Recensione Realme GT Neo 3T: piccoli passi in avanti

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Recensione Realme GT Neo 3T: piccoli passi in avanti

27 Giugno 2022 0

È facile affermare che Realme GT Neo 3T è un buono smartphone Android di gamma medio/alta per due ragioni: primo, perché è ormai piuttosto difficile trovarne di scarsi; secondo, perché è sostanzialmente un Realme GT Neo 2 rimarchiato, al netto di qualche miglioramento tutto sommato marginale, e quello smartphone ci era piaciuto. Per capire davvero se è consigliabile o meno bisogna guardare al di là della scheda tecnica o dell’effettivo feedback sul campo, e fare più che altro considerazioni su prezzo e concorrenza - che è bella affollata. Ma andiamo con ordine.

COSA CAMBIA RISPETTO A REALME GT NEO 2

Se già conoscete il Realme GT Neo 2 potete risparmiarvi un po' di tempo sapendo che è tutto uguale, tranne per questi dettagli:

  • Ricarica rapida: 80 W invece di 65 W
  • Sensore fotocamera principale: OmniVision OV64B invece di Sony IMX682. Entrambi i sensori sono da 64 MP, ma l'Omnivision si potrebbe vedere come un leggero downgrade perché l’IMX è un po’ più grande, 1/1,73” contro 1/2”, e quindi i pixel hanno dimensioni maggiori - 0,8 micrometri contro 0,7.
  • Sistema di dissipazione del calore. Qui c’è un sistema vapor chamber in acciaio inossidabile, che con la sua area di 4.129 mm quadrati viene definito il più grande di qualsiasi smartphone Realme.
  • Finiture. Sul nuovo modello ci sono due colorazioni particolarmente sgargianti e ispirate al mondo delle corse, gialla e bianca, mentre la nera è più tradizionale.
  • Memoria. Sul nuovo modello ci sono solo 8 GB di RAM, non c’è l’opzione per i 12 GB.
  • OS nativo. Qui si parte subito da Android 12/Realme UI 3.0, che comunque il Neo 2 ha ricevuto già qualche mese fa.

DESIGN E QUALIT COSTRUTTIVA

Esteticamente lo smartphone è perfettamente identico a Neo 2 - sia come posizionamento di fotocamera e altri componenti, sia come materiali. Lo smartphone ha scocca e telaio in plastica e i bordi laterali leggermente arrotondati. È un po’ scivoloso all’inizio ma dopo poco si impugna bene. In confezione si trova un bumper trasparente piuttosto anonimo e - di nuovo - scivoloso, ma se non altro calza alla perfezione.

L'assemblaggio è molto preciso e non mostra criticità particolari. Manca una certificazione anti-acqua e polvere, anche se sospetto che, come detto a più riprese dalla "cugina" OnePlus, sia più una questione di costi e licenze, come dimostrano le guarnizioni sul carrellino della doppia nano SIM. I pulsanti fisici sono ben raggiungibili grazie al posizionamento ottimale sui lati della scocca (volume a sinistra e accensione/spegnimento a destra), anche se il "click" quando li si preme non è sempre omogeneo. Non è una sensazione particolarmente piacevole, fa pensare a una certa fragilità nel tempo.

Il modulo fotocamera è significativamente più spesso della scocca e le due ottiche principali sporgono ancora di un pochino. Il bumper avrebbe potuto essere un po' più spesso e uniformare il retro, invece no, e così il device continua a "traballare" quando appoggiato su una superficie piana.

DISPLAY

Il display è uno dei punti forti del dispositivo: non è ai livelli dei top di gamma, ma è il fidato Samsung E4 OLED FHD+ con refresh a 120 Hz che abbiamo già visto in molti altri dispositivi. Buona luminosità generale, anche se il sensore ambientale si è rivelato un po’ pigro in un paio di occasioni, e buoni angoli di visione. Lo scanner di impronte digitali, ottico, è posizionato un po’ in basso, molto vicino al bordo inferiore dello schermo, e per alcuni potrebbe quindi risultare un po’ scomodo. Lo scanner non è infallibile, specialmente con dita bagnate, ma se non altro è piuttosto rapido. Non ho provato personalmente il Neo 2, ma pare che anche il trattamento oleofobico sia migliorato. Posso se non altro dire che non si sporca troppo rapidamente.

