Sono ben tre le generazioni di Audi Q5 che adesso possono vantare di aver cavalcato l’onda del mercato, perché con l’arrivo di questo nuovo SUV il trittico storico è completo. Un modello che vale tanto per Audi soprattutto in Italia, dove fa il 55% delle vendite da un paio di anni a questa parte. Abbiamo provato in anteprima questo SUV e, sgranate gli occhi, l’abbiamo provato D-I-E-S-E-L.
SCHEDA TECNICA
- Lunghezza: 4.717 mm
- Larghezza: 2.155 mm (con specchietti)
- Altezza: 1.647 mm
- Passo: 2.820 mm
- Capacità bagagliaio: 520/1473 litri
- Massa a vuoto: 1955 kg
- Motore termico: quattro cilindri in linea, 2.0 TDI, 204 cv, 400 Nm
- Motore elettrico: 24 cv, 230 Nm
- Capacità batteria: 1,7 kWh
- Accelerazione 0-100 km/h: 7,4 s
- Velocità massima: 226 km/h
NUOVA PIATTAFORMA PPC
Il fatto che nuovo Audi Q5 sia basato sulla piattaforma PPC – Premium Platform Combustion – ha portato con sé una ventata di novità piuttosto evidente. Innanzitutto nelle dimensioni, poiché cresce in lunghezza (+35 mm) ed arriva a quota 4.72 metri. A patto dell’altezza, che perde 11 mm, Q5 2025 è cresciuta in tutte le dimensioni. Si è creata però una proporzione tutto sommato interessante guardandola non solo di fronte ma, soprattutto, lateralmente. Un mix di linee che conferma la sua indole.
Dal punto di vista del design, invece, nulla di più diverso. Già la calandra Single Frame cambia – a dirla tutta con un po’ di plastica a chiusura – ed è stata disegnata più in alto, così come i gruppi ottici molto più affilati. La linea di cintura laterale è ascendente e, in contrapposizione con la linea del tetto, tende a stringere i finestrini verso il posteriore. Non male il risultato, soprattutto per evitare di risultare molto “pesante”.
Al posteriore è evidente il cambio soprattutto nella zona dei gruppi ottici. Non tanto per il fatto di avere ora dei fari a LED che cambiano firma luminosa a piacimento, così come integrano eventuali segnalazioni di pericolo comprensibili per chi sopraggiunge, quanto per l’estensione luminosa che, chiaramente, punta da lato a lato. Fari sottoli, affilati e che vogliono quasi fuoriuscire dalla carrozzeria. Nella parte inferiore, invece, è il diffusore ad essere nuovo e, soprattutto, lo scarico. Cosa rara di questi tempi, bisogna ammetterlo!
INTERNI MULTIMEDIALIZZATI
Il salto multimediale fatto con gli interni di questa nuova Audi Q5 2025 è evidente. Audi riprende anche su questo SUV il concetto di “Digital Stage”, promuovendo così un triplo schermo. Il primo, da 11.9 pollici, è il Virtual Cockpit classico. Elegante nella visualizzazione delle informazioni di guida e completo, al quale può essere affiancato un Head-Up Display come optional. Il secondo è uno schermo touch da 14.5 pollici per il sistema multimediale, che risponde molto bene e velocemente ai comandi grazie ad un hardware interessante ma, soprattutto, al sistema operativo Android Automotive OS.
A dirla tutta Audi non si è lasciata influenzare troppo dalla grafica di default del sistema Android come altri costruttori, preferendo comunque un proprio tema scuro e lineare, ma tanto funziona tutto alla grande e quindi tanto di cappello. Il terzo schermo è invece da 10.9 pollici ed è riservato al passeggero in prima fila, per permettergli non solo di interagire con la navigazione e la riproduzione multimediale dell’auto, ma anche di crearsi una comfort zone tutta propria. Permette infatti di vedere anche video e film, ma visto che il versante sicurezza è importante ed il conducente può distrarsi in meno di quanto si immagini, quando si riproduce un contenuto multimediale si attiva una funzione privacy: così facendo il display si oscura alla vista del conducente, così da permettergli di guidare senza ulteriori distrazioni.
