Recensione Sony ULT Field 7: party hard

6 months ago 132

Nella nostra lista dei migliori speaker Bluetooth, la gran parte dei modelli sono prodotti abbastanza piccoli e compatti, perché solitamente è questo quel che cercano gli utenti. E se anche voi volete un modello piccolo e compatto, il Sony ULT Field 7 non fa per voi.

Questo nuovo dispositivo è il primo che proviamo della nuova serie ULT di Sony: parliamo di una linea di prodotti dedicati agli amanti dei bassi, a chi vuole speaker e cuffie che garantiscano un bel groove per ascoltare rap e hip hop (ma non solo). E, magari, una cassa con cui fare anche un po' di casino in giro.

In tal senso, il Sony ULT Field 7 non delude: è uno speaker grosso, ingombrante, luminoso, che non passa inosservato e, soprattutto, che si fa sentire. Però è anche uno speaker costoso, che potrà fare la gioia di qualcuno (amanti del karaoke, drizzate le orecchie) ma non è per tutti.

Design e Costruzione

Il Sony ULT Field 7 è importante nelle dimensioni e nel peso: 512 x 224 x 222 mm per 6,3 kg di peso. Questo lo rende subito, sin dalla prima occhiata, un prodotto imponente, nonostante le linee morbide: si presenta come un cilindro leggermente più stretto al centro, con le estremità gommate che fanno da maniglie per il trasporto. Su entrambe le maniglie, circolari, c'è una sezione piatta che fa da base per utilizzare il Field 7 in orizzontale: questo speaker, infatti, può essere posizionato sia in verticale che in orizzontale, e il suono si adatta automaticamente alla posizione.

Il corpo è rivestito di un tessuto idrorepellente e piacevole al tatto, nella parte centrale troviamo i tasti gommati (Power / Bluetooth / Play / Volume - / Volume + / Tasto ULT) e, poco più sotto, uno sportellino in gomma che nasconde tutti gli input (tra cui connettore AC per la carica, un jack da 3,5 per connessione analogica, una porta USB (sia per usare Field 7 come power bank e caricare un altro dispositivo, sia per riprodurre musica da una chiavetta USB) e un jack da 6,3 mm per collegare microfono o chitarra), oltre che gli altri pulsanti per controllare gli strumenti e non solo.

Sotto un corpo da "semplice" speaker Bluetooth, infatti, il Sony ULT Field 7 nasconde uno strumento perfetto per divertirsi con gli amici, strimpellando uno strumento (chitarra, basso...) o cantando al karaoke.

Alle due estremità del cilindro, sotto le maniglie, dei LED multicolore circondano i woofer passivi e si colorano a tempo di musica: nei brani particolarmente ritmati, fa un certo effetto vedere i woofer che vibrano a ritmo con le luci che si accendono e spengono.

Tutto il pacchetto – design aggressivo ma piacione, LED multicolore, maniglie alle estremità – indicano chiaramente che questo è uno speaker grosso, ma pensato comunque per essere portato in giro per diventare l'anima della festa: a tal proposito, fa molto piacere l'elevata resistenza a polvere e liquidi (certificazione IP67) a cui si aggiunge anche uno strato di protezione anti-ruggine.

Caratteristiche Tecniche e app

All'interno di ULT Field 7 ci sono 4 altoparlanti (2 tweeter per alti e medi, 2 x-balanced speaker ottimizzati per i bassi), a cui si aggiungono i due radiatori passivi ai lati.

La risposta in frequenza va da 20 Hz a 20 kHz, il Bluetooth è in versione 5.2 e supporta i codec AAC e LDAC (ma curiosamente non SBC).

Questo speaker può essere utilizzato sia a batteria che connesso all'alimentatore AC. Nonostante sia evidentemente un prodotto pensato per essere trasportato in giro, sono certo che chi lo acquisterà si troverà anche a usarlo molto anche in casa, magari collegato all'alimentatore: in tal senso, è un peccato che non supporti la riproduzione via Wi-Fi, quindi niente AirPlay o Google Cast, né Spotify Connect o altro. Sebbene questo della riproduzione via Wi-Fi non sia un "requisito" per questa tipologia di prodotto, vale la pena segnalare che uno dei principali concorrenti (ossia JBL Boombox 3, che però di listino costa anche parecchio di più) include connettività Wi-Fi.

