Recensione Honor MagicBook Art 14: l'originalità fatta bene

1 day ago 62

Presentato lo scorso settembre, MagicBook Art 14 è uno di quei portatili che si riconoscono subito per le tante soluzioni di design particolari che adotta. 

Come succede spesso con i modelli che "osano di più", viene da chiedersi se tanta originalità sia solo un modo per far parlare di sé, o se sotto il fumo ci sia anche l'arrosto. Scopriamolo nella nostra recensione di Honor MagicBook Art 14. Per sapere invece quali sono gli altri migliori ultrabook del momento fate riferimento alla nostra pagina dedicata.

Costruzione

MagicBook Art 14 è, senza tanti giri di parole, un portatile bellissimo, costruito con grande attenzione ai dettagli e con soluzioni innovative, come la sua originale webcam estraibile.

Realizzato interamente in con un corpo in lega di magnesio, con una finitura vellutata al tocco, difficile da descrivere a parole, MagicBook Art 14 è sottile e filante, con un profilo che si restringe per farlo sembrare ancora più slim. È spesso appena 12,9 millimetri e pesa appena più di un chilo, quindi è estremamente portatile nel senso stretto del termine.

Nonostante questo, e nonostante un ampio slot occupato dalla webcam nascosta, ci sono tutte le porte che servono. 2 USB-C, HDMI, USB-A e jack audio. Giusto un lettore di SD è assente, purtroppo.

Honor MagicBook Art 14

Un altro elemento che colpisce è il touchpad, che arriva fino a toccare il profilo del portatile, massimizzandone così le dimensioni. Si tratta di una superficie con feedback aptico in base alla pressione, che è possibile andare a personalizzare nelle impostazioni.

Le cornici attorno al display sono inoltre da record per le loro dimensioni ridotte, grazie anche all'assenza della webcam, con un rapporto schermo / superficie che arriva al 97%.

Il notebook è inoltre perfettamente bilanciato, nonostante tutte queste soluzioni originali, ed è possibile aprirlo comodamente con un dito. Di contro, l'assenza di una webcam fissa impedisce lo sblocco con il volto. Per il riconoscimento biometrico dobbiamo affidarci a un comodo lettore di impronte digitali, inserito nel tasto di accensione.

E a proposito di impronte, l'unico difetto di questa lega di magnesio così particolare al tocco è che anche sulla colorazione grigia trattiene abbastanza ditate, che tra l'altro sono abbastanza persistenti e necessitano di un buon panno per essere lavate.

Tastiera e Touchpad

Esattamente come per la scocca, Honor ha dotato anche la tastiera di una finitura vellutata al tocco, tastiera che è addirittura la prima del settore realizzata in lega di titanio, almeno in base alle informazioni che ci ha fornito l'azienda (impossibile confermarlo "al tatto").

Al netto di questo, l'unica critica è che i tasti risultano un po' troppo lisci, ed essendo anche piatti e squadrati il grip non è ai massimi livelli. La corsa è una standard 1,5 millimetri, quindi non ci sono stati sacrifici in tal senso.

Ci vuole un po' a farci l'abitudine, più che con altri portatili, ma una volta presa confidenza è una tastiera davvero molto veloce, sulla quale si scrive a lungo con piacere.

Honor MagicBook Art 14 tastiera e touchpad

Visibile e uniforme la retroilluminazione, regolabile manualmente su due livelli (ma c'è anche l'opzione automatica).

Il touchpad, essendo così ampio da arrivare fino al bordo del laptop, si è dimostrato una scelta vincente.

Non solo non ci sono problemi di tocchi fantasma (il palmo della mano si trova quasi sempre a contatto col suo profilo) ma è anche ben modulabile nella risposta grazie all'app Honor PC Manager, tramite la quale possiamo impostare sensibilità alla pressione e intensità della vibrazione, oltre a gestire le gesture sui bordi (luminosità, volume, centro di controllo, riduzione a icona e chiusura finestre) e quelle con le nocche (screenshot e screen recording).

