Ma c'è ancora tempo per essere molto di più.
Pochissimi giorni fa parlavamo di come Rabbit R1 sia la riprova che gli smartphone fossero insostituibili. E questo viene confermato, almeno per il momento, dalle ultime evidenze emerse online sulla natura software di Rabbit R1.
Per chi non lo conoscesse, Rabbit R1 è un dispositivo lanciato recentemente con grandi speranze. Non è uno smartphone, ma qualcosa che dovrebbe sostituire lo smartphone, o almeno farcelo usare pochissimo. Il tutto è alimentato dall'intelligenza artificiale, e il suo scopo consiste nel permettere l'interazione con qualsiasi app o servizio che useremmo su smartphone.
Dopo le prime prove emerse online però è parso subito chiaro che, almeno allo stato attuale, Rabbit R1 prevede poche funzionalità. Troppo poche per essere il sostitutivo di uno smartphone e inaugurare una nuova era per il settore mobile. Come se non bastasse, è appena trapelato online che Rabbit R1 sarebbe sostanzialmente un'app Android.
Curiosamente avevamo ipotizzato proprio questa eventualità l'ultima volta che abbiamo parlato del dispositivo.
Cercando di essere più chiari, sembra che il software di Rabbit R1 sia effettivamente un'app Android. Questo è quanto constatato da Mishaal Rahman, che ha ricevuto un file apk da una fonte interna a Rabbit, il quale è stato installato con successo su Pixel 6a.
Come vedete dal video e dagli screenshot in basso, tale apk ha permesso l'installazione di un'app che riproduce fedelmente il funzionamento di Rabbit R1. In altre parole, quel Pixel 6a che vedete in video ha assunto le perfette sembianze di un Rabbit R1.
Nella prova, Rahman ha verificato che non tutti i servizi e funzionalità di Rabbit R1 funzionano su Pixel 6a. Questo era atteso, visto che si tratta sempre di un firmware sviluppato per girare su uno specifico dispositivo, sicuramente diverso dal Pixel 6a sul quale è stato provato.
Questo significa che il software di Rabbit R1 è stato sviluppato sicuramente a partire da un codice AOSP. E soprattutto, significa che Rabbit R1 poteva essere davvero soltanto un'app.
O forse no? Secondo voi Rabbit ha ancora tempo per farci clamorosamente, e piacevolmente, ricredere?