Al contrario, quella che considero la vera peculiarità di questo prodotto – che può fare la differenza al momento dell'acquisto – è il supporto a microfono o strumenti, che possono essere collegati tramite jack da 6,3 mm.

Il connettore, che si trova nel pannello nascosto dallo sportello gommato, è affiancato da altri input: jack audio da 3,5 (per usare lo speaker in modalità analogica), USB-A (per ricaricare smartphone o riprodurre musica da chiavetta) e connettore AC per la ricarica.

Sopra queste porte, si trovano una serie di pulsanti con cui interagire con il microfono e non solo; di seguito l'elenco dei tasti e il relativo funzionamento:

  • Light: accende/spegne i LED dello speaker
  • Battery: pronuncia il livello di batteria, tenendo premuto attiva/disattiva la modalità Battery Care
  • Key Control: due tasti (bemolle e diesis), abbassano o alzano di un semitono per la modalità Karaoke
  • Echo: attiva e scorre tra diversi effetti vocali per il microfono
  • Guitar: attiva e disattiva la modalità chitarra (per suonare con uno strumento collegato)
  • Mixer: regola il volume di microfono/chitarra rispetto il resto

A proposito di Battery Care, si tratta di una modalità pensata per massimizzare la vita della batteria, che sostanzialmente blocca la carica al 90%.

Applicazioni: Music Center e Fiestable

Sony ULT Field 7 si interfaccia con due applicazioni di Sony, chiamate Music Center e Fiestable.

La prima è un software con cui controllare la riproduzione multimediale: è possibile selezionare l'input (jack audio, USB o servizi di musica in streaming, che comunque passeranno dal Bluetooth), applicare gli effetti Deep Bass e Attack Bass (gli stessi che si attivano con la pressione del tasto ULT sullo speaker) o creare un profilo audio con un equalizzatore a sette bande, selezionare la modalità di illuminazione (scegliendo tra vari preset) e associare lo speaker ad altre casse, per usarlo in modalità Stereo (due speaker, uno che fa da canale destro e uno sinistro) o in modalità Party (fino a cento speaker connessi che suonano all'unisono).

Fiestable è invece un'app pensata per fare festa, con tante funzioni curiose che permettono di interagire con lo speaker in modo divertente: tra le varie disponibili, sono degne di nota soprattutto DJ Control con funzioni Isolator e Flanger controllabili tramite un pannello touch e Karaoke con cui attivare effetti sonori e avviare una registrazione.

Ci sono poi un altro po' di stranezze e amenità, come Party Light che accende il display dello smartphone a tempo di musica, in sincrono con i LED dello speaker, o Motion Control, che permette di controllare la riproduzione o gli effetti DJ tramite movimento dello smartphone.

Ci sono più opzioni di quanto mi sarei aspettato, abbastanza per rendere davvero ULT Field 7 il protagonista di una serata, e penso che queste funzioni festaiole possano essere davvero un valore aggiunto: vi basterà acquistare un microfono dinamico con jack da 6,3 (tipo questo) e avrete più o meno il vostro karaoke fatto in casa.

È un po' un peccato che le applicazioni (sia Music Center che Fiestable) sianno un po' "antiquate" nell'interfaccia e nelle interazioni: una svecchiata al design migliorerebbe anche l'esperienza utente.

App Sony Music Center

Qualità Audio

Per parlare di qualità sonora, bisogna partire da un presupposto: il brand ULT nasce dichiaratamente per gli amanti dei bassi. I dispositivi della linea ULT sono pensati (e ottimizzati) per chi ascolta un certo genere di musica: rap, hip hop, trap, funk, drum and bass, techno, house, e vari altri filoni di elettronica dance.

Se vi ritrovate in questi generi e se solitamente ascoltate musica di questo tipo, con groove scanditi da colpi di bassi, amerete ULT Field 7. Anche in modalità normale – senza premere il tasto ULT – il suono è più orientato al caldo dei bassi, che in proporzione rendono sempre un po' meglio delle altre frequenze.

