Recensione TCL C835: LCD Mini LED “entry-level” con prestazioni da “top di gamma”

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Recensione TCL C835: LCD Mini LED entry-level con prestazioni da top di gamma

31 Marzo 2023 0

Dopo aver recensito l’ottimo LCD con retroilluminazione a LED serie C735, TCL ci ha mandato in prova il suo LCD Mini LED più “economico” C835 da 65 pollici. Una serie che condivide gran parte delle caratteristiche funzionali ed elettroniche con i fratelli minori, ma che dal punto di vista tecnico si fregia dell’indubbio vantaggio di pannelli con retroilluminazione Mini LED completa di Full Array Local-Dimming, in grado di garantire prestazioni decisamente superiori in termini di luminosità, rapporto di contrasto e conseguenti dinamica e coinvolgimento in HDR.

La serie C835 è disponibile in Italia in diagonali da 55, 65 e 75 pollici, tutte dotate di pannelli LCD VA a risoluzione nativa 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel), 10 bit nativi e con retroilluminazione Mini LED con Quantum Dots. Per quanto riguarda il local-dimming, il modello da 55 pollici può contare su 240 zone d’intervento, il modello da 65 pollici su 288 zone, fino ad arrivare alle 360 zone del taglio più grosso da 75 pollici.


Naturalmente ci sono modelli che offrono di più in termini di numero di Mini LED (che TCL non dichiara per questa serie) e relative zone di local-dimming, ma il contenimento ha permesso al costruttore cinese di proporre la serie a un prezzo aggressivo che, nel caso del 65 pollici in prova, è di 1.399 Euro di listino, con uno street-price ormai inferiore ai 1000 Euro.

Scopriamo quindi insieme se questo 65 pollici Mini LED con sistema operativo Google TV, supporto a tutti gli standard HDR con metadati statici e dinamici, ricca dotazione e ampio supporto gaming sia effettivamente in grado di tenere il passo dei modelli concorrenti più costosi.

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

La serie C835 colpisce da subito per le cornici frontali ultra-sottili che TCL definisce come design “Bezel Less” (senza cornici) e per le ottime finiture complessive in gran parte in metallo. Anche la vista laterale testimonia l’ottimo sforzo per cercare di ridurre lo spessore complessivo, nonostante la presenza di una retroilluminazione Full Array Local-Dimming (con i diodi Mini LED Quantum Dots posti direttamente dietro al pannello LCD).


Il televisore è dotato di uno stand centrale da circa 3kg e di un peso complessivo che raggiunge i 26kg. Chi volesse poi appendere il TV a parete potrà utilizzare staffe con attacchi VESA 400 x 400mm.


Le connessioni sul retro prevedono 4 porte HDMI in versione 2.1 e con HDPC 2.3 (di cui una completa di funzionalità eARC / ARC e CEC), 2 porte USB 2.0, una porta Ethernet LAN (100 Mbps), un’uscita cuffie, un’uscita audio digitale ottica, i connettori coassiali d’antenna digitale terrestre e satellitare (che supportano ovviamente tutti gli standard di ultima generazione, inclusi quindi DVB-T2, HEVC e interattività HbbTV) e un slot CI+ 1.4 per l’eventuale utilizzo di CAM (per la piattaforma satellitare TivùSat, ad esempio). Non manca naturalmente la connettività wireless che può contare su Wi-Fi 6 dual-band (2,4 e 5 GHz) anche con funzionalità Wi-Fi Direct, DLNA e Chromecast e Bluetooth 5.2.


Per quanto riguarda le porte HDMI, tutte garantiscono un pieno supporto HDR (HDR10, HDR10+, Dolby Vision, Dolby Vision IQ e HLG), mentre solo le prime 2 - a piena banda da 48 Gbps - supportano anche avanzate funzionalità gaming come ALLM (Auto-Low Latency Mode), HFR fino a 120 Hz (HDMI 2) / 144 Hz (HDMI 1) con input lag che scende fino a circa 6ms e VRR con range compreso tra 48 e 120/144 Hz anche in versione proprietaria AMD FreeSync Premium. Il Dolby Vision viene invece supportato solo con frequenze fino a 60Hz.


