Recensione Meta Quest 3: il visore da comprare

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Sono entrato nel mondo della realtà virtuale il 24 dicembre 2016. La data è emblematica e non è stata scelta a caso: l'ho accuratamente selezionata per fare in modo di vivere una vigilia di Natale con un po' di magia. Infatti, ho comprato il primo PlayStation VR al lancio, ad ottobre 2016, e l'ho messo sotto l'albero. 

Dopo il cenone in famiglia, ho passato la notte su quella che sarebbe divenuta una delle mie più grandi passioni: visore dopo visore, videogioco VR dopo videogioco VR, la realtà virtuale mi è entrata nelle vene e ho visto il futuro con Oculus Quest nel 2019, cioè il primo visore senza fili stand-alone, che non necessitava di PC né di console per poter funzionare, spinto da un ottimo supporto dietro le fila. C'erano stati altri timidi esperimenti in tal senso, come il Gear VR o l'Oculus Go, ma nessuno ha mai raggiunto la maturità del Quest.

L'assenza del cavo era (ed è tutt'ora) un elemento determinante nell'esperienza di consumo della VR, ma il primo Quest era pesante, un po' scomodo e non particolarmente potente. Il discorso, poi, è decisamente cambiato l'anno successivo, nel 2020, con (Oculus) Meta Quest 2, più comodo, con più giochi ottimizzati e più potente del predecessore, e soprattutto con un supporto che lo ha totalmente stravolto nel corso dei mesi, dimostrando la forza dell'azienda nello sviluppo del software.

Tolta la parentesi Quest Pro, un visore destinato al solo ambiente business, sono passati tre anni dall'uscita dell'ultimo visore di Meta. Adesso è la volta di Meta Quest 3, il primo visore a realtà virtuale senza fili che punta in modo considerevole anche alla realtà mista. Il risultato? Il pezzo di tecnologia che più mi ha stupito (e penso più mi stupirà) quest'anno.

La confezione di Meta Quest 3 è nettamente più piccola di quella di Quest 2: si presenta quadrata e non più rettangolare come la precedente, grazie ad un migliore studio degli spazi e data l'assenza del distanziatore per gli occhiali, che nel nuovo visore è integrato. Non ci sono però sorprese: di certo ha tutto il necessario per giocare sin da subito con la realtà virtuale, cioè il visore, i controller, le pile AA, il caricatore e della manualistica. Purtroppo il cavo di ricarica incluso nella confezione è cortissimo ed è inutilizzabile per giocare durante le sessioni di ricarica, oltre che impossibile da usare per la funzionalità Link, ovvero il collegamento via PC.

La comodità di un visore dipende in buona parte da fattori personali, ma Quest 3 è indubbiamente più comodo del predecessore. Anzitutto, la maschera facciale che poggia sul viso è più piacevole rispetto a quella fornita di base sul precedente: in più, il non dover installare ogni volta il distanziatore per chi porta gli occhiali è un plus enorme, perché adesso basterà regolare la distanza, a scelta tra quattro possibili regolazioni, semplicemente dal visore.

C'è anche la ghiera integrata per la modifica della distanza interpupillare, da 58 mm a 70 mm.

In generale, però, Meta Quest 3 lo si indossa con più piacevolezza: non è più leggero (anzi, in realtà la fascia è leggermente più pesante), ma il peso è meglio distribuito se messo a confronto con il Quest 2, anche per merito dell'unità dal design più sottile. Considerate che, pur apprezzando il miglioramento dell'ergonomia dal Quest al Quest 2, ho dovuto necessariamente puntare ad un cinturino Elite per poterlo utilizzare per più di quaranta minuti consecutivi, cioè il tempo del mio allenamento su Beat Saber. Quest 3 riesco invece ad utilizzarlo per un'ora e mezza, sentendo solo un po' di fastidio sulle orecchie e sugli zigomi. Insomma, non è perfetto fuori dalla scatola, ma ci siamo vicini.

I nuovi controller, i cosiddetti Touch Plus, godono poi di un design privo di anello, migliorando l'impugnatura e la distribuzione del peso, e riducendo l'odioso fenomeno di scontro tra i due anelli quando si avvicinano i due controller, soprattutto negli sparatutto dove bisogna utilizzare le armi da fuoco a due mani.

