C'era una volta Razer Phone, e adesso (in effetti già da un po') non c'è più. L'iniziativa della società statunitense che ha fatto la fortuna nel settore del PC gaming è durata due generazioni, prima che ci si rendesse conto che non sembrava portare da nessuna parte. Nelle scorse ore, la società ha annunciato un nuovo passaggio importante nel viaggio verso l'oblio dei due dispositivi: la data della chiusura del Theme Store, che permetteva di personalizzare l'estetica di varie parti del sistema operativo (sfondi, lock screen, launcher, colori di sistema e altro ancora).
Il giorno X è il 24 agosto. Da quel momento in poi, nulla sarà più disponibile al download. Attenzione, perché c'è anche un'altra limitazione piuttosto importante: il tema attualmente applicato rimarrà attivo, ma tutti quelli scaricati in precedenza scompariranno. Insomma, non è possibile costruirsi un "archivio" da usare per il futuro: la scelta che si farà da qui al 24 agosto sarà definitiva. Razer offre comunque una collezione di 39 sfondi da scaricare liberamente all'esterno del Theme Store, che potranno essere sfruttati a piacimento - anche su altri dispositivi, volendo.
Naturalmente dubitiamo che l'annuncio sarà considerato rilevante da un gran numero di utenti. Intanto, le vendite dei dispositivi non sono mai state particolarmente entusiasmanti, e poi, con date di lancio comprese tra fine 2017 (per la prima generazione) e fine 2018 (per la seconda), entrambi i modelli cominciano a sentire il peso degli anni, nonostante la componentistica da top di gamma, e già come aggiornamenti sono fermi da tempo. Non hanno ricevuto nemmeno Android 10, figuriamoci.
Nato sostanzialmente come nuova generazione del Nextbit Robin, Razer Phone non avrà avuto di per sé molto successo ma è stato uno dei precursori di una nicchia di mercato che oggi è sempre più rilevante: quella dei gaming phone. Proprio su Razer Phone di seconda generazione arrivò uno dei primi display a 120 Hz, per esempio. Razer cercò di coinvolgere nel progetto anche gli sviluppatori stessi di videogiochi - che per esempio avevano realizzato molti dei temi dello Store la cui chiusura trattiamo in questo articolo.