Recensione Granblue Fantasy: Relink: 8 anni di attesa. Ne è valsa la pena?

7 months ago 165

Il Giappone sta monopolizzando questa primissima parte del 2024. Dopo i meravigliosi Like a Dragon: Infinite Wealth e Tekken 8, adesso è il momento di Granblue Fantasy: Relink. Il nome potrebbe non dirvi molto, ma in realtà si tratta di una produzione importante, il grande passo di Cygames verso i videogiochi console, anche se la si apprezza, in ambito PC e PlayStation, anche per il picchiaduro Granblue Fantasy Versus: Rising. Se vi piacciono i giochi di ruolo d'azione, dovreste proprio continuare a leggere!

Granblue Fantasy: Relink ha attraversato un processo produttivo problematico, tanto è vero che era stato annunciato nel 2016 e l'uscita fissata per il 2018, per poi essere rimandato diverse volte. La forma completa non ha però tradito il tipo di gioco che ambiva ad essere, cioè un gioco di ruolo d'azione che strizza l'occhio alla struttura à-la-Monster Hunter, sebbene la declini in un modo diverso, o meglio, in un modo un po' strano se la si analizza nella sua totalità.

Andiamo subito al dunque: prima di poter entrare nel vivo della componente online, il gioco propone una modalità storia di circa 10/15 ore che è possibile giocare solo e soltanto in solitaria. Scelta alquanto ambigua, anche perché la trama raccontata, quella di una componente della ciurma rapita dai cattivoni, è quanto di più classico si possa chiedere al genere.

Comincia poi nel bel mezzo dell'azione, dando per scontato che il giocatore conosca le storie e i legami dietro i personaggi, visti in produzioni multimediali precedenti, tra cui spicca addirittura un anime.

Il tutto fa attrito con l'immersione iniziale, anche se la caratterizzazione dei personaggi è abbastanza piatta, con tratti di personalità che non vanno oltre la loro (spledida) estetica, mentre i dialoghi sono verbosi e scontati nei risvolti, sebbene faccia piacere poterli leggere in italiano. La campagna però non è solo un espediente didattico per insegnarvi le meccaniche, poiché offre sezioni interessanti dal punto di vista della costruzioni, con livelli lineari densi di combattimenti e momenti spettacolari nella messa in scena. 

Come detto, la struttura ammicca a quella di Monster Hunter, con le missioni che possono essere avviate da un hub centrale, dal quale è possibile effettuare acquisti, così da potenziare il proprio eroe tra un compito e l'altro.

L'inghippo è nel livello di difficoltà: basta affrontare una manciata di missioni secondarie per sballare completamente la sfida, rendendola di fatto troppo facile per tutta la durata della campagna.

Per raggiungere i livelli di sfida più elevati, dunque, bisogna attendere la fine della storia, in maniera tale da sbloccare le missioni avanzate. 

Tuttavia, Granblue Fantasy: Relink ha dalla sua un buon sistema di combattimento, che attinge dall'azione più pura, con appunto schivate e combo, a cui aggiunge una grossa sfumatura di GdR, con i dorsali dedicati alle abilità speciali, previa attesa del relativo tempo di ricarica.

Gli schemi dei nemici, boss compresi, sono puliti e ben diversificati, cosa che di certo non si può dire del cast di personaggi, i quali, sebbene se ne contino una ventina, accolgono tra le fila troppi combattenti da mischia simili tra loro. Bello però che sia possibile reclutarne di nuovi con lo scorrere dell'avventura, potendoli poi utilizzare in una squadra composta da quattro elementi, anche se durante la storia dovrete sempre includere il protagonista. Guiderete però solo il capitano, selezionato prima nei menù, e, a malincuore, non potrete cambiarlo durante il combattimento.

Nonostante l'anima online, il gioco è completamente affrontabile con gli alleati mossi dall'intelligenza artificiale, che si è rivelata pure di discreta qualità, sebbene non sia possibile impartire dei veri e propri ordini. 

Tutto il sistema funziona senza intoppi, vanta vari indicatori di facile comprensione, e la lettura dell'azione è sempre abbastanza chiara, anche durante i boss più coriacei. Quello che delude, però, è la varietà di approcci: bene o male ci si limita a colpire per aumentare l'indicatore di stordimento e quello per effettuare il cosiddetto "Link", un'abilità speciale che, se combinata con tutt'e tre gli alleati, può stordire l'avversario e infliggere ingenti danni. 

