MacBook Air (avete visto la nostra recensione del modello da 15"?) è una macchina meravigliosa: leggera, dall'ottima autonomia e in grado di garantire prestazioni sufficienti per un utilizzo generico. Ma che dire di quando potreste aver bisogno di spremerlo un po' di più?
In quel caso, si evidenziano subito i limiti del design fanless: niente ventola significa dissipazione del calore passiva, il che a sua volta implica throttling. D'altronde, per chi vuole di più c'è il MacBook Pro, ma un'azienda ha creato un chip di raffreddamento attivo a stato solido che evita questo problema (a proposito, sapete come forzare la chiusura delle app del Mac?).
AirJet, questo il nome particolarmente evocativo del prodotto, è una soluzione estremamente compatta (solo 27,5 x 41,5 x 2,8 mm) che consente di far fluire l'aria senza parti mobili, il che permette di avere dimensioni molto più ridotte rispetto a una ventola convenzionale.
Un componente elettronico a stato solido è infatti un'apparecchiatura che utilizza dispositivi a semiconduttore come transistor, diodi e circuiti integrati ed è priva di parti mobili.
Nello specifico, AirJet utilizza diversi materiali per far vibrare delle membrane, così creando una pressione negativa per muovere l'aria in una particolare direzione attraverso la superficie.
Questa soluzione consente di aspirare l'aria calda e confluirla lontano dal chip, proprio come farebbe una ventola. Ovviamente, per inserire questo dispositivo (anzi, tre in serie) in un MacBook Air, gli ingegneri di Frore hanno dovuto effettuare alcune modifiche, su tutte una feritoia vicino alla cerniera per far entrare l'aria fredda, mentre l'aria calda viene espulsa dagli altoparlanti. Nondimeno, il risultato è veramente convincente.
Nel test, che potete vedere nel video di PCWorld qui sotto, sono stati confrontati tre MacBook con chip M2; un MacBook Air 15" non modificato, un MacBook Air 15" modificato e un MacBook Pro 13" (fuori produzione, ma che è dotato di ventola e ha le stesse caratteristiche degli altri due portatili).
Utilizzando il benchmark Cinebench R23, il MacBook Air senza modifiche era più lento del 7% rispetto al MacBook Pro, ma il MacBook Air modificato con i dispositivi AirJet ottiene lo stesso punteggio Cinebench del MacBook Pro.
Non solo, ma il MacBook Air modificato riesce a stare al passo del MacBook Pro per 30 minuti di utilizzo impegnativo, e senza produrre rumore di ventole (oltre che consumando meno elettricità)!
Ovviamente si tratta di una prova di concetto, il sistema AirJet non è in vendita agli utenti, ma nondimeno mostra un nuovo tipo di soluzione senza ventole alla gestione delle temperature, e viste le dimensioni ridotte si libererebbe anche dello spazio per una batteria più capiente.
Frore afferma che il suo AirJet sarebbe interessante per i prodotti Apple come MacBook Pro 14 e 16 pollici, o anche per il Mac Studio, che contiene un enorme dissipatore e due ventole di dimensioni generose, permettendo di ridurne le dimensioni. Ma sarà sufficiente ad attirare l'attenzione della mela? Noi facciamo il tifo.