Scheda Tecnica

  • Schermo: 14,6'' OLED multitouch, 3.120 x 2.080 pixel, 3:2, refresh 120 Hz, 700 nit luminosità, 100% DCI-P3
  • CPU: Qualcomm Snapdragon X Elite
  • RAM: 32 GB LPDDR5
  • Memoria interna: 1 TB SSD (2 partizioni da 300 e 618 GB)
  • Webcam: 1080p@30fps
  • Connettività wireless: Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4
  • Porte: 2x USB-C 3.2 Gen 2 (10Gbps), USB-A 3.2 Gen 1 (5Gbps), HDMI 2.1-TMDS, jack audio
  • Batteria: 60 Wh con alimentatore da 65 Watt USB-C
  • Peso: 1.025 grammi
  • OS: Windows 11 home

Honor MagicBook Art 14 non è configurabile. Sul sito ufficiale c'è una e una sola versione, che è quella in prova. È un po' un peccato perché 32 GB di RAM sono anche troppi per l'utente medio, così come 1 TB di archiviazione. Per qualcuno poteva andare bene anche un sistema con metà della memoria, che sicuramente sarebbe costato qualche centinaio di euro in meno.

Nulla da dire comunque in generale, perché Honor ha adottato soluzioni all'avanguardia sotto ogni aspetto, andando a sottrarre giusto lo slot SD a cui teniamo tanto, a vantaggio però della webcam estraibile.

Schermo

Honor MagicBook Art 14 si fa subito notare grazie al suo display OLED da 14,6 pollici, quasi senza bordi.

La risoluzione di ben 3,1K (3.120 x 2.080 pixel) e il rapporto di forma in 3:2 lo rendono un perfetto compagno di lavoro, ma anche di svago, grazie ai colori vibranti e contrastati di cui è capace.

Che si tratti di editing di documenti, di foto e video, o di svagarsi con qualche servizio di streaming, la qualità di questo pannello non delude in nessun ambito.

Honor MagicBook Art 14 display

Il display supporta inoltre frequenza di aggiornamento di 120 Hz, rendendo la navigazione fluida e piacevole, specialmente per chi utilizza applicazioni che richiedono movimenti rapidi, ma purtroppo questa opzione non è dinamica, il che va a impattare sull'autonomia (e per il momento, a meno che non ci siano esigenze specifiche di un refresh più elevato, sceglieremmo i 60Hz).

La luminosità di picco in HDR di 700 nit è buona ma non eccelsa: per godere a pieno di questo tipo di contenuti è necessario andare (molto) più in su.

Si tratta comunque di un buon compromesso, anche perché non parliamo di un portatile a spiccata vocazione multimediale.

La luminosità è inoltre sufficiente a garantire una buona visibilità in quasi tutte le condizioni, anche se con forte luce incidente un po' di riflessi vanno messi in conto, visto poi che la finitura lucida non fa molto per combatterli.

Con una copertura al 100% dello spazio colore DCI-P3 e un rapporto di contrasto di 1.000.000:1, i colori risultano vividi e realistici, con neri profondi e bianchi luminosi.

La certificazione TÜV Rheinland per la riduzione della luce blu e flicker free, oltre alla tecnologia PWM dimming a 4.320 Hz, garantiscono un'esperienza visiva confortevole anche durante lunghe sessioni di utilizzo, riducendo l'affaticamento degli occhi.

Il fatto poi che sia anche uno schermo touch a 10 punti è la ciliegina sulla torta che forse non era necessaria, ma che di certo non disprezziamo, anche se Honor stessa non ha insistito molto su questo aspetto, tanto che non si parla di stylus dedicati.

Ultimo ma non meno importante, c'è la regolazione automatica della luminosità, anche se ci è sembrata un pelo conservativa.

Benchmark e Temperature

  MagicBook Art 14 Surface Laptop 7 MacBook Pro M4 Pro
3DMark (night raid) 27.100 26.900 na
GeekBench single-core 2.825 2.840 3.960
GeekBench multi-core 14.540 14.550 22.900
GeekBench GPU 28.150 23.630 113.000
Cinbench 2024 122/810 125 (single) / 935 (multi) 178 (single) / 1.700 (multi)
CrystalDisk lettura 3.830 MB/s 3.630 MB/s 6.750 MB/s
CrystalDisk scrittura 670 MB/s 2.520 MB/s 5.400 MB/s

Come potete vedere dai benchmark qui sopra, le performance del MagicBook Art 14 sono abbastanza in linea con quelle del Surface Laptop 7 di Microsoft, che infatti monta lo stesso Snapdragon X Elite. 

Soltanto nei test multi-core sulla CPU, in particolare Cinebench 2024, MagicBook accusa un po' il colpo, però è più costante, esibendo gli stessi punteggi anche con test ripetuti. In ogni caso, concretamente parlando fatichiamo a trovare differenze d'uso significative.

L'unica cosa che fa strano sono quei 670 MB/s in scrittura sul disco. Abbiamo provato con diverse versioni e con più programmi, ma tutti dicono più o meno la stessa cosa. Il consueto partizionamento di Honor non dovrebbe influire in alcun modo, per quanto sia la prima cosa che poi abbiamo rimosso.