Di tipologie di missioni se ne contano pochine e in media durano sempre meno di dieci minuti l'una, con varianti della classica orda, fino ai veri e propri boss, la parte più succosa dell'offerta. Non c'è dell'esplorazione (a parte qualche missione nella campagna che lascia un pelino di libertà in più) o delle incursioni che possano davvero valorizzare l'animo online cooperativo.

Per dire, manca anche un hub condiviso come quello presente, appunto, in Monster Hunter, dal quale poter avviare missioni insieme, infatti bisognerà tornare in città ad ogni attività conclusa, a meno che non vogliate ripeterla: un'altra scelta discutibile, che fa apparire il multigiocatore come una parentesi accessoria.

Lascia poi un po' d'amaro in bocca la personalizzazione e la progressione, poiché parliamo di aspetti puramente parametrici. Uno degli elementi che genera assuefazione nella formula à-la-Monster Hunter risiede proprio nel collezionare armature diverse e armi diverse per comporre le proprie build: le prime in Granblue Fantasy: Relink sono assenti, sostituite dai "vantaggi", cioè gli accessori, mentre le seconde non prevedono grandi differenze tra i vari modelli. 

Sia chiaro, ogni personaggio vanta un albero di talenti enorme, i cui punti sono accumulabili salendo di livello o completando le missioni, cosa che inevitabilmente vi spingerà a voler completare tutto.

Sostanzialmente, però, dopo aver sbloccato un numero non troppo ampio di abilità attive, il tutto si ridurrà a potenziamenti numerici incrementali e null'altro, tale per cui non è possibile creare delle vere e proprie build come il genere impone. Certo, con i circa venti personaggi si può variare il gameplay, visto che non mancano dei maghi e dei fucilieri, ma in buona sostanza, come detto, la maggior parte degli eroi utilizza armi bianche.

D'altra parte, la direzione artistica è un aspetto sul quale Granblue Fantasy: Relink non lascia nulla al caso. I disegni sono splendidi, così come la morbidezza del tratto e la scelta dei colori, vibranti e piacevoli, puliti nell'effettistica e ben confezionati. Non si tratta affatto di una produzione di nuova generazione, infatti la modalità prestazioni scala trememndamente la risoluzione, tanto da far girare il tutto a 1080p/FHD, rendendo la grafica un po' sporca.

Meglio la modalità risoluzione, valorizza nettamente le linee e la pulizia, ma siete davvero disposti a sacrificare i 60 fps in un titolo d'azione?

Giudizio Finale

Granblue Fantasy: Relink

Granblue Fantasy: Relink è un titolo che farà la gioia di una specifica fetta di pubblico, la quale saprà apprezzare fino in fondo la sua particolare struttura a metà strada tra un gioco di ruolo d'azione in solitaria ed un titolo online che ammicca ai fan di Monster Hunter. Quest'ultima parte la si inizia ad apprezzare solo dopo svariate ore di gioco, durante le quali potreste però sentire il peso della formula a causa del livello di sfida non tarato in maniera eccellente nel racconto principale. Per non parlare poi della narrativa, un po' moscia nel voler comunicare il classico fantasy. Tuttavia, se compreso, l'ultima fatica di Cygames riesce a ritagliarsi un suo spazio e a creare un meccanismo tale per cui vi verrà voglia di consumare missioni una dopo l'altra alla ricerca di tutti i reagenti per potenziare al massimo i vostri beniamini, che siate da soli o in compagnia.

Voto finale

Granblue Fantasy: Relink

Pro

  • Lo stile artistico è meraviglioso
  • Il sistema di combattimento è ben studiato
  • Molti boss diversi tra loro
  • Cooperativa a quattro giocatori...

Contro

  • ... solo per gli incarichi secondari
  • Storia piatta, a parte qualche raro momento
  • Sviluppo del PG quasi del tutto parametrico
  • La struttura del gioco è opinabile

Giorgio Palmieri

Giorgio Palmieri Da oltre 10 anni scrive sulle pagine del network di SmartWorld. Adora la tecnologia come Winnie The Pooh con il miele. Ama scrivere di videogiochi e si occupa di info-commerce, ed è anche particolarmente bello. Almeno, così dice sua madre.

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