Non ho mai riscontrato problemi di tracciamento, anche grazie al nuovo posizionamento delle camere sul visore, e personalmente li trovo eccezionali, a differenza di quelli presenti nel suo rivale PlayStation VR2: questi ultimi sono invidiabili nella qualità dei grilletti adattivi, ma c'è da dire che i Touch Plus vantano un feedback aptico più deciso rispetto a Quest 2, oltre a degli analogici che ho trovato ben più precisi.

Scheda tecnica e differenze Meta Quest 2 vs. Meta Quest 3

  Meta Quest 2 Meta Quest 3
Tecnologia display LCD, lenti Fresnel LCD, lenti Pancake
Risoluzione schermo 1.832 x 1.920 per occhio 2.064 x 2.208 per occhio
Frequenza di aggiornamento dello schermo 120 Hz 120 Hz
Separazione delle ottiche Regolabile (su tre livelli 58 / 63 / 68 mm) Regolabile (da 58 mm a 70 mm)
Campo visivo 104 gradi in orizzontale e 96 in verticale 110 gradi in orizzontale e 96 in verticale
Chipset Snapdragon XR2 Snapdragon XR2 Gen 2
RAM 6 GB 8 GB
Telecamere 4 telecamere 6 telecamere (2 delle quali RGB da 18 PPD)
Passthrough Bianco/nero Colori
Ingresso audio Microfono integrato Microfono integrato
Uscita audio Jack 3,5 mm, Bluetooth Jack 3,5 mm, Bluetooth
Connettività Wi-Fi 6 Wi-Fi 6E
Peso Circa 503 g Circa 515 g
Dimensioni esterne 191,5 x 102 mm 184 x 98 mm

Prima di sviscerare l'hardware di Quest 3, vale la pena sottolineare anzitutto la presenza delle lenti Pancake, a differenza delle Fresnel presenti su Quest 2 e PlayStation VR2. 

Oltre ad offrire un'immagine più chiara specialmente sui bordi, le nuove lenti Pancake offrono un migliore angolo di visione a prescindere dal posizionamento del visore. Questo significa che non dovrete perdere secondi o addirittura minuti a posizionare per benino il visore sul vostro viso, perché l'immagine sarà nitidissima non appena lo indosserete: tutto ciò aiuta anche la prima esperienza dei neofiti, che potranno fin da subito godersi un'esperienza di visione perfetta, coadiuvata anche da una risoluzione migliorata (2.064 x 2.208 pixel per occhio contro 1.832 x 1.920 per occhio di Quest 2).

Vi possono pure sembrare numeri piccoli, con Meta che assicura un incremento della qualità visiva del 30%, ma la realtà dei fatti che lo stacco è notevole, complice ovviamente la presenza delle Pancake e del maggiore FOV (110 orizzontale, 96 verticale contro i 104 orizzontale, 96 verticale del Quest 2). Peccato che i pannelli siano LCD e non OLED, cosa che impedisce agli schermi di esprimere il massimo della qualità in termini di contrasti e soprattutto di neri assoluti, ma l'effetto zanzariera è ormai un lontano ricordo.

Altro grande protagonista è il nuovo chipset Snapdragon XR2 Gen 2, in grado di offrire il doppio della potenza rispetto alla precedente incarnazione. Doppio, però, non rende davvero l'idea: ne parleremo meglio nel paragrafo dedicato al software e ai giochi, ma in linea generale il visore è nettamente più veloce in ogni singola operazione, dal tracciamento delle mani, all'avvio dei giochi, fino all'ovvia resa di questi ultimi: a raffreddare il tutto c'è una piccola ventola, leggermente udibile quando non vi è alcun suono in riproduzione.

Nella dotazione, poi, vi sono 8 GB di RAM, 2 in più del Quest 2, 128 GB di memoria interna nel modello base e 512 GB in quello top.

La presenza di telecamere rinnovate e dei sensori di prossimità consente a Meta Quest 3 di sfoggiare il Passthrough a colori, come già visto in Quest Pro, anche se risulta per certi versi migliorato, grazie alla presenza dell'esposizione regolata in maniera dinamica. Adesso potrete appunto vedere una proiezione del mondo che vi circonda all'interno del visore, a scala reale e con latenza ridottissima. Si riesce persino a leggere le scritte dal proprio smartphone, seppur con un po' di fatica. Tutta questa tecnologia non solo offre un tracciamento pressocché eccellente, ma consente anche l'utilizzo della realtà mista, della quale vi parlerò nell'apposito paragrafo dedicato. Il riconoscimento delle espressioni facciali, tuttavia, è assente e rimane solo su Quest Pro.