Grazie al touch sampling rate di 360 Hz il tocco viene sempre rilevato con grande precisione e velocità, sicché le sessioni di gaming sono sempre soddisfacenti. Peraltro, la luminosità di picco di 1.300 nit garantisce una buona visibilità anche sotto il sole diretto. Naturalmente in come tutti gli AMOLED l'uso dell'Always-on Display è una goduria grazie ai neri profondissimi. In HDR, lo smartphone è in grado di coprire perfettamente (100%) lo spazio colore DCI-P3, quindi anche la visione di contenuti video è ai vertici - soprattutto se la sorgente supporta il frame rate elevato. A proposito, formalità: il sistema di DRM Widevine è L1, quindi su piattaforme come Netflix e Prime Video si può sfruttare la massima qualità possibile.

Realme UI offre tre livelli di tema scuro - due intensità di grigio e nero totale - e altrettanti di intensità dei colori di accento. È inoltre possibile regolare la temperatura generale del colore, e non manca nemmeno la classica modalità notturna che riduce le emissioni di luce blu.

SOFTWARE

Lato software, la Realme UI 3.0 è ormai ben nota - anche per chi possiede smartphone OPPO, visto che si tratta sostanzialmente dello stesso software. Rispetto ai suoi giorni iniziali, Android 12 appare decisamente più stabile ormai, e le personalizzazioni di Realme non snaturano in modo eccessivo il codice originale di Google. Certo, il launcher ha la classica impostazione "alla cinese", ma è possibile attivare la modalità con drawer più diffusa dalle nostre parti.

L'interfaccia mette a disposizione dell'utente una serie ben nutrita di strumenti per personalizzare il sistema operativo: sfondi animati, combinazioni di colori, gestione font, gestione formato e dimensioni icone, ma soprattutto tutto ciò che riguarda schermata di blocco e Always-on Display. Una delle trovate più interessanti è quella che realizza una silhouette dell'utente partendo da un selfie. Ci sono anche alcune animazioni preconfigurate molto carine - da fan del cyberpunk mi piace in particolare quella con il sole retro-tech - ma purtroppo vengono eseguite solo una volta per poi rimanere statiche, non proseguono in loop. Comprensibile, tutto sommato, per via del consumo di batteria. Carina anche la funzionalità di finestre free-floating, un'estensione del concetto di PiP.

Non è certo un problema specifico di questo dispositivo, anzi, ma può capitare di imbattersi in parti dell'interfaccia tradotte in modo grossolano o poco sensato; non è la fine del mondo, ma lascia una spiacevole sensazione di scarsa cura per i dettagli. Stesso discorso per la serie piuttosto nutrita di app e giochi non richiesti preinstallati, leggasi bloatware. Per fortuna se non altro si possono disinstallare.

Realme Neo GT 3T è arrivato sul mercato nei primi giorni di giugno con le patch di sicurezza di maggio. Per ora non ha ancora ricevuto aggiornamenti. In generale, la società non è tra le migliori come supporto nel lungo termine: ufficialmente arrivano major update di Android per due anni (almeno per i top di gamma e i midrange più prestigiosi) e poi ce n'è un terzo di soli aggiornamenti di sicurezza. Vale inoltre la pena segnalare che, guardando fasce di prodotto analoghe, il tempo di attesa per un major update è di circa sei mesi dalla pubblicazione del codice da parte di Google (Android 12 è uscito verso metà ottobre sui Pixel ed è arrivato verso metà marzo su Neo GT 2).

ESPERIENZA D'USO

Snapdragon 870 era “quasi top” l’anno scorso, superato solo da Snapdragon 888. Ormai siamo nel 2022 inoltrato e potrebbe essere lecito pensare che ormai accusi un po’ l’età, ma abbiamo visto che i chip di nuova generazione, come per esempio gli Snapdragon 8 Gen 1, non hanno rappresentato un balzo in avanti particolarmente significativo - soprattutto se si guarda l'uso quotidiano. Morale: lo smartphone è ancora vicino ai vertici, sia nel gaming, sia nei benchmark sintetici, e nell'uso quotidiano la qualità percepita è da top di gamma - non solo grazie all'assenza pressoché totale di lag o rallentamenti anche sporadici, ma anche al fluidissimo display da 120 Hz e un sistema di selezione del refresh che raramente sbaglia.