Il pannello in dotazione è un LCD di tipo VA a risoluzione nativa 4K Ultra e a 10 bit, con refresh-rate fino a 144 Hz. La retroilluminazione Mini LED Quantum Dots è posta direttamente dietro al pannello e completa di soluzione di modulazione Full Array Local-Dimming a 288 zone di controllo.


A gestire tutta l’elettronica e le elaborazioni delle immagini troviamo l’ultimo processore AiPQ 2.0 Engine con algoritmi di intelligenza artificiale (con i relativi preset di elaborazione delle immagini / audio e riconoscimento automatico del genere riprodotto non disponibili per sorgenti collegate alle porte HDMI 1 e 2), mentre la parte Smart TV Google TV (basata su Android 11) è affidata a un SoC quad-core MediaTek MT9615.


Smart TV che riprende, come di consueto, la classica interfaccia Google TV con il launcher che privilegia soprattutto le raccomandazioni (specie quelle di noleggio e acquisto digital download su “Play Movies” o YouTube), a discapito delle tradizionali emittenti televisive. Sono presenti tutte le App di streaming principali richieste dal mercato italiano - da Netflix, a Prime Video, piuttosto che Disney+, DAZN, TIM Vision o Apple TV+ (Now è presente, ma poi non risulta ancora installabile) -, nonché le soluzioni casting e streaming come Google Cast ed Apple AirPlay e gli assistenti vocali di Google (nativo e attivabile anche senza telecomando) e Alexa di Amazon (non nativamente integrato, ma che permette il controllo del TV tramite eventuali speaker compatibili).


Durante l’uso delle principali applicazioni come Netflix, Amazon Prime Video o Disney+ è sempre stato possibile sfruttarne tutte le potenzialità audio-video, incluse quindi riproduzioni in 4K Ultra HD, HDR / Dolby Vision e audio Dolby Digital+ / Dolby Atmos (anche tramite canale di ritorno audio eARC). L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP.

Lo scraping non è sempre dei più immediati e costringe, a volte, a ricaricare l’App per riuscire ad attingere a tutti i contenuti presenti nell'hard-disk USB, ma poi si è rivelato efficace nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec (anche AV1), container e anche in Dolby Vision con Dolby Atmos, in HLG (quindi HDR televisivo) e anche con audio codificato in DTS. In alternativa è comunque sempre possibile attingere ad applicazioni di terze parti come VLC, Nova Player (che vi suggerisco) o Kodi.


La dotazione della serie C835 prevede, infine, due telecomandi (uno più completo e un secondo per un utilizzo giornaliero meno avanzato), mentre il comparto audio è affidato a un sistema a 2.1 canali sviluppato da Onkyo con “vistoso” radiatore passivo subwoofer posto sulla scocca posteriore, una potenza complessiva dichiarata in 30W e supporto alla riproduzione anche delle tracce Dolby Atmos.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Una volta completata la prima installazione, che risulta agevolata ai possessori di un account Google e di uno smartphone Android (numerosi disclaimer e autorizzazioni che riguardano la privacy, a parte), ci ritroviamo subito il televisore pronto con in bella mostra tutte le icone e i tile delle varie applicazioni dell’interfaccia Google TV.


Entrando poi nel menù delle impostazioni è possibile configurare tutti gli aspetti delle immagini sia in maniera “basilare”, che in modalità più avanzata. Gli ausili di “intelligenza artificiale” possono essere lasciati attivi per la visione delle emittenti TV, anche perché saranno in grado di sfruttare il sensore di luminosità ambientale per regolare dinamicamente la luminanza a schermo in funzione dell’intensità luminosa in ambiente.


Se invece dovete vedere film o serie TV dalle piattaforme streaming o da sorgenti esterne (come Blu-ray o UHD Blu-ray), suggerisco di disattivare gli aiuti IA di elaborazione e anche di disattivare le funzionalità di risparmio energetico. Nel menù dedicato alle impostazioni delle immagini, ci ritroveremo diversi preset e tutte le relative configurazioni (come luminosità, contrasto, tinta, bilanciamento del bianco, gamma, dettaglio, gestione del moto, ecc…).

