla come ci hanno insegnato Google e Apple, ma qui nulla è trascurato. L'interfaccia di scatto è molto pulita, anche con il software asiatico (da noi c'è una UI differente) e con le giuste funzioni a schermo.


La collaborazione con ZEISS non comporta poi solo un "bollino" attaccato dietro al telefono ma una vera e propria co-ingegnerizzazione. Parliamo di lenti APO per ridurre al minimo la dispersione ottica, la funzione tele-macro, un coating delle lenti per ridurre al minimo i flare, una scienza-colore che ritroviamo sfruttando il profilo colore "ZEISS" e per chi ama le modalità ritratto digitali ce ne sono svariate che ricordano le più famose lenti della casa tedesca.


Avere la possibilità di affinare il software, in collaborazione con ZEISS, ha portato quindi Vivo ad uno sviluppo a 360° del loro comparto fotografico. Sviluppare un formato come il SuperRAW non è un qualcosa da poco ma è una vera gallina dalle uova d'oro, tanto che Apple lo tiene in esclusiva dei suoi modelli Pro, seppur il ProRAW sia perfettamente compatibile anche con gli iPhone base. Questo perché chi vuole sfruttare un formato unico come questo è sicuramente portato a spendere di più, pur di avere i suoi vantaggi.


Per chi ama invece l'esperienza "FUJI" quindi non dover lavorare minimanente con i RAW, ma avere già dei JPEG elaborati con simulazioni pellicola, c'è una nuova nuova modalità di scatto "Street" che porta gli zoom come lunghezze focali e permette di cambiare i profili colore come se fossero delle vere e proprie pellicole. Insomma Vivo X200 Pro si adatta proprio a tutti, sia al pubblico pro che quello newbie ma anche a chi vuole avere un approccio ibrido.


Quello che manca, a differenza di Google o Apple, è l'avere dei profili proprietari da sfruttare poi tramite programmi come Adobe Lightroom. Noi abbiamo elaborato le nostre foto con questo programma e a disposizione avevamo solo il classico profilo "Colori" o "Monocromatico". Xiaomi ad esempio ha avviato una collaborazione con Adobe per integrare dei profili colore variegati e che permettono una lavorabilità più ampia dei file, o perlomeno più facile.


Lato video ci ha stupito certamente l'autofocus, pressoché perfetto. Non c'è stata una situazione dove c'è stato qualche fenomeno di ghosting o una stabilizzazione non eccellente, anche con il teleobiettivo spinto o la ultrawide che non è supportata da una stabilizzazione ottica. La qualità dei file è ottima, anche grazie alla possibilità di registrare in LOG 10-BIT ed integrare subito una LUT proprietaria ma solo come anteprima, dovrà poi essere applicato manualmente (un peccato!).

CONSIDERAZIONI IN ATTESA DEL LANCIO IN EUROP

Non sappiamo se Vivo X200 Pro sarà il miglior cameraphone del 2025. Non sono pochi gli smartphone che si candidano a quel primato come il nuovo Xiaomi 15 Ultra o l'OPPO Find X8 Ultra che dovrebbe finalmente tornare in vendita nel nostro mercato. Da queste prime impressioni però la sensazione è che il lavoro che si è fatto in questi ultimi anni sia stato davvero produttivo e abbia portato ad avere una completezza fra hardware e software davvero degna di nota.

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Non vi abbiamo parlato poi del software, la OriginOS 5, che seppur non arriverà in Europa (noi avremo la FuntouchOS 15), è comunque già disponibile tutta in italiano ed è ricchissima di funzioni. Lo sapevate che questo smartphone, già in commercio in Cina, è il primo con Android 15? Sì, ha Android 15 addirittura prima dei Google Pixel 9, assurdo! Il sofware è pieno di chicche ed una IA proprietaria ricca e ben sviluppata.


Insomma in un mercato smartphone, soprattutto quello occidentale, piuttosto piatto, il ritorno di un player come Vivo è un qualcosa di cui essere felici. La competizione è qualcosa che fa sempre bene e tutta questa ventata di innovazione potrebbe portare la concorrenza finalmente a migliorarsi. Il prezzo ovviamente sarà alto, ipotizziamo poco oltre i 1000€, ma ormai abbiamo visto competitor arrivare anche ai 1500 euro ed oltre.

Personalmente, e questa è una considerazione prettamente personale, ho trovato un team di lavoro e sviluppo molto attento ad ascoltare i feedback dell'utenza e dei media. Può sembrare una cosa banale ma prendiamo l'esempio del V40: avevamo criticato, noi in primis e voi dopo la recensione, il fatto che avesse soltanto due major update.

Avrebbero potuto tranquillamente ignorare ciò ma di fronte alle critiche, senza "se" e senza "ma", quello che hanno fatto è stato subito correggere il tiro e promettere un ulteriore major update. Non parliamo di una rivoluzione ma dimostra comunque una certa cura al cliente ed al nostro mercato. Proprio continuando a testare il V40 poi stiamo notando di come si aggiorni una volta al mese con patch ma più che altro svariate migliorie, una ulteriore cosa non da poco!

Insomma, tante belle sensazioni durante questi primi giorni di anteprima. A malincuore ci siamo dovuti separare dallo smartphone dopo circa cinque giorni di test, giorni nei quali la batteria si è comportata decisamente bene. In attesa del lancio ufficiale europeo però fateci sapere se vi potrebbe incuriosire la prova del foldable di Vivo X 3 Pro Fold, poiché abbiamo avuto modo di toccarlo con mano in Cina e sembra l'ibrido perfetto tra l'ottimo hardware di Honor Magic V3 e l'ottimo software di Samsung Galaxy Z Fold 6. Io sono rimasto estasiato dal Pro Mini e spero davvero arrivi in Europa assieme a questa variante Pro standard, fateci però sapere la vostra!

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