Previsioni meteo e smartphone Android: il test dell'ESA sui satelliti

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Forse non ci rendiamo conto che lo smartphone in nostro possesso può aiutare la scienza a migliorare le previsioni meteorologiche. Almeno, questo è quanto auspica l'Agenzia Spaziale Europea che ha dato il via al progetto Camaliot, guidato dall'ETH di Zurigo in collaborazione con l'International Institute for Applied System Analysis (IIASA).

Camaliot altro non è che una semplice app per Android (da 7.0 in poi) - al momento, almeno, iOS è escluso - compatibile con oltre 50 diversi modelli di smartphone dotati di ricevitori satellitari a doppia frequenza. É stata sviluppata per la raccolta di dati dai satelliti attraverso gli smartphone Android: come viene spiegato nella pagina ufficiale dell'applicazione, i satelliti GNSS sono ovviamente indispensabili per i sistemi di navigazione, ma possono anche essere impiegati per la raccolta di dati a scopi puramente scientifici.

I GNSS (Global Navigation Satellite System, il set di satelliti che orbitano attorno alla Terra) come l'europeo Galileo hanno rivoluzionato la vita di tutti i giorni. E i segnali modulati con precisione generati continuamente da dozzine di satelliti GNSS in orbita si dimostrano essere anche una valida risorsa per la scienza, sempre più utilizzata per studiare l'atmosfera terrestre, gli oceani e gli ambienti di superficie - Vicente Navarro, ESA

L'esempio pratico ci viene fornito direttamente dall'Agenzia Spaziale Europea: "decine di migliaia di stazioni GNSS permanenti registrano continuamente dati di navigazione satellitare. Quando i segnali dei satelliti viaggiano verso la Terra, questi vengono modificati dal vapore acqueo nella bassa atmosfera, aiutandoci a prevedere la pioggia in particolare".

L'app Camaliot è in grado di raccogliere i dati sulla potenza del segnale: incrociando le informazioni raccolte dagli smartphone con i dati meteo l'ESA ritiene che si otterranno informazioni estremamente dettagliate che permetteranno di misurare le variazioni del vapore acqueo nel lungo periodo. In particolare, i dati dell'app saranno dati in pasto all'intelligenza artificiale per una modellazione delle previsioni meteorologiche basata su apprendimento automatico. In futuro anche i dispositivi IoT delle nostre case potrebbero contribuire alla raccolta di questi dati. E si potranno ottenere preziose informazioni anche sugli eventi che potenzialmente possono creare disturbi ai sistemi di comunicazione a causa delle tempeste solari.

COME FUNZIONA L'APP

La sperimentazione è stata attivata da una decina di giorni, e per parteciparvi basta scaricare l'app Camaliot (e soprattutto utilizzarla: ci sono anche dei premi). Il suo funzionamento è semplice:

  • una volta installata l'app basta cliccare su Start logging per la raccolta dei dati dai satelliti
  • per fermare la sessione è sufficiente cliccare su Stop logging
  • per inviare i dati fare click su Upload all
  • tutti i dati inviati sono raccolti in un elenco all'interno dell'app
    • dati: potenza del segnale dei satelliti, distanza, fase portante e numero dei cicli di fase portante per ciascun satellite

Per incentivare la partecipazione, l'ESA promette premi al termine della campagna (fino al 30 giugno), tra cui uno smartphone Android (a doppia frequenza, ovviamente) e buoni Amazon.

Per saperne di più vi invitiamo a consultare il link in FONTE.


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