Per la visione di contenuti in SDR e in HDR, le modalità d’immagine disponibili sono “Dynamic”, “Standard”, “Cinema”, “PC”, “Sport” e “Gioco”, mentre per il Dolby Vision abbiamo le modalità “Luminoso” (per ambienti diurni) e “Scuro” (per ambienti bui), oltre alla “IQ” in grado di sfruttare il sensore di luminosità per adattare la riproduzione delle immagini alle condizioni ambientali.

Venendo alle rilevazioni strumentali SDR di fabbrica, le peggiori in assoluto sono “Dynamic” e “Sport”, in grado indubbiamente di assicurare i picchi di luminanza più elevati (che superano i 600 nit a pieno schermo), ma anche caratterizzate da una resa di temperatura colore (freddissima) e colori (decisamente troppo saturi) totalmente fuori scala e inadeguati a una corretta visione dei contenuti. La modalità “Standard”, con adeguati accorgimenti di regolazione della temperatura colore e del gamma, potrebbe invece risultare utile per la visione di emittenti televisive e, in particolare, sportive in contesti diurni (anche per avere un pochino più di “impatto” e dinamica).

La situazione migliora, invece, con la modalità “Cinema” (la più corretta in assoluto di fabbrica), nonostante l’intervento della logica di local-dimming abbia una chiara incidenza sul gamma (piuttosto basso), soprattutto alle basse luci. Quanto riscontrato strumentalmente si riflette anche sulla visione, con l’immagine che ai primissimi step della scala dei grigi (le scene scure, per intenderci) appare un po’ più “aperta”.

Sembrerebbe una scelta voluta da parte degli ingegneri TCL, volta a garantire neri profondi ma, al contempo, rendere meno difficoltosa la visione delle scene più buie. Oltretutto, in virtù di una luminanza di picco di ben 500 nit, il preset è evidentemente pensato per contesti diurni. Come vedremo tra poco, per chi lo volesse, il tutto potrà essere corretto abbastanza agevolmente.

Abbastanza simile, come filosofia, anche il preset “Gioco” che si distingue da “Cinema” per un’impostazione del gamma più bassa e una luminanza che supera addirittura i 600 nit di picco. I più attenti noteranno valori di DeltaE sopra media, ma non allarmatevi, il bilanciamento del bianco è sostanzialmente corretto sia per “Cinema” che per “Gioco” e a condizionare il risultato è proprio l’andamento del gamma descritto poco fa. A fugare i dubbi ci viene in soccorso la resa dei colori, con le rilevazioni di copertura gamut REC709, saturazioni intermedie e “color checker” davvero eccellenti.

Abbiamo già capito che questo schermo è piuttosto luminoso, ma il tutto come si riflette in termini di livello del nero e di rapporto di contrasto nativi? Di fabbrica è attivo il local-dimming dei Mini LED (la voce “Attenuazione Locale”) e quindi i valori “out the box” risultano spettacolari, ma anche ingannevoli. Ma è possibile disattivare la modulazione e, con appositi pattern, abbiamo riscontrato a 150 nit di luminanza un nero di 0,019 nit e un rapporto di contrasto nativo di 7900:1. Sono valori veramente lodevoli e che pongono questo C835 ai vertici in ambito display LCD.

Con il local-dimming disattivato è anche possibile notare immediatamente una maggiore linearità del gamma e vi basterà abbassare la retroilluminazione da 80 a 15 (grazie al comando “Luminosità”) e portare il gamma da 2 a 3 per centrare buona parte dei valori ottimali per una visione notturna / stanza buia. La temperatura rimane leggermente troppo calda, ma sarà sufficiente intervenire sul controllo del bilanciamento a 2 punti (alte e basse luci) per riportare i valori ai livelli attesi, con una temperatura colore di 6500°K, un gamma 2.4 perfettamente lineare, una luminanza finale di 110 nit e un DeltaE medio di appena 0.3. I già eccellenti colori migliorano ulteriormente, con un Color Checker che arriva a sfiorare la perfezione. Una volta completata la calibrazione, suggerisco di riattivare il controllo di local-dimming su “Basso”.

In HDR, il preset da utilizzare è “Cinema”, già molto buono di partenza, nonostante una luminanza di picco che raggiunge con estrema facilità di 1500 nit in finestra al 10% e addirittura i 1700 nit in finestra al 25%. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, segnaliamo una leggera tendenza a pompare i toni medi. Nulla di preoccupante, con il comportamento che risulta facilmente calmierabile abbassando il livello di contrasto.

