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Nella giornata di ieri ho assistito alla presentazione del nuovo Realme 14 Pro, versione standard e plus, direttamente da Copenaghen, Danimarca. La scelta della location è stata sin da subito ben chiara: Il Realme 14 Pro è il primo smartphone a "cambiare colore" della back cover quando è esposto al freddo, sotto i 16°C. Basta tirare fuori dalla tasca il telefono per qualche secondo in esterna e subito avviene la magia, con la cover che inizia a colorarsi di azzurro.
Realme ha puntato moltissimo su questa funzione, durante la presentazione, ma è chiaro che essa sia soltanto la punta dell'iceberg. Quando arriverà in commercio, durante il primo trimestre del 2025, sarà arricchito di nuove colorazioni "più sobrie". Ho avuto modo di testare il Realme 14 Pro+ per ben oltre 24 ore e, seppur non possa divulgarvi alcune informazioni sotto embargo, ho potuto toccare con mano le nuove fotocamere, il nuovissimo display super luminoso, l'ottima batteria ed il nuovo Snapdragon 7S Gen 3.
DAL DISPLAY SEMBRA UN TOP DI GAMMA
Inutile negarlo, visto da davanti questo Realme 14 Pro sembra a tutti gli effetti un Realme GT 7 Pro, OPPO Find X8 Pro o OnePlus 13. Non vi parlo soltanto del design quad curved o della tecnologia AMOLED, ma anche di aspetti come le cornici. Il Realme 14 Pro è il primo smartphone dell'azienda ad arrivare ad un rapporto schermo/cornici del 93.8%, grazie proprio a delle cornici ridottissime e simmetriche, anche questo un primato dell'azienda che mai si era spinta tanto oltre.
Pensate che lato R&D, ricerca e sviluppo, Realme ha speso circa 100 milioni di dollari per sviluppare ed arrivare a questo display con bordi simmetrici e così ridotti. Un bell'investimento per una azienda che fino ad oggi si è sempre concentrata sulla fascia media, redditizia sì ma non come i top di gamma dove il margine di guadagno è nettamente maggiore.
Parlando del display vero e proprio: durante la presentazione abbiamo avuto modo di immergere lo smartphone in delle vasche ghiacciate, per testare la back cover ed i suoi cambiamenti di colore. In questa occasione abbiamo avuto modo di testare anche "la resistenza all'acqua".
Ovviamente il telefono è certificato IP68, anzi IP69, quindi resiste tranquillamente alle immersioni, ma più di tutto il display è "Aqua Touch", ovvero anche in presenza di liquidi sopra di esso rimane utilizzabilissimo. Sorprende poi la luminosità e la visibilità in esterna: il Realme 12 Pro+ aveva sempre un ottimo AMOLED ma poco luminoso, qui invece ci troviamo di fronte ad un pannello al livello dei top di gamma da 1000 e più euro.
LE TRE FOTOCAMERE ED IL NUOVO PERISCOPIO
Il successo del Realme 12 Pro+ è stato indubbiamente il suo periscopio, la fotocamera zoom 3X. Vi ricorderete come ad inizio anno abbiamo effettuato anche un "Blind Test" dove le foto del 12 Pro+ sono arrivate addirittura sopra a quelle dell'iPhone 15 Pro Max e se la giocavano tranquillamente con smartphone tre o quattro volte più costose.
In quel caso la fotocamera zoom era la stessa vista sul OnePlus 12. Non ci è ancora possibile diffondere e conoscere dati tecnici sul nuovo periscopio ma ipotizziamo un cambiamento di megapixel e una somiglianza con quella fotocamera zoom che abbiamo già visto sull'OPPO Find X8 Pro e vedremo su OnePlus 13.
Ho avuto una manciata di ore per testare la fotocamera, troppo poco per un giudizio completo, a maggior ragione senza sapere o poter divulgare informazioni sull'hardware alla base delle fotocamere. Ciò che però possiamo vedere è una fotografia già convincente, seppur siamo ancora a distanza siderale dal lancio effettivo sul mercato. Insomma, potremmo dire che le foto sono ancora in fase "di sviluppo", seppur in molti casi potrebbero essere scambiate per foto di un vero e proprio top di gamma.
Considerando quanto poco sole ci sia in questi giorni a Copenaghen, già dalle tre del pomeriggio abbiamo potuto testare il teleobiettivo e le altre due fotocamere in situazioni "critiche", fra alti ISO e tempi di esposizione. I risultati però sono ineccepibili. Abbiamo sfruttato, per questa breve prova, la modalità "street" o per meglio dire "strada" che permette di avere una interfaccia di scatto pulita, quasi zero shutter lag e delle foto già "ben colorate" grazie ai preset messi a disposizione da Realme.
