Recensione TV Samsung OLED S95B: benvenuta concorrenza!

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Dopo anni di indiscrezioni, è finalmente arrivato il primo TV OLED di Samsung. Sarebbe più corretto definirlo QD-OLED per via delle caratteristiche tecniche del pannello, ma questo lo vedremo più avanti. In realtà non si tratta ovviamente di una novità assoluta per Samsung, visto che il costruttore coreano produce da anni pannelli OLED per smartphone e tablet e, anche in ambito TV, tentò già la commercializzazione di un modello da 55 pollici Full HD (non in Europa), prima di scontrarsi con limiti produttivi legati ai costi.

Per questo “ritorno”, il nuovo S95B viene offerto in tagli da 55 e 65 pollici, rispettivamente a prezzi di listino Premium di 2.499 e 3.499 euro e punta decisamente in alto e lo fa sfidando le migliori proposte OLED di LG, Panasonic, Sony e Philips, sia per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, ma anche le funzionalità, la versatilità e un ampio supporto gaming.

A dire il vero, sulla carta, promette prestazioni addirittura superiori, quindi scopriamo insieme perché e se l’attesa abbia portato o meno i suoi frutti!

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Iniziamo subito parlando del pannello. Samsung ha deciso di puntare a una soluzione piuttosto diversa rispetto a LG. Tanto per cominciare lo possiamo considerare a tutti gli effetti un OLED RGB e questo nonostante Samsung faccia uso di soli OLED Blu. Questi substrati di emettitori blu vengono poi assorbiti dai nanocristalli Quantum Dot per essere riemessi in rosso e in verde.

Non ci sono quindi filtri colore e non si perde efficienza. La tripletta Rosso, Verde (tramite i Quantum Dot) e Blu (dagli emettitori OLED) rimane pura e questo a tutto vantaggio della saturazione dei colori, della loro luminanza, delle prestazioni in HDR e probabilmente anche della durata nel tempo.


Una cosa che ho notato subito è che questo pannello 4K Ultra HD, 10 bit nativo, con refresh fino a 120 Hz da 55 pollici scalda meno rispetto a un pannello OLED di LG e questo significa migliore efficienza. Ma anche minori consumi e anche meno rischi di burn-in? Quest’ultimo punto lo capiremo solo col tempo e al momento possiamo solo notare che eventuali porzioni di schermo molto luminose, dopo un’iniziale ritenzione visibile, vengono riassorbite senza conseguenze nel giro di qualche secondo.


Esteticamente e costruttivamente i Samsung sono ormai una garanzia e questo S95B da 55 pollici non delude. Materiali pregiati e ottime finiture, con il retro che appare complessivamente più sottile del previsto e con l’elettronica e l’alimentazione affidati a una sorta di “One Connect Box” che va a inspessire semplicemente la zona inferiore. La pesante base di appoggio metallica ha una piacevole forma arcuata a L che sembra studiata apposta per ospitare una delle soundbar “serie Q” di Samsung stessa.

Per chi volesse appendere il TV a parete, il S95B è compatibile con la staffa “Full Motion Slim” del costruttore coreano, oppure si può acquistare una staffa da muro compatibile VESA 300 x 200mm.


Lato connettività appare molto completo: 4 porte HDMI 2.1 a piena banda da 48 Gbps con HDCP 2.3 e quindi compatibili 4K Ultra HD fino a 120 Hz (anzi, fino a 144Hz, anche se limitato a 8 bit), Variable Refresh Rate anche nelle versioni proprietarie AMD FreeSync Premium e Nvidia G-Sync (anche se non ufficialmente) - capace di scendere fino a cadenze di 20 Hz per evitare il difetto di “tearing” -, Auto Low Latency Mode, eARC (enhanced Audio Return Channel) sulla porta 3 con supporto Dolby Atmos, ma non DTS e, naturalmente, pieno supporto HDR nelle varie versioni HDR10, HDR10+ (anche Adaptive in grado di sfruttare il sensore di luminosità e da quest’anno anche Gaming per sfruttare le capacità di tone mapping delle GPU Nvidia) e HLG (per i canali TV). Come per tutti i TV Samsung, continua purtroppo a mancare il supporto all’HDR dinamico Dolby Vision.