Buone impressioni anche sulle ventole, che davvero non sono mai fastidiose nemmeno a pieno carico.

Meno udibili di quelle del Surface Laptop 7 e forse questo spiega la differenza in multi-core tra i due (che ribadiamo essere visibile solo in alcuni benchmark, più che nell'utilizzo quotidiano).

Le temperature sulla CPU sono di circa 80° dopo 10 minuti di stress test, ma anche prolungando più a lungo il carico non cambiano in modo sostanziale.

La scocca inferiore non supera i 40°, quindi non è fastidiosa da tenere appoggiata sulle gambe, mentre la parte della tastiera diventa un po' più calda, con temperature intorno ai 44° nella zona centrale. I poggiapolsi invece sono sostanzialmente freddi, intorno ai 30 gradi, quindi utilizzare il portatile per scrivere e lavorare anche sotto carico massimo non rappresenta un problema.

Di conseguenza anche le temperature risultano sempre ampiamente sotto controllo, sia a livello della scocca che sulla tastiera.

Autonomia

Honor MagicBook Art 14 autonomia

L'autonomia è uno dei punti di forza degli Snapdragon X, e MagicBook Art 14 non fa eccezione, anche se in questo ambito Surface Laptop 7 faceva meglio.

Non fraintendeteci: è una buona autonomia, in grado di coprire le 8 ore lavorative anche con il display a 120 Hz, ma non si raggiungono i picchi del portatile di Microsoft. Due giorni di utilizzo qui non ce li farete, in nessun caso.

La buona notizia però è che anche sotto carico massimo MagicBook Art 14 tiene banco per più di 2 ore, che in fondo non sono poche.

  • Idle: 20 ore (luminosità minima, refresh 60Hz)
  • Riproduzione video: 11 ore (luminosità 50, volume 25, refresh 60Hz)
  • Gaming: 2 ore e 15 minuti (luminosità massima, volume 25, refresh 120Hz)

C'è da dire però che con mezz'ora di carica avrete a disposizione diverse ore di utilizzo, il che non si può dire di tutti i portatili.

Esperienza d'Uso

Più usavo MagicBook Art 14 e più mi accorgevo che Honor non ha lasciato nulla al caso.

C'è un'attenzione al dettaglio in questo portatile che non si trova facilmente nemmeno nei brand più blasonati.

Anche la geometria delle sue linee è qualcosa di studiato, così come l'ottimo bilanciamento del peso che consente di aprirlo facilmente con un solo dito.

La stessa tastiera, che abbiamo detto richiede un minimo di abitudine, più passa il tempo e più si fa apprezzare per la sua velocità.

Anche stabilità e qualità del segnale Wi-Fi ci hanno stupito, perché nelle stesse condizioni in cui altri laptop un po' faticavano, gli speedtest di MagicBook Art 14 erano di altro avviso. Sono queste le tante attenzioni ai dettagli a cui ci riferiamo, che poi ti portano ad apprezzare un prodotto in ogni scenario d'uso.

La griglia degli speaker, che a qualcuno farà pensare ai MacBook, nasconde in realtà solo alcuni degli altoparlanti, che sono 6 in tutto (4 woofer e 2 tweeter), disseminati lungo tutta la scocca, anche nella parte inferiore. Il risultato è davvero molto buono, con una resa sulle basse frequenze in particolare che è davvero molto difficile trovare sui laptop in generale, soprattutto di queste dimensioni contenute.

E anche dal punto di vista della spazialità del suono siamo decisamente un passo avanti.

Molto buona poi la parte dei microfoni, presenti anche nel profilo centrale sotto al touchpad, che grazie al software integrato godono di una buona cancellazione dei rumori ambientali e riescono a catturare bene la voce anche a qualche metro di distanza dal portatile.

C'è tanto zampino software un po' ovunque in effetti, ma non in modo invasivo e con 100 applicazioni differenti. Il programma di riferimento è PC Manager, che si occupa degli aggiornamenti e di configurare alcune peculiarità di MagicBook Art 14, oltre che di garanzia e assistenza.

Ci sono anche un paio di ulteriori app, in particolare per interagire con il resto dell'ecosistema Honor (aspetto sul quale giustamente l'azienda insiste), ma per il resto è un sistema molto pulito e senza bloatware.

A questo proposito ricordiamo solo MagicRing, che collega tra loro smartphone e tablet Android Honor, permettendo all'utente del MagicBook Art 14 di sfruttare alcune loro peculiarità, come AI Eraser e AI Office, direttamente sul notebook; oppure di sfruttare il tethering, la fotocamera o anche il display stesso dello smartphone, con un clic.