Tra l’altro i 1500 nit di picco vengono mantenuti senza flessioni per diversi minuti (uno scenario di utilizzo reale altamente improbabile), con il picco che scende a 1200 nit in finestra al 50% e a oltre 700 nit a pieno schermo.

Per quanto riguarda i colori, l’utilizzo dei Quantum Dots permette di raggiungere un’ottima copertura gamut DCI-P3 del 97% e BT2020 del 77%. Molto buona anche la resa delle saturazioni intermedie. Ci troviamo di fronte a prestazioni davvero ragguardevoli per un televisore di questa fascia di prezzo.

Sempre sul fronte dell’HDR, l’elettronica del TV prevede un algoritmo di tone mapping dinamico che consente, appunto, di rendere dinamici i metadati statici dei contenuti HDR10. Diversamente da quanto abbiamo apprezzato con la serie C735, il suo intervento risulta in questa serie decisamente meno efficace, con una tendenza al clipping che ne preclude del tutto l’utilizzo. In generale, sono da evitare anche i vari algoritmi di “Black Sketch” e di “contrasto e luminosità dinamici”, colpevoli solo di peggiorare la qualità di visione.


Per la gestione del moto, i controlli sono affidati al menu “Movimento” con diversi parametri di regolazione ed intervento, che andranno ad incidere positivamente sia sul judder, che su blur (come sempre, senza esagerare, pena immediato “effetto telenovela” e anche comparsa di artefatti). Oltre all’interpolazione dei fotogrammi, è prevista anche la funzione “LED per nitidezza dei movimenti” di inserimento dei fotogrammi neri (cosiddetto “Black Frame Insertion”). Purtroppo genera parecchio flickering (sfarfallio) e abbassa anche il livello di luminanza complessivo. Ne sconsigliamo quindi l’utilizzo.

Recapitolando, suggeriamo quindi di utilizzare il preset “Cinema” per i contenuti in SDR, HDR10, HDR10+ e HLG, il preset Dolby Vision “Scuro” per i relativi contenuti con metadati dinamici, i preset “Cinema” (per chi volesse più rigore) o, in alternativa, “Standard” con regolazione della temperatura colore più calda (per chi volesse un po’ più d’impatto specie in contesti diurni) per la visione delle emittenti televisive e, infine, il preset “Gioco” sia in SDR che in HDR per le sessioni di gaming.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

In virtù dell’integrazione di una retroilluminazione Mini LED, la serie C835 dimostra sin da subito di avere diverse frecce al proprio arco rispetto ai “classici” modelli LED Quantum Dot. Oltretutto, questa serie appare favorita da un rapporto di contrasto nativo elevato e maggiore rispetto a modelli concorrenti anche di prezzo superiore.


Specie durante la visione di canali TV e contenuti in HD e 4K con dinamica standard (quindi REC709) la qualità risulta estremamente appagante e sempre molto corretta in termini di modulazione, dettaglio alle bassi luci, livello del nero e sfumature colore. Specie alla basse luci, la scelta di fabbrica di intervenire con un local-dimming dal gamma più basso consente di favorirne l’apertura e quindi l’intelligibilità. Non sarà del tutto corretto, ma funziona ad evitare quasi sempre il rischio delle cosiddette “chiusure” alle basse luci.


Molto buono l’angolo di visione e anche il contenimento del fenomeno di blooming (in particolare riportando il TV a più corretti livelli di luminanza). Naturalmente non siamo ai livelli di un OLED e i più attenti ed esigenti potranno ancora notare qualche imprecisione nei contorni “chiaro / scuro” di un’immagine (vedi il classico esempio del cielo stellato o della scacchiera). Le zone di controllo di local-dimming sono abbastanza limitate (288 a fronte degli oltre 8 milioni di pixel che compongono il pannello) e quindi al buio completo qualche alone di troppo si noterà ancora. Non appena aumenta, invece, la luminosità ambientale diventa davvero improbabile notare le limitazioni. Ho apprezzato anche l’ottima gestione dei repentini passaggi “chiaro / scuri”, con l’elettronica di local-dimming reattiva nel seguire i cambiamenti nei fotogrammi. Tra l’altro, chi vorrà illuminare una stanza a giorno potrà contare sui 700 nit a pieno schermo di cui è capace questo televisore impostando al massimo la retroilluminazione.