Poi troviamo 2 porte USB (di cui una con alimentazione a 1A), un’uscita audio digitale ottica, i connettori coassiali d’antenna terrestre e satellitare con sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2 dotati di tutte le ultimissime certificazioni e anche accesso ai servizi interattivi HbbTV (versione 2.0.3), slot per la CAM CI+ 1.4 e, infine, porta LAN, Wi-Fi (ac) e Bluetooth 5.2 anche per eventuali cuffie, visto che manca un’uscita mini-jack dedicata. Come di consueto, sono supportati anche Miracast, Apple AirPlay 2 e gli assistenti vocali Bixby, Google Assistant e Amazon Alexa richiamabili dal microfono del telecomando.


Telecomando che è l’ormai immancabile “One Remote” con batteria ricaricabile via cavetto USB Type C, pannello solare posto sul retro e, da quest’anno, anche grazie alle onde radio Wi-Fi di casa. E’ minimalista e presenta esclusivamente i controlli principali e alcuni pulsanti di accesso diretto a Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e Samsung TV Plus.

Nell’uso l’assenza di una pulsantiera numerica continua a non convincermi del tutto, anche se dopo qualche minuto ci si fa l’abitudine e si riesce a spaziare agevolmente tra le varie funzionalità. Come per le precedenti versioni, l’unico pulsante aggiuntivo che avrei davvero gradito è quello di accesso diretto al menu di configurazione.


A gestire il funzionamento del televisore è la nuova versione 2022 del sistema operativo Tizen, che si presenta quest’anno con un vero e proprio “Hub” dall’interfaccia profondamente rinnovata e molto più simile a quanto proposto da soluzioni “smart TV” concorrenti. L’esperienza d’uso, specie all’accensione, non è così fluida e reattiva e l’interfaccia sembra sempre un po’ in ritardo a recepire i comandi.

Fronte App non manca davvero nulla, grazie a un ampio supporto a tutti i servizi streaming richiesti dal nostro mercato e, chi volesse, potrà aggiungere una webcam e una tastiera (da acquistare a parte) per lavorarci con videocall tramite l’App Google Duo (che a breve scomparirà integrandosi in Meet) o l’accesso integrato alla suite produttiva Microsoft 365.


Un capitolo a parte merita poi il gaming con l’accesso ai servizi Google Stadia, Nvidia Geforce Now e ora anche Xbox Cloud Gaming e relativo catalogo “Game Pass Ultimate” racchiusi all’interno del Samsung Game Hub. E’ possibile associare un gamepad Bluetooth e si è pronti per lunghe sessioni di cloud gaming su grande schermo.


Se invece volete collegare una console o un gaming PC via HDMI si attiva la modalità Gaming e il relativo menu pop-up Game Bar (richiamabile tenendo premuto per qualche istante il tasto “play / pausa” del telecomando) che permette di tenere sott’occhio tutti i parametri di gioco, di abilitare la modalità “Super UltraWide GameView” - per modificare il rapporto d’aspetto da 16:9, a 21:9 e fino a 32:9 - e di intervenire sulle impostazioni di elaborazioni necessarie, incluso l’input lag che può scendere fino a 10ms a 60 Hz e fino a 5ms a 120Hz.


Tornando invece alla “Smart TV” è prevista anche la funzionalità “Multi View” che consente di riprodurre contemporaneamente un contenuto televisivo e informazioni provenienti dallo smartphone (tramite un’App dedicata compatibile con Android e iOS). E’ incluso anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP.

Lo scraping è risultato sempre veloce e non ha evidenziato problemi nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione (fino a 3840 x 2160 pixel) o da qualunque codec (anche AV1, quest’ultimo attivo anche su YouTube e per alcune serie in SDR di Netflix), container e anche in HDR10+ e in HLG (quindi HDR televisivo). L’unica incompatibilità riguarda eventuali contenuti che dovessero prevedere una traccia DTS (in qualunque versione): in questo caso il TV non ne supporta né la decodifica, né tanto meno il passthrough eARC / ARC.


Il cuore elettronico del TV è il nuovo processore Neural Quantum 4K, capace di gestire tutte le elaborazioni delle immagini, a cominciare dall’upscaling, passando per tutti gli algoritmi di miglioramento della nitidezza, del contrasto e di riduzione del rumore. Tutte operazioni affidate alla cosiddetta “Intelligenza Artificiale” e che sfruttano anche il sensore di luminosità ambientale. Sono funzionalità idealmente pensate per aiutare l’utente ma, come vedremo nel paragrafo seguente, non è sempre così.