Honor MagicBook Art 14 webcam

C'è poi la particolarità della webcam che all'inizio pensavo fosse solo un esercizio ginnico e invece si è rivelata piuttosto sensata. Intanto è possibile orientarla facilmente anche in direzione opposta all'utente, permettendo delle inquadrature proibite al resto dei portatili.

Inoltre la sua assenza sul profilo del display ha consentito di realizzare delle cornici davvero ridotte ai minimi termini. E gli amanti della privacy gradiranno di sicuro non avere una videocamera sempre puntata contro.

La qualità però è buona ma non eccellente. Essendo un modulo dedicato, e anche abbastanza ampio, mi sarei aspettato qualcosa di più su questo fronte, sia dal punto di vista della risoluzione che per l'eccessiva quantità di rumore digitale, che le impediscono di svettare rispetto alla concorrenza.

Ma il vero nodo gordiano rimane, come in tutte le soluzioni Windows con processori ARM, ancora un certo margine di incertezza sul software. Nonostante i passi in avanti fatti nel funzionamento di app native per x86, siamo ancora lontani dal 100% della compatibilità.

Intendiamoci: tutti i browser, le suite da ufficio, e le app e giochi più usati funzionano o nativamente o comunque senza "frizioni".

Trattandosi però di un portatile orientato all'utenza business, o comunque molto esigente, è chiaro che chi ci si avvicini dovrà anche assicurarsi che tutti i programmi di cui necessita girino alla perfezione, perché magari sono software non proprio di uso comune, cosa che purtroppo rappresenta uno scoglio in più rispetto alle tradizionali macchine Windows dove il problema non si pone.

Prezzo

MagicBook Art 14 costa di listino 1.699€. La cifra è in linea con l'hardware e con il resto del mercato, anzi è comunque più economico di un Surface Laptop 7 con specifiche analoghe o di un MacBook Air M3 con lo stesso ammontare di memoria.

Al momento, sullo store ufficiale, ci sono anche 200€ di sconto, rendendolo un po' più appetibile. Capite ora perché prima ci lamentavamo dell'assenza di una versione 16/512 GB? Rischiava di essere più vicina ai 1.000 che non ai 1.500 euro, rendendolo, anche psicologicamente, ancora più allettante.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Honor che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Honor MagicBook Art 14

MagicBook Art 14 è un esempio di devozione. Un portatile che cerca di uscire dai canoni, ma senza esagerare, in cui ogni aspetto è stato (ri)pensato non solo in favore dell'originalità ma soprattutto dell'esperienza d'uso. Il risultato è un notebook che è un piacere usare in ogni condizione, a patto che tutti i software che vi servono girino bene su architettura ARM, e che regala buone prestazioni e anche una buona autonomia.

Se al posto di "Honor" ci fosse stato scritto "Apple" in molti griderebbero al miracolo di ingegneria e di certo è proprio questo il genere di modello che la concorrenza dovrebbe temere (soprattutto quando scenderà di prezzo).

Voto finale

Honor MagicBook Art 14

Pro

  • Grande lavoro di design
  • Webcam estraibile e ribaltabile
  • Bel display, quasi senza bordi
  • Buone (e silenziose) prestazioni

Contro

  • Possibili incompatibilità software
  • Non costa poco (anche perché c'è una sola versione)
  • Autonomia inferiore ad altri Snapdragon X Elite
  • Qualità webcam migliorabile

Nicola Ligas

Nicola Ligas Laureato in ingegneria informatica, con una specializzazione in sviluppo di applicazioni per il web. Dopo alcuni anni di progettazione e deploy di siti web ed e-commerce per varie PMI, sono entrato in AndroidWorld nel 2010, scrivendo inizialmente solo notizie di tecnologia ed elettronica di consumo. Dal 2011 al 2014 ho collaborato ad Android Magazine, un mensile cartaceo sul mondo Android. In oltre 10 anni di prove in prima persona su centinaia di dispositivi diversi ho sviluppato un forte know-how su notebook, TV e home cinema, action cam, monopattini elettrici, e tanti altri dispositivi sui quali ho scritto recensioni e guide di ogni genere, spiegando ai lettori in modo chiaro come usare la tecnologia odierna, e quale dispositivo comprare in base alle loro esigenze. Attualmente curo tutta la produzione editoriale di SmartWorld.it, e realizzo video recensioni e approfondimenti per YouTube, TikTok, Instagram, e Facebook.

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