Ultimo ma non meno importante è l'audio, che può contare su speaker nettamente più potenti, già integrati nelle fasce.

L'effetto è davvero fenomenale, con un suono cristallino e dirompente, alimentato da un ottimo isolamento acustico ai volumi alti, insieme all'eventualità, per i più esigenti, di collegare cuffie tramite jack audio o via Bluetooth.

Software e modalità d'uso

Il software di Meta Quest 3 è lo stesso di Quest 2, basato sul codice di Android. Grazie all'hardware più performante, però, il nuovo visore di Meta valorizza meglio molte delle feature introdotte nei mesi successivi al lancio del secondo visore di Meta.

La presenza del Passthrough a colori, e di qualità migliore, consente però di vivere la home di Quest 3 direttamente nella propria stanza, con l'interfaccia dei menù davanti ai propri occhi, come se si materializzassero nella realtà. L'esperienza è incredibile, anche perché la navigazione risulta notevolmente migliorata rispetto al passato. La si può gustare anche con le sole mani, toccando i pulsanti e spostando i menù con una serie di gesture intuitive.

Non è ancora perfetta, ma i passi in avanti sono indubbiamente notevoli.

La maggiore RAM, poi, riesce a gestire ora con più naturalezza lo scaricamento di giochi e l'utilizzo degli stessi stessi in maniera contemporanea, senza affaticarla troppo. 

Ritornano inoltre le funzionalità di Link e AirLink, rispettivamente il collegamento per PC via cavo o semplicemente tramite rete wireless, purché abbiate una buona connessione. La funzionalità è ottima come lo era su Quest 2, e con la rete 1 GB/s che ho a casa riesco a giocare a tutto senza impedimenti, anche se vi consiglio di provare la potenza di Virtual Desktop per vivere davvero la PC VR su un dispositivo senza fili. Ovvio che bisogna possedere un PC all'altezza, ma mi sembra banale anche solo sottolinearlo.

Più che altro stupisce quanto versatile sia Meta Quest 3 e con quanta disinvoltura riesca a fare tutto. Per dire, tramite l'app di Prime Video ho visto lo spin-off di The Boys, Gen V, senza rimpiangere lo schermo di una TV, per poi buttarmi su Google Earth VR utilizzando AirLink, godendomi la maggiore risoluzione dei pannelli.

Insomma, il nuovo visore di Meta è un piacere da usare, anche se indubbiamente si poteva fare di più per i giochi: ce ne sono davvero tantissimi e ormai di esperienze memorabili ce ne sono, eccome se ce ne sono, ma mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di esclusivo per Quest 3 sin dal giorno del lancio.

Se si va ad analizzare la line-up di lancio e si considerano solo nuovi titoli in grado di sfruttare l'hardware di Meta Quest 3, è impossibile non rimanere delusi, specialmente se si è (o si è stati) possessori di Quest 2. Il videogioco che mostrerà le grandi potenzialità del visore è incluso già nel pacchetto ed è Asgard's Wrath 2, ma l'uscita è fissata per il 15 dicembre 2023.

Ci sono poi tutta una serie di titoli in uscita entro la fine dell'anno che di sicuro lo metteranno sotto torchio come Ghostbusters: Rise of the Ghost Lord, Assassin's Creed: Nexus VR, Vampire: The Masquerade e Stranger Things VR, ma per il momento dobbiamo consolarci con i tantissimi titoli Quest 2, alcuni dei quali beneficiano di miglioramenti tecnici.

Quello che lascia senza parole è Red Matter 2, la cui differenza con la versione PS VR2 è pressocché impercettibile, se non nell'effettistica. La resa fa respirare davvero una nuova generazione ed il fatto che tutto ciò giri su un dispositivo stand-alone è straordinario. Anche Dungeons of Eternity fa il suo sporco lavoro: oltre ad essere un dungeon crawler di altissima qualità, regala pure delle belle soddisfazioni su Quest 3, grazie all'opzione dedicata attivabile nelle impostazioni, che incrementa l'impatto grafico e gli effetti di luce. Certo, avrei preferito fosse impostata direttamente all'avvio, ma è probabile che sarà attiva di default nei prossimi aggiornamenti.