In HDR, gli oltre 1700 nit di picco raggiungibili in finestra al 25% si fanno apprezzare e, più in generale, il televisore da il meglio di sé durante la riproduzione di immagini con colori particolarmente intensi e ricchi di sfumature. Il rovescio della medaglia è rappresentato da un livello del nero che andrà inevitabilmente ad alzarsi, nonostante una gestione dell’elettronica di local-dimming sempre molto puntuale ed equilibrata nella sua modulazione e anche piuttosto efficace nell’evitare brutte “chiusure” (e questo è sicuramente un deciso passo avanti rispetto a precedenti modelli Mini LED del costruttore cinese).


Sia chiaro che in un ambiente totalmente oscurato, effetti di “luce spuria” e aloni si possono sempre notare (ad esempio con un quadro prevalentemente scuro con qualche punto luce), ma d’altronde con un numero limitato di zone di local-dimming non possiamo attenderci miracoli. Con immagini ad alto APL (quindi ad alto contrasto e ben illuminate), diventa invece difficile chiedere di più: i picchi vengono riprodotti con grande elasticità e la tenuta e luminosità dei colori sono un vero piacere per gli occhi. Altrettanto positiva risulta la visione dei contenuti in Dolby Vision, con la possibilità di scegliere tra la modalità “Scuro” (stanza buia), “Chiaro” (stanza luminosa) o “IQ” in grado di sfruttare il sensore di luminosità ambientale per impostare in automatico le regolazioni di tone-mapping, ma che non consente più alcun controllo sulla gestione del moto e l’interpolazione dei fotogrammi.

In merito all’upscaling, l’elettronica se la cava, ma non eccelle e alcuni prodotti di pari fascia concorrenti riescono comunque a fare meglio, mentre le opzioni dedicate alla gestione del moto consentono di affinare secondo le proprie esigenze l’incidenza della riduzione del judder e del blur. Se non si esagera con gli interventi, l’elettronica appare efficace e non fa emergere troppi artefatti di interpolazione.


Sul fronte del supporto gaming, non abbiamo incontrato criticità e anche le sessioni di gioco in HDR, a 120Hz (non abbiamo potuto verificare l’aggancio dei 144Hz) e anche in VRR sono state sempre gestite in maniera ottimale. Ovviamente per mantenere basso l’input lag dovrete disabilitare il local-dimming, con qualche rinuncia in termini di rapporto di contrasto (maggiormente percepibile soprattutto in HDR). Per settare al meglio tutti i parametri di immagine durante le sessioni di gioco, anche TCL ha ormai implementato una “Game Bar” a pop-up richiamabile da telecomando. Chi volesse poi affinare al meglio tutte le impostazioni dedicate al gaming, potrà accedere al menù “Game Master” (tradotto in italiano in un originale “Direttore di Gioco”). In HDR Dolby Vision, il refresh-rate si ferma invece a 60Hz.


Lato interfaccia e Smart TV, tutto funziona sempre in maniera fluida (a parte qualche esitazione iniziale all’accensione, giusto il tempo di dare al launcher il tempo di aggiornarsi) e senza impuntamenti. Anche la gestione dei cambi canale è veloce e ben arricchita di informazioni. Il comparto audio garantisce un ampio supporto codec – Dolby Digital, Dolby Atmos e anche DTS in qualsiasi versione -, riesce a sonorizzare senza particolari problemi un ambiente di medie dimensioni, ma è un po’ avaro di bassi.


Con la serie 835, TCL dimostra di saperci fare anche con la retroilluminazione Mini LED e con l’elettronica di local-dimming. Gli ingegneri sono riusciti a confezionare un prodotto assolutamente convincente e dall’eccellente rapporto qualità / prezzo. E’ ricca di funzionalità, molto luminosa, offre prestazioni HDR e gaming molto elevate e un’elettronica di elaborazione delle immagini ancora con margini di miglioramento, ma del tutto affidabile. Per un 65 pollici è davvero difficile fare di meglio a questo prezzo (street price di circa 1000 euro).

PRO E CONTRO


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