Poste Italiane, dietro front sull'accesso ai dati di utilizzo nelle app ufficiali

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Poste Italiane cambia idea sulla sua app ufficiale: basta requisiti piuttosto invasivi di accesso alle risorse del telefono, anche se per un fine nobile, ovvero accertarsi che il telefono sia sicuro e non compromesso da malware e altri attacchi hacker. L’app assumerà, in buona sostanza, che il dispositivo sia già sicuro di per sé - detta in altre parole, che Google sappia fare adeguatamente il proprio lavoro.

La questione era stata sollevata già l’anno scorso: l’app non richiede di per sé accesso ai dati personali dell’utente, ma implementa una piattaforma di un’azienda esterna, TrustDefender di ThreatMetrix, che fa affidamento sui cosiddetti dati di utilizzo del device (app aperte, siti visitati...) per identificare se il dispositivo è compromesso o se tutto funziona regolarmente. Non è difficile intuire che qualcuno può storcere il naso a pensare che il servizio postale italiano abbia accesso a tutte queste informazioni.

 ecco perch

Android 04 Apr

A quanto pare le cose stanno cambiando. I colleghi di DDay riportano che le app ufficiali di Poste Italiane stanno rendendo la funzionalità facoltativa: chi ha già dato l’autorizzazione può mantenerla o revocarla, nuovi utenti o in generale chi non ha dato l’autorizzazione può usare l’app senza limitazioni e vincoli. Spiegano le Poste:

Se vuoi continuare pienamente a beneficiare di tale nuova misura antifrode, conferma la tua scelta. Altrimenti vai alle impostazioni e revoca l’autorizzazione. In quest'ultimo caso, considerati i presidi antifrode comunque adottati, potrai continuare a utilizzare l’app, ma non consentirai a Poste di assicurarti un livello di protezione sempre più elevato.


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