Le prestazioni risultano molto stabili anche dopo diverso tempo di lavoro intenso, senza peraltro che le temperature percepite sulla scocca diventino mai troppo fastidiose. Probabilmente il nuovo sistema di dissipazione del calore ha avuto un ruolo decisivo. Nemmeno una sessione di 60 minuti a Genshin Impact ha causato rallentamenti percepibili, e il frame rate si è sempre mantenuto intorno al limite massimo di 60 FPS. Unico dettaglio da segnalare: il punteggio in multi-core su Geekbench è leggermente più basso di quanto si osserva generalmente in dispositivi con S870, circa 2.750 contro 3.000. L'attivazione della modalità GT non migliora di troppo la situazione, ma intorno ai 2.800 punti si arriva.

Come già accennato inizialmente, non c'è niente che non va in Realme GT Neo 3. Sia l'hardware sia il software sono solidi: la ricezione è nella media, così come la qualità del microfono per le chiamate. Ho apprezzato particolarmente il motorino del feedback aptico, che ricorda per certi versi quello dei trackpad di Apple, mentre non ho trovato troppo azzeccati gli speaker, che sono sì stereo, ma asimmetrici sia nella posizione sia nel volume: di fatto il canale sinistro è la capsula auricolare, che non arriva ai livelli di quello destro posizionato nel bordo inferiore. L'audio in chiamata, tuttavia, è molto chiaro e nitido.

Lo smartphone non ha problemi ad agganciarsi alla rete cellulare e anzi si è comportato discretamente anche in una zona notoriamente difficoltosa per il mio operatore, garantendomi un minimo di connettività dove altri dispositivi alzano bandiera bianca. Perfettamente stabile e veloce anche la rete Wi-Fi, che qui si spinge fino al protocollo AX, e il Bluetooth 5.2. La navigazione GPS è precisa e stabile, ma ogni tanto la bussola fa un po' le bizze e tutto d'un tratto sembra che stai percorrendo la superstrada in retromarcia.


La ricarica SuperDart a 80 W è, in soldoni, la novità più sostanziosa rispetto al modello che lo precede, che si ferma a 65 W. Tuttavia, cronometro alla mano, in condizioni di temperatura ambientale “ottimali” per questo periodo (27°) lo smartphone si è caricato da completamente spento al 100% in 33 minuti e 30 secondi (il caricatore da 80 W, bello corposo, è fornito in confezione), che è meno di due minuti più veloce di Neo 2 a 65 W (e pari capacità della batteria).

Insomma, Realme dice che è lo smartphone con la velocità di ricarica più elevata in questa fascia di prezzo, e bisogna darle ragione - almeno se si considerano i listini ufficiali al netto di promozioni e abbassamenti fisiologici e i dati sulla carta, ma poi in concreto i vantaggi reali sono abbastanza risicati. Da notare che se il dispositivo viene caricato durante la notte il sistema limita di proposito la velocità di ricarica per non stressare inutilmente la batteria (si può disattivare).

Come autonomia, l’unità da 5.000 mAh riesce a portare a casa anche le giornate più impegnative con margini ragionevoli - tanto che viene facile indulgere in qualche abbellimento estetico come wallpaper e display always-on animati che offre la Realme UI 3.0 di cui vi abbiamo parlato poco sopra.

SCHEDA TECNICA

  • Display: 6,62” OLED Samsung E4, FHD+ 1080p (2.400 x 1.080 pixel), rapporto 20:9, refresh 120 Hz, luminosità di picco 1.300 nit, HDR10, rivestimento Gorilla Glass 5, touch sampling a 360 Hz, 100% DCI-P3
  • Chip: Qualcomm Snapdragon 870G
    • Processo produttivo: TSMC 7 nm
    • CPU: 1x Kryo 585 @ 3,2 GHz + 3x Kryo 585 @ 2,42 GHz + 4x Kryo 585 @ 1,8 GHz
    • GPU: Adreno 650
  • RAM: 8 GB
  • Memoria interna: 128 o 256 GB (UFS 3.1), non espandibile
  • Fotocamere:
    • Posteriore principale: 64 MP (f/1,8) Omnivision OV64B, formato 1/2”
    • Posteriore ultra-grandangolo: 8 MP (f/2,3) Hynix Hi-846, formato 1/4”, campo visivo 119°
    • Posteriore macro: 2 MP (f/2,4) Omnivision OB02B, fuoco fisso a 4 cm
    • Anteriore: 16 MP (f/2,4), Sony IMX471, formato 1/3,09”
  • Connettività: 5G SA/NSA, Dual 4G VoLTE, Wi-Fi 6 802.11 ax, Bluetooth 5.2, GPS/GLONASS/Galileo, NFC
  • Audio: speaker stereo con Dolby Atmos e Hi-Res Audio
  • Batteria: 5000 mAh
  • Velocità di ricarica: 80 W (SuperDart Charge)
  • Software: Android 12 con Realme UI 3.0
  • Dimensioni: 75,8 x 162,9 x 8,87 mm
  • Peso: 195 g

