Recensione Razer Kishi V2
Nella recensione del primo Razer Kishi avevamo definito il controller di casa Razer come l'anello di congiunzione mancante tra gli smartphone e le console. E anche lo scopo del Kishi V2 è altrettanto palese: trasformare appunto gli smartphone in vere e proprie console di gioco, sulla falsa riga di una Nintendo Switch tanto per intenderci. L'esigenza di un prodotto del genere nasce non solo dalla maggior diffusione di titoli tripla A mobile (Diablo Immortal, Genshin Impact, Ni No Kuni: Cross Worlds), ma anche dalla possibilità di giocare in streaming con servizi quali GeForce Now e Game Pass. Vediamo quindi come se la cava all'atto pratico e quali sono le differenze sostanziali con la prima versione.
Invece di basarsi su una cover e su due controller da inserire in slitte laterali (la soluzione adottata ad esempio da ASUS), il dispositivo di Razer è un pezzo unico che cerca di adattarsi alla scocca degli smartphone, per poi dotarli di controlli fisici sulla destra e sulla sinistra. La disposizione dei tasti è praticamente la stessa che ritroviamo su qualsiasi altro controller intero o spezzato in circolazione. Il problema del primo modello era probabilmente da ricercarsi nella ristretta compatibilità con il vasto ecosistema di smartphone Android in circolazione.
Razer Kishi V2, sbarcato di recente sul mercato, cerca proprio di risolvere questa problematica diventando sempre più universale. E non lo si capisce solo da un mero elenco di dispositivi compatibili: è bastata una primissima prova pratica con Pixel 6, non compatibile con il primo Kishi per via del camera bump particolarmente sporgente. Una caratteristica quest'ultima che ritroviamo in sempre più smartphone, tutti potenzialmente incompatibili con il primo Kishi e adattabili invece a questa seconda versione. Con Kishi V2 non abbiamo avuto problemi ad inserire il Pixel 6 nonostante il vistoso scalino posteriore che lo caratterizza. Questo per via della nuova slitta centrale, più profonda, rigida e allungabile, e per via degli incavi che accolgono i bordi superiore e inferiore dello smartphone, non limitati in alcun modo.
Non solo: il Kishi V2 è così più universale da adattarsi in certi casi anche a smartphone dotati di cover. Sempre a tal proposito, nella confezione troviamo anche due cuscinetti in gomma sostitutivi. Ai lati il Kishi V2 di Razer presenta infatti dei cuscini su cui lo smartphone si poggia, che servono anche a donare grip a tutta la struttura. È possibile che lo smartphone in vostro possesso entri o si incastri male proprio per via dei due cuscinetti di default, ma dovreste riuscire a risolvere sfruttando quelli extra presenti in confezione. Si possono addirittura rimuovere del tutto, aumentando lo spazio a disposizione. In ogni caso, per sapere se il vostro smartphone Android è compatibile con la nuova versione del Kishi dovete rientrare nei seguenti parametri:
- Porta USB Type-C posta al centro del bordo inferiore
- Lunghezza massima di 170 mm
- Altezza massima di 11,5 mm, compreso il camera bump
- Android 9.0 o successivi.
C'è anche una lista compatibilità diffusa dalla stessa Razer Italia sul suo sito ufficiale:
- Samsung Galaxy S9/S9+/S10/S10+/S20/ Serie S21/Serie S22
- Samsung Galaxy Note 8/Note 9/Note 10/Note 10+
- Google Pixel 2/2 XL/3/3XL/4/4XL/ Serie 5 / Serie 6
- Razer Phone 1 e Razer Phone 2
Siamo piuttosto certi che in realtà la compatibilità è estendibile a tanti altri dispositivi. In genere quelli indicati sono quelli che la società ha avuto modo di testare con mano.