SPAZIO A BORDO E PIANO BLACK
Chiaramente lo spazio a bordo non manca, sia per chi siede avanti che dietro. Il volante ha un appiattimento superiore e inferiore ed è molto curato nei dettagli, tra i quali i fori all’altezza dell’impugnatura. I comandi sembrano soft touch ma in realtà vanno premuti, dettaglio che preferisco per evitare di impartire inutilmente comandi non voluti. Quel che continuo a non apprezzare del tutto, invece, sono gli inserti in nero lucido sul tunnel centrale, notoriamente una zona vittima di polvere e graffi.
Sulla parte mediana della plancia in Audi hanno preferito un inserto satinato, molto più indicato a mio avviso, mentre per i dintorni del selettore cambio – per giunta compatto, piacevole da vedere e semplice da utilizzare – non c’è scampo. Infine un paio di dettagli interessanti che mi hanno colpito sono la larghezza delle maniglie porta, per giunta con tutti i comandi del devioluci sullo sportello conducente, ed il feeling completamente elettrico dell’apertura porta. Molto soft, sia che siate all’interno che all’esterno. Sembra manchi proprio il collegamento meccanico a fronte di una parte elettrica. E probabilmente è così.
PROVA SU STRADA
Ormai riuscire a provare un’auto con motorizzazione diesel è quasi una chimera, ma in Audi questa Q5 ce l’hanno fatta provare proprio così, con il 2.0 TDI MHEV+ da 204 cv e 400 Nm di coppia. A questi si associano ulteriori 24 cv e 230 Nm del motore elettrico di questo sistema MHEV+, che è di fatto un mild hybrid “intermedio”, che riesce a spostare l’auto in elettrico a bassa velocità. Manovre e traffico sono supportate quindi da una batteria da 1.7 kWh e quindi si percorrono a motore spento, per quanto possibile. Accelerando di più entra subito in gioco il diesel, con il suo tipico sound, sempre più raro.
Audi Q5 mi è parsa un’auto molto bilanciata sotto tutti i profili, capace di venire incontro ad una grande molteplicità di situazioni. Questo merito anche di due fattori: lo schema multilink anteriore e posteriore e le sospensioni pneumatiche. Il primo garantisce movimenti ruota molto più variegati, mentre le seconde hanno la possibilità di variare l’assetto della macchina di 60 mm. Partendo dalla posizione intermedia, infatti, Audi Q5 può aumentare di 45 mm l’altezza da terra con le modalità Offroad, oppure diminuirla di 15 mm con la Dynamic. Questo per ottimizzare anche la resistenza aerodinamica in autostrada, dove d’altronde è plausibile trascorra gran parte del suo tempo.
Il piacere di guida di questo SUV deriva tutto dalla sua rotondità. Certo il motore è collaudato e aiuta a dare una buona spinta quando serve (a proposito: inutile usare i paddle, fate fare tutto al cambio automatico a 7 rapporti, che è regolato molto bene), ma ne è risultato un po’ rumoroso. Non percepibile a bassi giri oppure in città, dove l’elettrico potrebbe entrare in gioco, ma in autostrada i decibel si avvertono. Poi c’è da menzionare la trazione Quattro Ultra, evoluzione della tradizionale Quattro. Disaccoppia il posteriore se non c’è bisogno di usarlo, così da evitare assorbimenti passivi, mentre entra subito in gioco della coppia sul retrotreno lì dove il fondo è più scivoloso o serve maggiore stabilità. E tutto fila liscio come l’olio.
PREZZI E CONCLUSIONI
Audi Q5 è un modello così importante pe la casa dei Quattro Anelli che sbagliarlo sarebbe stato distruttivo. A mio parere hanno invece ottimizzato un modello già buono, puntando a migliorarlo sotto tutti gli aspetti. La piattaforma PPC, comunque, conferisce una buona base di partenza. I prezzi di accesso in gamma sono di 63.250 euro per la versione TFSI a trazione anteriore, che salgono a 67.350 euro se si vuole la variante TDI Quattro.