Lo stesso processore può operare anche sull’audio e qui devo dire che l’elaborazione “Object Tracking Sound” è positiva. Riesce effettivamente ad aggiungere un po’ più di coinvolgimento e di “punch” durante l’ascolto tramite gli altoparlanti integrati in configurazione 2.2.2 dalla potenza complessiva di 60W.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Come per i “fratelli” LCD QLED e Neo QLED, la prima installazione risulta molto facile e intuitiva. Può essere velocemente completata tramite l’ausilio di uno smartphone (non è obbligatorio, ovviamente), che provvede anche a sintonizzare i canali e a configurare la gestione ottimale di eventuali sorgenti collegate.


Nessuna rivoluzione per quanto riguarda l’interfaccia del menu "Impostazioni", che mantiene il solito “family feeling” pulito, intuitivo e veloce. Andando al menu “Immagine”, troviamo i quattro preset “Dinamico” (da evitare sempre), “Standard”, “Film” e “Filmaker Mode”, tutti personalizzabili e totalmente indipendenti per la visione di contenuti SDR e HDR. Per chi volesse partire da zero nella calibrazione, manca un preset “personalizzato” e chi fosse interessato a fare due tarature “notte” e “giorno” dovrà quindi modificare i preset presenti (usando magari “Filmaker” per la calibrazione “notte” e “Fim” per quella “giorno”), a meno di pagare l’intervento di un calibratore professionista che sarà in grado di attivare le aggiuntive modalità ISF “Cal Night” e “Cal Day” e di effettuare le relative tarature “giorno” e “notte” (liberando quindi ulteriori due banchi di memoria).

Dovrebbe anche essere prevista la modalità di “Auto Calibrazione” con il software Calman ma, al momento della prova, la gamma 2022 non è risultata ancora supportata dall’ultima release del programma di calibrazione. Da quest’anno, all’interno delle “Impostazioni Avanzate” del menu “Immagine” è presente la voce “Calibrazione intelligente” che consente di effettuare una taratura automatizzata del televisore grazie alla fotocamera di uno smartphone Samsung Galaxy S, Note, Z o di un iPhone che supporta FaceID. Purtroppo la mancanza di efficacia è la stessa che avevo già evidenziato durante la prova del Neo QLED QN90B e quindi ve ne sconsiglio l’uso.


Per chi volesse regolare in maniera puntuale il televisore (oltre che per calibrare, ovviamente) il primo e fondamentale suggerimento riguarda la disattivazione delle impostazioni di “Risparmio Energetico” che troverete all’interno del menu “Generale”. Questa per evitare che l’elettronica possa intervenire sulla luminanza dei pixel OLED sfruttando il sensore di luminosità ambientale o riducendone il picco d’intervento per diminuire i consumi.

Come per il QN90B (e i TV Samsung del 2021), quello che ho notato è che l’operazione andrà ripetuta per tutti i preset sui cui si vorrà poi intervenire. Naturalmente non andranno utilizzate le “Modalità Intelligente” che non consentono di bypassare le impostazioni scelte dall’elettronica per riprodurre le immagini del momento. Il più delle volte le scelte automatizzate di impostazioni appaiono del tutto scorrette e restituiscono immagini “finte”.


L’altra funzione che mi ha fatto inizialmente dannare è quella dell’attenuazione delle luminosità dei loghi (che si trova nel sotto menu dedicato alla “Manutenzione Pannello”. Sulla carta molto utile per evitare rischi di stampaggio localizzato - vedi i loghi delle emittenti TV, ad esempio -, tende però ad attenuare tutto lo schermo e non solo una zona, rendendo di fatto l’ABL (il sistema che attenua la luminosità del pannello) parecchio più aggressivo. Per la visione TV normale lo terrei attivato, ma per una riproduzione ottimale di film e serie TV suggerisco vivamente di disattivarla.


Oltre alle solite impostazioni di luminosità (attenzione: dallo scorso anno nominata “Dettaglio Ombre” che trovate più in basso nel menu), contrasto, colore e tinta, sono presenti varie elaborazioni dedicate al contrasto automatico, al colore, all’intervento di compensazione del moto e interpolazione dei frame, alla riduzione del rumore e così via. Il controllo della luminanza dei pixel OLED (la luminosità generale su schermo) avviene tramite la voce “Luminosità” e sono, infine, disponibili le regolazioni del bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, del gamma e un completo CMS per i colori.