Parliamo sempre quindi di una fotografia "punta, scatta e condividi" ma con dei toni di colore e di ombre leggermente personalizzabili, nel nostro caso più cupi, invernali. A prescindere dai colori però quello che impressiona è il dettaglio e la praticamente totale assenza di micromosso. Anche lo shutter lag è quasi assente, dai nostri brevi test è evidente solo nello scatto RAW (non è disponibile il RAW+ del Realme GT 7 Pro al momento).
LO SNAPDRAGON 7S GEN 3 COME PUNTO DI SVOLTA
Sì, il nuovo Snapdragon 7S Gen 3 non è una rivoluzione totale rispetto al precedente Snapdragon 7S Gen 2, almeno sulla carta. Già perché vi ricordo che passiamo da un SOC prodotto da Samsung ad uno prodotto da TSMC. La differenza già in ciò è lampante: Realme 12 Pro+ aveva picchi di temperatura elevati e drain anomali più frequenti. Tutte queste problematiche sono assenti sul nuovo modello, che monta per l'appunto un SOC decisamente più convincente e ottimizzato.
Tutto ciò si riflette anche sulle prestazioni, che dovrebbero dimostrarsi stabili nel corso del tempo, evitando quindi noie come il Thermal Throttling. Tutto ciò inoltre, sul lungo tempo, va anche a vantaggio della batteria che si deteriorerà meno, evitando quindi di dover essere sostituità già dopo due soli anni di utilizzo.
LA STRATEGIA DI REALME E L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il giorno dopo la presentazione ufficiale ho avuto modo di scambiare due parole con il vice presidente di Realme, nonché CMO (capo marketing), Chase Xu. Di cosa abbiamo parlato? Della loro strategia in Europa e del loro approccio all'intelligenza artificiale, due temi abbastanza caldi.
Su entrambi ho avuto ampie risposte e senza giri di parole o "le faremo sapere", soliti di queste sessioni di Q&A. L'idea di Realme è quella di puntare sempre di più sulla fascia medio-alta ed alta del mercato, "abbandonare" quindi l'idea di Realme come un produttore di "battery phone" economici, parafrasando il discorso in cinese elaborato da Chase Xu.
Insomma, nel futuro continueremo a vedere i vari Realme C series, ma pian piano diventeranno sempre più marginali, perlomeno nella comunicazione del brand che invece cercherà di parlare sempre più ad un pubblico "lifestyle", giovanile ma con alte pretese, nonché ai gamer.
Già perché continuando il discorso sull'AI la mia richiesta è stata: "Punterete prima o poi ad una vostra AI proprietaria, come quella vista in AI Studio, o preferite continuare a sfruttare quella di Google come tutti gli altri competitor? E riguardo all'IA, perché non puntare su una offline dal momento che processori come lo Snapdragon 8 Elite la gestiscono alla perfezione, anche meglio dell'A18 Pro che troviamo sull'iPhone?"
A questa domanda ho avuto una risposta sulle righe di ciò: "Il nostro focus rimane l'intelligenza artificiale, dall'ambito gaming dove arriveranno succose novità fino a quello fotografico o business. In questo piano l'idea è di continuare a collaborare con Google ed altri giganti del settore, con cui abbiamo già avviato delle partner. L'IA online al momento è più affidabile, meglio allenata, e con minori rischi di problematiche per il consumatore. L'IA offline è presente sui Realme di ultima generazione ma ad un livello passivo, come nell'ottimizzazione di alcune funzioni di scatto fotografico".
IL COSTO DELL'EVOLUZIONE
Quello che vi ho appena raccontato nel precedente capitolo ovviamente ha un costo. Continuando sull'onda di quell'intervista, ad esempio, Chase Xu ci ha confermato di come Realme ha assemblato un team interno per portare avanti lo sviluppo dell'IA, sia proprietaria che di terzi come quella di Google. Questo team lavora quotidianamente per offrire la miglior esperienza, e qui io facevo notare come infatti la stessa IA basata su Gemini 1.5 Pro funzionasse meglio sul Realme che sui Google Pixel o Samsung Galaxy, un paradosso che però è verità.
Tutti questi progressi portano con sé un costo, e non troppo contenuto. Insomma dovremmo abituarci a medio gamma che costano 600€ di listino e top di gamma che iniziano dai 1000€ in su, anche con qualche rinuncia. Fortunatamente i listini hanno poco valore, se non uno "idealistico" per il brand, che cerca di posizionarti più in alto di quanto potrebbe realisticamente fare.
Quanto potrebbe costare quindi un Realme 14 Pro Plus? Concentramente dai 50 ai 100 euro in più del precedente modello, massimo 600€ insomma. Tanti soldi ma che poi sin dal lancio potrebbero tramutarsi in 500€ o meno, con i soliti sconti che siamo abituati a vedere.
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