Qual è il colmo per un nuovo smartwatch, incaricato di rilanciare il panorama Wear OS? Exynos 9110, ovvero un processore anacronistico. No, non è una barzelletta, ma il rumor lanciato da 9to5Google su Pixel Watch, il primo orologio intelligente targato Google che - al netto dei soliti, pesantissimi leak - abbiamo visto per la prima volta ufficialmente nel corso dell'I/O 2022 questa settimana, anche se è stato solo un assaggio.
Per ora di Pixel Watch conosciamo bene solo il design, mentre tutto il resto (compresa l'integrazione con FitBit) dobbiamo scoprirlo. Esteticamente Google non sbaglia un colpo: le sue scelte possono piacere o meno, ma sicuramente Mountain View sa come dare una personalità ben precisa ai suoi prodotti, e Pixel Watch col suo vetro molto curvo non fa eccezione, mescolando un look retro ad uno futuristico.
PIXEL WATCH CON EXYNOS 9110, CHIP DI QUATTRO ANNI FA
Il problema è che di "retro" potrebbe non esserci solo il look, ma anche il chip. Secondo quanto riferito da 9to5Google, infatti, Pixel Watch potrebbe montare un processore Exynos 9110, ovvero una soluzione introdotta sul mercato da Samsung nell'agosto del 2018 con il Galaxy Watch originale. Per carità, si tratta dello stesso chip che il colosso coreano ha utilizzato fino all'anno scorso sui suoi Watch Active 2 e Galaxy Watch 3. Ma poi, con Galaxy Watch 4 e Galaxy Watch 4 Classic, è passato al nuovo Exynos W920.
Le voci di un Pixel Watch con processore Samsung erano già in circolazione da un pezzo, ma fino ad oggi l'ipotesi più sensata era l'impiego appunto dell'Exynos W920 realizzato con processo produttivo a 5 nanometri e capace di prestazioni della CPU superiori del 20% rispetto alla generazione precedente, oltre che di dieci volte tanto le performance grafiche.
ANCORA NIENTE DI UFFICIALE
Intendiamoci, al momento non c'è nulla di ufficiale: 9to5Google ha ricevuto l'imbeccata da una fonte (non esplicitata) che ritiene evidentemente attendibile, e così ha condiviso l'informazione, ma le cose potrebbero andare diversamente. In attesa che Google ci faccia conoscere i dettagli hardware del suo orologio, però, viene naturale domandarsi cosa potrebbe significare una scelta che davvero coincidesse con l'Exynos 9110.
La debolezza principale di Wear OS, anche nella sua ultima incarnazione, è l'efficienza energetica: un chip di progettazione più recente in questo senso potrebbe fornire un contributo decisivo, unito ovviamente all'ottimizzazione del software.
In generale, se l'intenzione di Google è quella di lanciare l'"Apple Watch del mondo Android", cioè quel dispositivo cui tutti i possessori di uno smartphone col robottino verde possono guardare con interesse, capace di portare l'esperienza di Wear OS su un altro livello, presentarsi con un processore antiquato non sarebbe esattamente un biglietto da visita invitante. Al momento le considerazioni si fermano qui: le lancette continuano a correre, e solo il tempo ci dirà se i rumor sono fondati oppure no.