Per la visione di contenuti prettamente televisivi si può partire dal preset “Film” magari modificando l’impostazione di “Toni Colore” su “Caldo 1” e attivando anche la compensazione del moto che trovate all’interno del menu “Impostazioni Nitidezza Schermo” che aiutano a guadagnare fluidità e risoluzione in movimento, soprattutto durante gli eventi sportivi.

Chi volesse ottenere un’immagine un po’ più “spinta” potrà eventualmente optare per il preset “Standard” con l’accortezza di utilizzare l’impostazione “Caldo 1” dei “Toni Colore” e un’impostazione del gamma 2.2. Suggerisco anche di verificare che lo Spazio Colore non sia su “Nativa” (pena un’eccessiva saturazione dei colori del tutto innaturali) e di selezionare “Auto”. Come vi vado ormai ripetendo, ogni emittente televisiva utilizza personali parametri di messa in onda (broadcasting), quindi non prendete i miei suggerimenti come la regola assoluta. Usate sempre il buon senso.


L’approccio deve risultare invece radicalmente diverso durante la riproduzione di contenuti cinematografici o serie TV da sorgenti esterne come un lettore Blu-ray, un media-player o i servizi in streaming. In questi casi l’industria si è data delle regole molto precise di riproduzione SDR e HDR e l’obiettivo sarà quindi quello di riuscire a determinare la modalità di visione più corretta. Nel caso di Samsung sono senza ombra di dubbio i 2 preset “Film” e “Filmaker Mode”.

Come di consueto, le due modalità risultano dal punto di vista delle impostazioni di scala dei grigi, gamma e colori, assolutamente identiche. Iniziando dall’SDR REC709 (per la visione dei contenuti Blu-ray 1080p o un film in Full HD da una piattaforma streaming, ad esempio), entrambe denotano impostazioni di luminanza di fabbrica più che doppia rispetto allo standard di riferimento per la riproduzione in stanza buia.

Si raggiugono i 240 nit di luminanza con “Film” e addirittura i 350 nit con “Filmaker Mode”, cosa che può risultare corretta per una riproduzione diurna (con un target di gamma che dovrebbe però risultare inferiore al BT1886 / 2.4 impostato di fabbrica), ma che invece dovrebbero risultare intorno ai 100-120 nit con la modalità “Filmaker”, ideata per una corretta visione dei film in stanza buia.

Nonostante ciò, il bilanciamento del bianco risulta eccellente, seppur con una leggera tendenza al caldo (temperatura colore di 6300 K), la scala dei grigi restituisce un delta E medio di appena 1,6, il gamma si attesta complessivamente un po’ sotto il 2.4 e la copertura gamut appare perfettamente centrata, nonostante un leggero eccesso di saturazione del rosso. Il livello del nero è naturalmente esemplare (visto che ogni pixel OLED è totalmente indipendente e può spegnersi) e ne consegue un rapporto di contrasto nativo “infinito”. In SDR, ci troviamo di fronte al miglior TV Samsung che abbia mai misurato “out of the box” fino ad oggi.

Per quanto riguarda l’HDR, prima di parlare delle misure dei profili più corretti (che risultano nuovamente essere “Film” e “Filmaker”) vorrei soffermarmi sull’elevato flusso luminoso di cui è capace questo TV, in grado di raggiungere i 1500 nit di picco con un pattern bianco in finestra all’1% in modalità “Dinamico” e di superare i 1000 nit nelle più corrette modalità “Film” e “Filmaker” (in finestra al 10%), riuscendo anche a mantenerli agevolmente per decine di secondi.

A pieno schermo, invece, la luminanza scende a circa 210 nit. E questo vi fa capire anche cosa succede in termini di ABL (Auto Brightness Limiter): che interviene inevitabilmente e anche in maniera abbastanza drastica. Seppur con un approccio tecnico diverso, trattasi pur sempre di OLED.

Il tutto restituendo una scala dei grigi e un tracking della curva EOTF di tone mapping sia con Film, sia con Filmaker che sfiora di fabbrica la perfezione. Anche in HDR abbiamo di fronte il miglior TV Samsung misurato fino ad oggi.