Mentre leggete queste parole, moltissimi titoli si stanno aggiornando per supportare Quest 3, e la cosa bella è che lo stanno facendo senza costi aggiuntivi, a differenza di PS VR2, dove è giustificabile solo in minima parte. Anche i giochi non direttamente aggiornati per supportare il nuovo hardware beneficiano della risoluzione aumentata.

In ogni caso, vi consiglio di dare un'occhiata alla nostra guida dei migliori giochi Quest 3, dove troverete la nostra opinione su tutti i titoli provati sul visore di Meta.

Come accennato, il nuovo Passthrough permette a Quest 3 di visualizzare il mondo circostante a colori. La riproduzione digitale in bianco e nero di Quest 2 è ormai solo storia, poiché il nuovo visore di Meta non solo gode appunto dei colori, ma offre una latenza ridottissima, una risoluzione maggiore e l'esposizione dinamica.

Sia chiaro, l'immagine che ne viene fuori non è affatto paragonabile alla realtà e presenta diverse problematiche: prima tra tutte una grana evidente, anche con la giusta dose di luce, e poi dei fenomeni di distorsione sugli oggetti ravvicinati, specie sui bordi. 

Tuttavia, la visione in Passthrough su Quest 3 non stanca più la vista come prima, ragione per la quale Meta sta spingendo molto sulla Mixed Reality, cosa impraticabile prima d'ora.

Sebbene sia acerba, sia a livello di qualità, che di quantità di esperienze, sono sicuro che riuscirà a meravigliarvi come ha fatto con me.

Anzitutto, prima di iniziare ad usufruire di contenuti in Mixed Reality, dovrete scannerizzare la vostra stanza con un sistema velocissimo semi-automatizzato che riconosce pavimento, muri, soffitto e anche gli oggetti: i mobili però andranno evidenziati in maniera manuale, così da renderli solidi e interagibili con gli elementi digitali. Speriamo che anche questa procedura possa essere velocizzata con i nuovi aggiornamenti software, oltre che migliorata, visto che fa fatica a riconoscere alcuni oggetti più piccoli e quelli in vetro. In più, per il momento è possibile salvare e memorizzare solo una singola stanza.

Finita l'impostazione, ci si può lanciare nella prova di varie esperienze: è imperativo cominciare con First Encounters, che è gratuita e confezionata da Meta. In pratica si tratta di un piccolo minigioco dove non dovrete fare altro che sparare a dei piccoli alieni.

L'aspetto che lascia senza parole? È che gli alieni interagiscono con l'ambiente, salgono sui mobili e soprattutto fuoriescono dai muri, che sono distruttibili, mostrando un mondo virtuale, come se la vostra stanza contenesse dei portali verso altre dimensioni. La sensazione è pazzesca ed è davvero difficile trasmettere la magia che si prova solo a parole. Certo, la discrepanza tra la qualità della grafica virtuale e quella della realtà offerta dal Passthrough è evidente, ma risulta comunque un'esperienza incredibile nella sua prematurità e semplicità.

Il visore, poi, non riesce ancora a riconoscere le braccia dell'ambiente reale in primo piano rispetto agli oggetti digitali, a causa dell'assenza dell'occlusione dinamica, che Meta introdurrà solo più avanti.

Ho avuto modo di provare anche altri titoli in Mixed Reality, come Zombies Noir, un piacevolissimo sparatutto ad ondate in cui gli zombie vengono generati dai muri. Sfiziose anche le modalità in realtà mista di Blaston e Synth Riders, dove lo stesso gioco si può consumare nella propria stanza, anche se si tratta di semplici reinterpretazioni in XR di titoli VR, dunque è difficile scorgere le vere potenzialità della tecnologia.

Il mio consiglio, per assaggiare un pelino di innovazione, è quello di provare MiRacle Pool, che vi consente di giocare a biliardo in XR senza alcun costo aggiuntivo, con un effetto che sa sorprendere. L'importante è avere una stanza grande ed almeno 2 m x 2 m di spazio calpestabile, altrimenti non potrete godervi la Mixed Reality come si deve. In realtà la XR, più della VR, sarà totalmente godibile quando non dovremo più utilizzare un visore per poterne usufruire, ma ci vorrà del tempo prima che i visori diventino dei semplici occhiali: per il momento dobbiamo accontentarci dei primi esperimenti che gli sviluppatori più creativi stanno tirando fuori di settimana in settimana.