Per fare una prova un po' cattiva ho provato a riprodurre dei pezzi in cui le alte frequenze la fanno da padrone, come il primo dei concerti de La primavera (da Le quattro stagioni di Vivaldi), o un po' di brani di Miles Davis, ma è subito lampante che lo speaker non sia fatto per quello. Si può comunque giocare un po' con l'equalizzazione dall'app Music Center per regolare a piacimento le frequenze e ottenere un suono più adatto ad altri generi, ma francamente questo non è un dispositivo che consiglierei a chi cerca una cassa dal profilo sonoro neutro.

Al contrario, quel che dovete fare col Sony ULT Field 7 è caricarvelo in spalla, andare in spiaggia e ballare tutta la notte davanti a un falò. Oppure portarlo in uno skatepark e fare un po' di freestyle con una bella base hip hop in sottofondo. 

Insomma, ci siamo capiti: Sony ULT Field 7 è uno speaker grosso e potente, che dà il meglio di sé con basi ritmate e bassi potenti, che possono essere scatenati ancor di più grazie alle equalizzazioni che si attivano col tasto ULT

Al primo clic, Field 7 passa in modalità Deep Bass, che spinge i bassi più profondi, mentre al secondo clic si attiva la modalità Attack Bass, che aumenta la pressione sonora dell'intero spettro delle frequenze, col risultato di un volume più alto e un suono più corposo.

Personalmente, ho preferito proprio quest'ultima modalità: il suono che si ottiene è potente e deciso, con bassi caldi e corposi ma non soverchianti e, in generale, un audio davvero coinvolgente, che spinge a scatenarsi.

Autonomia

Per ULT Field 7, Sony dichiara un'autonomia di 30 ore con una singola carica. La durata della batteria è un fattore sempre variabile, che può dipendere da vari fattori (soprattutto il volume, in questo caso), ma in ogni caso l'autonomia difficilmente vi darà preoccupazioni: potete usarlo anche tutta la notte per ballare o cantare senza preoccuparvi troppo dell'autonomia residua.

C'è anche la ricarica rapida, che garantisce 3 ore di autonomia dopo soli 10 minuti di carica.

Prezzo

Il prezzo di listino di Sony ULT Field 7 è di 449,90€. È un prezzo alto, ma non altissimo, però dipende tutto da quel che cercate.

Per capirci: il costo di listino di JBL Boombox 3 è di cento euro più alto (anche se con lo street price ora costa meno), ma esistono speaker con la stessa filosofia (grossi ma trasportabili) che costano molto meno (tra i tanti, segnaliamo Tribit Stormbox Blast e Soundcore Motion Boom).

D'altra parte, nessuno degli altri modelli citati ha un ingresso per il microfono/chitarra, nessuno si presta bene a karaoke o a qualche improvvisazione da DJ. In tal senso, il Sony ULT Field 7 ha tante piccole chicche che fanno la differenza rispetto agli altri, a fronte di un prezzo che, seppur elevato, rientra ancora nella media della categoria.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Sony, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico.

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Giudizio Finale

Sony ULT Field 7

Sony ULT Field 7 è uno speaker da festa, perfetto per chi cerca un compagno robusto, fidato e anche un po' tamarro per le proprie serate. Nonostante il peso importante, è pensato per essere trasportato anche nei luoghi più difficili: le maniglie e l'elevata resistenza a polvere e liquidi (IP67) garantiscono di potersi fidare. Il suono è potente e i bassi sono (dichiaratamente) preponderanti, grazie anche ai due profili sonori attivabili col tasto ULT: profondi e coinvolgenti, scandiscono il ritmo della musica, supportati dai LED che vanno a tempo. Il prezzo è importante, ma piuttosto in linea con la categoria: l'input da 6,3 mm per chitarra o microfono è un bel valore aggiunto, che rende l'ULT Field 7 perfetto per serate karaoke o per fare freestyle su una base.

Voto finale

Sony ULT Field 7

Pro

  • Design e portabilità
  • Buona qualità sonora
  • Bassi profondi e potenti
  • I LED aiutano a creare il mood
  • Resistenza a polvere, liquidi e ruggine (IP67)
  • Input per chitarra e microfono: perfetto per il karaoke!
  • Tante funzioni utili e personalizzazione in app

Contro

  • Costo importante
  • Niente connettività Wi-Fi
  • App con interfacce da svecchiare

Giuseppe Tripodi

Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.

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