E la copertura gamut non è da meno, con la tripletta RGB che consente di coprire al 100% lo spazio colore DCI-P3 e all’85% quello BT2020. Per quanto riguarda il gamut più ampio BT2020 trattasi attualmente del primato in ambito TV (anche se non abbiamo ancora provato il nuovo Sony OLED A95K che utilizza lo stesso pannello e quindi dovrebbe raggiungere anch’esso questi valori, n.d.r).

Ma rimanendo sui colori, l’S95B risulta in HDR sorprendente anche alle saturazioni intermedie, nonché – soprattutto – in termini di volume colore, riuscendo a raggiungere il 100% in DCI-P3. Questo significa che la luminanza dei colori rimarrà corretta anche durante i picchi più dinamici e lo si può notare, ad esempio, sulle fiammate di un’esplosione.

Passando alla calibrazione con colorimetro profilato e software di calibrazione Calman, in SDR, già solo abbassando la luminanza del pannello, impostando il controllo del gamma a -1 e agendo semplicemente sul controllo del bilanciamento del bianco a 2 punti, si riesce a linearizzare totalmente quel leggerissimo eccesso di rosso, centrando ottimamente una temperatura colore di 6500°K, un gamma di pochissimo inferiore al 2.4, una luminanza di 110 nit e un deltaE medio di appena 0,5.

Se proprio vi va di perdere tempo (come ho fatto io 😊), con i controlli a 20 punti otterrete un grafico “a spada” e un deltaE che scende addirittura a 0,1. Vi ho pubblicato anche i risultati di ColorChecker che valgono più di mille parole.

Per quanto riguarda l’HDR, le rilevazioni di fabbrica (in modalità “Film” o “Filmaker Mode”) andavano già talmente bene che non ho neppure perso tempo a calibrare.

Tutto perfetto quindi? Guardando le misure sembrerebbe di sì, però poi i prodotti vanno usati, anche perché i pattern devono garantire la ripetibilità scientifica delle misure, ma non riescono sempre a “raccontare” tutte le variabili in gioco della riproduzione quotidiana.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Il primo OLED di Samsung dimostra sin da subito di avere numerose frecce al proprio arco. Ha un approccio tecnologico innovativo e interessante, grazie alla soluzione QD-OLED. E il tutto si riflette in maniera estremamente positiva sulle prestazioni. Già di fabbrica necessita di pochissimi interventi ed è stato capace di mettere in luce delle modalità d’immagine SDR e HDR che sfiorano l’eccellenza.

Come vi ho descritto nel paragrafo sulle “misure e i consigli per regolare la tv”, vi sconsiglio di usare le modalità “Intelligenti” e di fare affidamento ai vari preset. Modalità d’immagine che attivano tutte di default il “Risparmio energetico” e relativo sensore di luminosità ambientale. Per l’uso quotidiano che alterna visioni diurne a serali (stanza buia) tenetelo pure attivo: funziona bene e riesce sempre a impostare una luminosità di quadro adeguata. Specie in stanza buia non presenterà mai problemi, mentre durante l’uso diurno la maggiore luminanza in gioco, unita anche all’intervento di “Attenuazione dei loghi” può portare in alcune circostanze “televisive” o di gaming a un intervento piuttosto evidente del limitatore di luminanza (ABL). E questo sia in SDR, ma soprattutto in HDR.

La disattivazione dell’attenuatore riesce in gran parte a mitigare l’effetto (un po’ meno in HDR, specie durante la visione di eventi sportivi ad elevato APL), però non possiamo al momento sapere che impatto potrà avere questa rinuncia sul “burn-in” a lungo termine.


Detto ciò, la qualità delle immagini è superlativa in stanza buia: il nero è neanche a dirlo perfetto, la modulazione e il dettaglio alle basse luci assolutamente efficace (un po’ di banding c’è, ma davvero leggerissimo), i colori risultano sempre estremamente naturali e con ottime sfumature intermedie e poi, in HDR, il pannello garantisce una riserva dinamica e un’intensità dei colori davvero senza pari.

Alla luce di tali prestazioni, l’assenza del supporto ai contenuti in Dolby Vision diventa quasi imperdonabile, sebbene già con l’HDR10 e soprattutto l’HDR10+ (con i metadati di tone mapping che diventano dinamici come in Dolby Vision) la riproduzione delle immagini sia a dir poco eccellente e anche il tone-mapping venga gestito in maniera esemplare anche con contenuti ad elevatissima dinamica (dai 2.000 nit in su).