L'autonomia di Quest 3 sarebbe anche in linea con quella di Quest 2 di primo acchito, ma dipende molto dal tipo di contenuto consumato. Se si gioca in VR, siamo in linea con le classiche due ore di utilizzo filato: questo significa che il nuovo processore non è più energivoro, il che è già di per sé un traguardo.

Tuttavia, se si prova a giocare in XR, la situazione cambia drasticamente, visto che la durata scende di un'ora circa: durante i miei test, con sessioni di XR, VR e mirroring attivo su TV, non si supera l'ora e quaranta. Meta ha assicurato che è in arrivo un aggiornamento capace di ottimizzare i consumi, specie quelli del Passthrough a colori.

Il problema può essere ovviato con i tanti cinturini con batteria integrata presenti su Amazon, ma questo comporterebbe una spesa aggiuntiva. In più, avrei preferito che i controller fossero ricaricabili via USB-C, ma è anche vero che, dopo aver visto la scarsa autonomia dei PS VR2 Sense, che appunto montano una batteria interna, forse è meglio accontentarsi della soluzione a pile.

Meta Quest 3 arriva nei negozi esclusivamente sul Meta Store e su Amazon Italia a partire da 549€ per la versione da 128 GB. Quella da 512 GB costa 150€ in più e arriva a ben 699€: a meno che non abbiate esigenze particolari, come la registrazione di grandi quantità di video o l'installazione di moltissimi giochi, vi consiglio di prendere in considerazione solo l'edizione da 128 GB.

Il prezzo è molto più alto rispetto a quello di lancio di Quest 2, che iniziò da 349€ nella versione da 64 GB, per poi salire a 449€ due anni dopo, ma sostituendo il modello di base con quello da 128 GB. Adesso, però, lo si trova a 349€.

Insomma, il prezzo è indubbiamente salito ed è alto, ma non risulta così alto per un dispositivo di questo tipo, con questa tecnologia all'interno. Se lo si acquista entro il 27 gennaio 2024, inoltre, verrete omaggiati con una copia digitale di Asgard's Wrath 2 per Quest 3 (in uscita il 15 dicembre 2023) e Asgard Wrath per PC VR, giocabile attraverso Link o AirLink.

Il mio consiglio è quello di puntare direttamente a Quest 3, nel caso non abbiate mai avuto un visore. Per i possessori di Quest 2, mi sentirei comunque di considerare il passaggio al nuovo modello, considerando i miglioramenti in ogni singolo elemento.

Il mercato degli accessori è poi molto costoso, soprattutto se si punta ai modelli ufficiali.

In più, è possibile ricevere un buono sconto di 30€ da utilizzare per l'acquisto dei vostri primi titoli VR sul Meta Quest Store: basta fare clic sul pulsante in basso, che vi manderà alla pagina relativa all'iniziativa promozionale con il nostro referral.

Recensione Meta Quest 3 - Foto dal vivo

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Giudizio Finale

Meta Quest 3

Meta Quest 3 è il nuovo metro di paragone per i visori a realtà virtuale: se si vuole vivere questa tecnologia senza l'ingombro del filo, con il miglior catalogo di giochi ed esperienze, e nelle migliori condizioni, non c'è un altro rivale che gli possa tenere testa. Perfeziona sensibilmente ogni aspetto del predecessore e valorizza al meglio tutto il lavoro di Meta svolto sull'ottimizzazione del software negli ultimi anni. C'è ancora un po' da fare, specie sul versante Mixed Reality, ma se oggi Quest 2 è un visore molto diverso da quello visto al lancio, non ho dubbi che lo sarà anche Quest 3. In qualsiasi caso, è senza alcun dubbio il visore da comprare, se non addirittura l'unico da considerare nella stragrande maggioranza dei casi.

Sommario

Comodità ed ergonomia 8.5

Scheda tecnica e differenze Meta Quest 2 vs. Meta Quest 3 9.5

Software e modalità d'uso 9.5

Pro

  • Qualità visiva straordinaria
  • Più compatto, comodo e meglio costruito
  • Catalogo vastissimo di giochi e app
  • Software velocissimo
  • La Mixed Reality ha potenziale...

Contro

  • ... ancora inespresso
  • Schermi LCD e non OLED
  • Il prezzo è più salato del predecessore, con accessori cari
  • L'autonomia in XR è sottotono

Giorgio Palmieri

Giorgio Palmieri Ama scrivere di videogiochi e si occupa di info-commerce, ed è anche particolarmente bello. Almeno, così dice sua madre.

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