Sabato il management di Pixelfed ha palesato la propria soddisfazione per dei livelli di traffico che non erano mai stati così elevati, e probabilmente il "boost" di preferenze del mercato ha dato un (piccolissimo) contributo ad accelerare i tempi per l'uscita delle app per dispositivi mobili, Android e iOS. Il flusso dei "nuovi" è costituito in prevalenza dagli scontenti di Instagram, da coloro che non hanno gradito la nuova linea dei social di Meta annunciata da Mark Zuckerberg nei giorni scorsi, curiosamente a un passo dall'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.
Zuckerberg ha annunciato l'eliminazione per gli USA del sistema di verifica delle informazioni introdotto nel 2016 perché negli anni aveva finito per schierarsi a livello politico finendo per soffocare il dibattito, al suo posto ci saranno le Community Notes, una sorta di "auto gestione" degli utenti. È evidente che sui social di Meta ci sarà più libertà di parola e quindi anche più contenuti dalla dubbia autenticità, e questo non è andato giù a tutti, tanto che una porzione più o meno cospicua del pubblico dei social Meta sta migrando altrove.
Pixelfed è una piattaforma basata sulla condivisione di immagini, come Instagram. A differenza della più nota piattaforma di Meta è open source e decentralizzata: funziona su Activity Pub, lo stesso protocollo che è alla base di Mastodon e di altri servizi del "fediverso". Pixelfed.social è il più grande dei server su Pixelfed, è nato nel 2018 ma le maggiori attenzioni le sta ricevendo negli ultimi giorni, dopo i cambiamenti annunciati da Meta.
Non solo Pixelfed è open source e decentralizzato, ma è anche privo di pubblicità e usa di default un feed cronologico, e non uno simil "Per te" di Instagram e TikTok governato da algoritmi. Sono principalmente questi gli aspetti (che una volta erano anche di Instagram) ad aver tentato gli utenti di Instagram. Finora il social era accessibile solo tramite browser web o app mobili di terze parti, adesso ci sono anche le app ufficiali (gratuite, neanche a dirlo) per Android e per iOS che prima di arrivare su Play Store e App Store hanno affrontato un periodo di test in beta.
A voler essere precisi, oggi è arrivata solamente l'app Pixelfed per iOS e iPadOS, quella per smartphone e tablet Android è sul Play Store già da qualche giorno e ha accumulato oltre 10mila download. L'app di Pixelfed è prima nella categoria social del Play Store USA.
Ai momenti di sbandamento dei social più grandi siamo abituati. Dall'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ai tempi nostri di momenti controversi ce ne sono stati parecchi, e in più di qualche occasione è sembrato che Twitter - poi X - potesse pagare l'esodo di utenti in favore di Mastodon o di Threads. Eppure X è ancora lì: si può discutere se la sua leadership sia più o meno salda di prima, ma è lì. L'esodo da Instagram al momento non sembra a livelli preoccupanti, ma il fenomeno si è innescato e nessuno può dire come proseguirà. Pixelfed, intanto, è alla finestra per capitalizzare il più possibile.