Qt integra la pubblicità nelle proprie librerie

2 years ago 324

Un grande problema dell’open-source è il reperimento delle risorse, e proprio monetarie: perché uno sviluppatore dovrebbe lavorare gratis, senza riceve altra ricompensa che soddisfazione personale?
Intendiamoci, non è sbagliato farlo, ma senza compenso l’impegno profuso potrà essere definito hobby, nella migliore delle ipotesi missione personale, ma in nessun caso “lavoro”.

Le grandi aziende come Red Hat e Canonical hanno scommesso su un modello di business in cui alcuni servizi sono pagati, e con quegli introiti ricompensare i propri dipendenti. Ma non tutti possiamo essere assunti da qualche azienda per lavorare sui nostri prodotti open-source.

Una soluzione neanche tanto innovativa è sempre stato l’inserimento della pubblicità. Le pagine web di qualsiasi sito ne sono un esempio (ma non il nostro, per scelta), ma per il software (in genere) non ci sono meccanismi altrettanto comodi, efficaci e standard, ma soprattutto che non richiedano una programmazione specifica per ogni piattaforma, ognuna con le proprie librerie grafiche.

Qt, l’azienda dietro le librerie grafiche omonime, ha da poco annunciato che il rilascio di “Qt Digital Advertising 1.0”, che cerca di colmare proprio questo gap.

Infatti uno dei punti di forza di Qt è che le sue librerie sono cross-platform, ovvero il codice per poter programmare un’interfaccia grafica è lo stesso per l’applicazione che debba girare su Android, Windows o Linux. E se tramite quel codice è possibile prevedere uno spazio dedicato alla pubblicità, diventa (relativamente) banale inserirla nell’interfaccia, e sempre allo stesso modo. Come fosse un componente nativo.

L’esempio mostrato è un’ipotetica interfaccia di un forno smart, che oltre a poter selezionare tempi e modi di cottura ha anche proposte per ingredienti, vini e ricette. Il tutto graficamente integrato e naturale.

Considerando che Qt è tra i framework più usati (contando anche ambiti specifici, come il forno citato sopra o l’automotive), le possibilità sono molte anche per i piccoli sviluppatori. Non crediamo che sia la soluzione né possa essere applicabile a tutti, ma di sicuro è un passo nella direzione corretta.

Ho coltivato la mia passione per l'informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

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