Pixel Notepad, Google va sul pedale del freno: non ancora soddisfatta | Rumor
25 Maggio 2022 0
Per scoprire come ha immaginato Google il suo primo pieghevole bisognerà attendere. E non fino a fine 2022 come ci avevano raccontato finora le indiscrezioni, la più credibile delle quali portava la firma del noto analista Ross Young. Localizzare in quale momento del 2023 vedremo Google Pixel Notepad (o Fold, va ancora accertato) allo stato attuale della narrazione è ancora prematuro, ma le chance di vederlo entro fine 2022 sembrano essersi azzerate di colpo.
L'indiscrezione proviene da thelec.net, che cita fonti a conoscenza del progetto. Il motivo sarebbe da ricondurre al fatto che Pixel Notepad non sarebbe ancora completo come Google si sarebbe aspettata a questo punto, quindi niente produzione in massa a partire dal terzo trimestre del 2022 e di conseguenza niente lancio entro Natale o giù di lì. Bene che vada, a voler credere alla voce proveniente dalla Corea, Google Pixel Notepad esordirà nella prima metà del 2023.
La spiegazione fornita dalle fonti del The Elec non racconta i dettagli del ritardo, ma non si fa fatica a immaginare cosa possa aver indotto Mountain View a rallentare il passo nella gestazione di un prodotto complesso com'è uno smartphone pieghevole, che peraltro vede Google alla prima sfida. La resistenza della cerniera può dare grattacapi come il display, che deve essere sì flessibile ma allo stesso tempo in grado di resistere alle piccole e grandi sfide a cui è sottoposto ogni giorno per anni.
Il giornale asiatico ha confermato alcune delle caratteristiche che i rumor precedenti avevano già ricondotto a Google Pixel Notepad. Lo smartphone non dovrebbe seguire la strada di Huawei Mate Xs 2 ma quella tracciata da Galaxy Z Fold di Samsung, quindi con un display esterno e un altro, più ampio, interno.
Il primo sarebbe da 5,78 pollici, il secondo da 7,57 pollici, ed entrambi proverrebbero dalla filiera di Samsung, con cui Google ha infittito i rapporti da circa un anno, con il debutto di un Wear OS realizzato a due mani e un Google Pixel 6 (e da poco anche 6a) con chip Tensor affidato alle fonderie coreane.