Non appena però ci ritroviamo con un po’ di luce in ambiente, il nero tende un po’ a sollevarsi e, avendo davanti un OLED, la cosa fa un po’ specie. L’unica spiegazione che riesco a dare potrebbe essere la scelta di non inserire un layer di polarizzazione, che ha permesso di contenere le fastidiose riflessioni sullo schermo, ma ha portato con sé questo rovescio della medaglia. Non è evidentissimo, però si nota.

C’è poi da segnalare un cosiddetto difetto di “Color Fringing” dovuto alla particolare disposizione a triangolo dei subpixel RGB (vedi immagine). Durante la visualizzazione di un testo in modalità monitor PC, ad esempio, intorno ai caratteri sarà possibile notare una mancanza di nitidezza dovuta a un leggero debordamento di verde e magenta. Nulla di visibile poi con i contenuti video a normale distanza di visione, ma il difetto c’è.


Per il resto, l’angolo di visione è amplissimo e l’elettronica è capace di restituire un’immagine compatta, pulita e dettagliata, sia con materiale di partenza standard definition che in HD. Entro certi limiti, naturalmente: molto dipenderà anche dalla qualità di partenza delle emittenti TV o dei contenuti in streaming riprodotti.

La resa della risoluzione in movimento risulta molto buona e assolutamente paragonabile a quanto già riscontrato con i top di gamma Samsung Neo QLED, grazie a un intervento dell’elaborazione (anche regolabile manualmente sui parametri di de-judder, blur e de-noise) molto efficace e sostanzialmente priva di particolari difetti. Ovviamente senza esagerare con le impostazioni, altrimenti vi ritroverete inevitabilmente con artefatti di troppo e il classico “effetto telenovela”.

Le impostazioni prevedono anche la possibilità di attivare l’interpolazione dei frame “Movimento nitido” che sconsiglio di utilizzare in quanto causa di fastidioso flickering e un’importante perdita di luminosità.


In modalità gaming i preset sono decisamente meno rigorosi e generalmente “pompati” e tendenti al “freddo”. E’ comunque possibile intervenire con ampie personalizzazioni delle regolazioni, con la gestione del moto attivabile anche durante le sessioni videoludiche riuscendo comunque a contenere l’input lag entro i 20ms.


Per quanto riguarda la Smart TV e le App di streaming, non abbiamo riscontrato problemi nel riconoscere correttamente i vari contenuti SDR, 4K, HDR (ovviamente limitati ad HDR10 e HDR10+), così come il Dolby Atmos quando presente e anche in pass-through eARC verso una soundbar o un sistema Home Theater compatibile.


A proposito di audio, il sistema integrato prevede un set di altoparlanti in configurazione 2.2.2 con una potenza complessiva di 60W. Le voci sono sempre molto chiare e l’erogazione più che sufficiente a insonorizzare un ambiente di medie dimensioni. Certo, non aspettative la deflagrazione dei bassi o chissà qualche dinamica! Per quello è bene affidarsi a un sistema sonoro esterno.

A tal proposito, la funzionalità “Q Symphony” permette di abbinare una soundbar Samsung compatibile per combinare sia gli altoparlanti del TV, sia quelli della barra sonora e cercare di ricostruire più efficacemente gli effetti sonori multicanale. La presenza del supporto Dolby Atmos “nativo” consente quest’anno anche la trasmissione wireless delle tracce Atmos verso alcune sound bar 2022 del costruttore coreano.


Insomma, questa prima serie OLED S95B supera la prova a pieni voti, nonostante qualche peccato di gioventù. La resa delle immagini è assolutamente convincente e questo già di fabbrica, e le prestazioni riescono a garantire agli appassionati più esigenti quella marcia in più in termini di luminanza di picco in HDR e resa dei colori da primato.

Il comparto Smart TV è come sempre ricchissimo, ma ha evidenziato qualche incertezza d’uso che speriamo possa essere sistemata con futuri aggiornamenti firmware. Ottimo, infine, il supporto gaming, sia in termini di servizi cloud che di pure prestazioni e versatilità. E’ finalmente arrivata un po’ di concorrenza in ambito OLED TV e i risvolti non potranno che essere positivi in termini di prestazioni e di scelta!

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