FOTO E VIDEO

Come già è stato per Neo 2, il comparto fotografico si può considerare il limite più grosso dello smartphone. La fotocamera principale da 64 MP non è malaccio, tutto sommato, e grazie al binning 2x2 (output default 16 MP) se la cava abbastanza bene anche quando la luce scarseggia, ma l'assenza di stabilizzazione ottica si fa sentire nei video. La ultra grandangolo da 8 MP e la macro da 2 sono sostanzialmente utili solo con luce pressoché perfetta - e in generale si sa che il macro è lì giusto per “fare numero”.

L'assenza di una telefoto è un'ulteriore dimostrazione della scarsa versatilità del device dal punto di vista dello zoom. Se non altro le varie modalità software (ritratto, notte, street) garantiscono risultati piuttosto soddisfacenti e permettono di divertirsi un po'. La mia funzione preferita del software fotocamera è la livella, che naturalmente si basa sull'accelerometro/giroscopio interno. Oltre a comparire nel viewfinder restituisce un piccolo feedback aptico quando il dispositivo è "in bolla", facilitando quindi lo scatto di foto dritte.

Lato video, la fotocamera principale arriva al massimo a risoluzione 4K/60 FPS. Manca la stabilizzazione ottica, e questo è un limite piuttosto importante; esiste tuttavia una modalità chiamata Super Steady che usa una stabilizzazione elettronica particolarmente aggressiva, ma limita la risoluzione di output a 1080p/60 FPS. In generale, i video non sono il massimo: il sensore viene messo facilmente in difficoltà da condizioni di luce non ottimale, soprattutto per quanto riguarda la fedeltà cromatica, mentre il livello di dettagli è più che convincente. Gli aiuti software come AI enhancement o quelli proprietari di OmniVision non fanno miracoli (peraltro limitano anch'essi l'output a 1080p60 e non possono essere attivati in contemporanea a Super Steady).

Sia la grandangolo ausiliaria sia la selfie cam sono limitate a 1080p/30 FPS, hanno davvero troppo rumore e preservano troppo pochi dettagli. Carina la presenza di una "modalità cinema" in 20:9 FHD 24 FPS, in cui si possono impostare manualmente parametri come ISO, bilanciamento del bianco, esposizione e molto altro ancora. Sostanzialmente è l'analogo della modalità Pro per le foto.

CONCLUSIONI

Il vero problema di Realme GT Neo 3T è che è troppo simile al Neo 2, e il prezzo è rimasto sostanzialmente invariato - 429€ contro 449 (a pari taglio di memoria, 8+128 GB). Inoltre, Neo 2 è già stato aggiornato ad Android 12, quindi siamo pari anche dal punto di vista del software. Si potrebbe argomentare che Neo 3T sarà supportato un pochino più a lungo, ma è un discorso ipotetico che al momento non può essere verificato. Mettiamola così: se si riesce a trovare un Neo 2 scontato (per quanto bisogni ammettere che a oggi è abbastanza difficile), non c'è davvero ragione di preferire un Neo 3T a prezzo pieno.

Riguardo la concorrenza, in questa fascia di prezzo (web price attuale) il mercato non è certo povero di alternative. Vi lasciamo il link alle recensioni di giusto qualcuna delle alternative:

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Di per sé, comunque, come abbiamo detto lo smartphone funziona bene. Il suo punto di forza sono le prestazioni, il display e l’autonomia, mentre zoppica un po’ lato fotocamera. Va benone per gli appassionati di mobile gaming che non vogliono spendere troppo e non hanno particolari esigenze per la fotografia (ma ancora di più per i video). Da tornarci quando arriverà la giusta offerta.

VOTO: 7


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