Le differenze non sono meramente strutturali. Il Kishi V2 di Razer vanta anche nuovi pulsanti, sia sulla parte frontale che tra quelli dorsali. Sulla parte frontale troviamo tasti dedicati alla condivisione dei momenti di gioco e anche uno pensato per richiamare Razer Nexus, il software di supporto per il controller di cui parleremo a breve. Subito a fianco dei dorsali R2 e L2 ci sono i due piccoli pulsanti M1 e M2 (M come multifunzione) programmabili, che aumentano la dotazione totale di tasti. Il loro feedback è "cliccoso" e soddisfacente, esattamente come quello dei tasti R1 e L1. Sulla parte destra ci sono anche due piccole fessure che dovrebbero aiutare gli speaker dello smartphone a far uscire sufficientemente suono anche se di fatto sono schiacciati contro la struttura del controller. Ci sono però anche dei difetti che eredita dal primo modello. Troviamo una porta USB Type-C per la ricarica del telefono (visto che quella di base è adibita alla connessione dello smartphone) sulla parte destra, non compatibile però con eventuali accessori audio USB-C. Con il jack audio fuori dai giochi e gli speaker comunque un po' ovattati, dovete per forza rivolgervi a cuffie Bluetooth.
Permane anche la leggera scomodità della levetta analogica destra, più accentuata in titoli che sfruttano molto i tasti XYAB. Con Diablo Immortal ad esempio si usano molto A e B, spostandosi con la sola levetta sinistra. Nel caso abbiate bisogno di quella destra per direzionare determinate abilità con precisione, spostare il pollice dal tasto B (l'attacco base) alla levetta risulta un po' innaturale e appunto scomodo. Con first person shooter che sfruttano entrambe le levette e i tasti dorsali questa scomodità viene meno. Idem dicasi con le esperienze in streaming. Giocando ad esempio a Forza Horizon 5 in streaming grazie al Game Pass, non si percepisce alcun tipo di impedimento.
Abbiamo già accennato a Razer Nexus, l'app ufficiale del Kishi V2 che serve a far funzionare correttamente il controller con i giochi compatibili. L'app risulta comoda anche per trovare nuovi titoli compatibili, ed è particolarmente aggiornata visto che fanno la loro comparsa giochi come il già citato Diablo Immortal o il divertente Catalyst Black. Sempre da Nexus è possibile rimparre il Kishi, impostare eventuali piattaforme di streaming dove condividere il proprio gameplay e aggiornare il firmware del dispositivo. L'unico appunto che ci sentiamo di farle è il suo essere ridondante: Razer ha tantissime app sul Play Store, e poteva tranquillamente riadattarne una vecchia invece di lanciarne un'altra. Ma è davvero un qualcosa di poco conto.
Prezzo
Aumentano i pulsanti e la compatibilità e purtroppo aumenta di pari passo anche il prezzo. Per portarvi a casa il Razer Kishi V2 per Android dovrete sborsare 119,99€ direttamente dal sito ufficiale di Razer. Comunque è in arrivo anche su Amazon Italia.
Forse 120€ per un dispositivo del genere iniziano ad essere tanti, ma c'è anche da dire che la qualità del prodotto è alta. Inoltre l'esperienza finale è probabilmente migliore di quella ottenibile con un classico controller console e un grip, visto lo sbilanciamento della struttura e l'assenza di supporto di app dedicate. Se giocate molto e anche a livello competitivo con lo smartphone sarà difficile trovare eguali. E non sottovalutate il gaming in streaming!
Razer Kishi V2 Android - Foto dal vivo
Razer Kishi V2 Android - Foto dal vivo
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Giudizio Finale
Razer Kishi V2
Ricapitolando, Razer Kishi V2 è una versione migliorata del primo esponente della serie: è compatibile con ancora più dispositivi, ha ancora più pulsanti, vanta una struttura più rigida e strutturalmente più solida, ha un'app nuova di zecca, ed arriva sul mercato in un momento carico di novità legate al mondo del mobile gaming. E c'è anche lo streaming, sempre più ricco di contenuti grazie a realtà come NVIDIA e Microsoft. Permangono però alcuni dei difetti che avevamo elencato in passato, e il prezzo, visto anche il mercato non proprio roseo, risulta anche aumentato.
Voto finale
Razer Kishi V2
Pro
- Ancora più universale
- Ancora più pulsanti, anche programmabili
- App Nexus di supporto
Contro
- No jack audio
- Levetta destra un po' scomoda
- Prezzo aumentato
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.