Recensione TV TCL T8B: QLED di fascia media con HDR, 144Hz e audio Onkyo

1 week ago 77

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TCL ha deciso, quest’anno, di avviare la commercializzazione della sua nuova gamma TV, cominciando dalle serie dedicate in esclusiva ad Amazon, diverse sia nelle sigle, sia per caratteristiche tecniche rispetto ai modelli ufficiali distribuiti in tutti gli altri negozi. Una proposta molto ampia, per tutte le tasche ed esigenze con due serie MiniLED da 50 fino a 98 pollici (Q10B e QM8B), due serie QLED da 43 fino a 85 pollici (T8B e T7B) e, infine, la serie entry-level LCD LED V6B con supporto HDR e gaming in dimensioni da 43 fino a 85 pollici.


Della gamma LCD QLED fa parte la nuova serie 4K T8B disponibile in tagli da 55, 65, 75 e 85 pollici, tutti con pannelli a 144Hz, ampio supporto gaming, HDR anche in Dolby Vision e HDR10+ e un sistema audio integrato da 45 W di potenza firmato Onkyo in configurazione 2.1 e con supporto Dolby Atmos (nonché DTS). Abbiamo provato il modello da 55 pollici e scopriamo tutti i dettagli e le prestazioni.

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Dal punto di vista estetico, il T8B appare da subito ben rifinito, con cornici frontali sottili in elegante colorazione titanio spazzolato e un piacevole mix di materiali metallici e plastiche sul retro. L’appoggio da tavolo si affida a piedistalli laterali, mentre chi volesse appendere il TV a parete potrà utilizzare staffe con attacchi VESA 300 x 300mm.


Le connessioni sul retro prevedono 4 porte HDMI in versione 2.1, di cui una completa di funzionalità ritorno audio eARC / ARC, una porta USB 3.0, una porta Ethernet LAN, l’uscita cuffie, l’uscita audio digitale ottica e i connettori d’antenna digitale terrestre DVB-T/T2 con interattività HbbTV di ultima generazione e satellitare. Non manca naturalmente la connettività wireless che può contare sul Wi-Fi anche per abilitare le funzionalità Chromecast o AirPlay 2 e accedere agli assistenti vocali di Google e Amazon Alexa, nonché il Bluetooth compatibile anche con cuffie e tastiere.


Le porte HDMI garantiscono tutte un pieno supporto HDR in qualsiasi formato: HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG. Solo le prime due sono però a piena banda da 48 Gbps e in grado di supportare anche le più avanzate funzionalità gaming come l’Auto-Low Latency Mode (ALLM), i 120 Hz, nonché i 144Hz da gaming PC compatibili. Per ridurre ulteriormente l’input lag, di circa 6ms a 120Hz, ci si può spingere addirittura fino a 240 Hz dimezzando però la risoluzione da 4K Ultra HD a Full HD. Sono ovviamente della partita anche il VRR fino a 144Hz - anche in versione proprietaria AMD FreeSync Premium - e il Dolby Vision gaming fino a 120Hz. Il tutto facilmente controllabile e configurabile dalla game bar 3.0 richiamabile a “pop-up”.


Il pannello in dotazione è un LCD di tipo VA a risoluzione nativa 4K Ultra (3840 x 2160 pixel), 10 bit e con una retroilluminazione a LED Quantum Dot posta direttamente dietro al pannello, ma priva di local dimming.

A gestire tutta l’elettronica e le elaborazioni delle immagini troviamo l’ultimo processore AiPQ Pro con algoritmi di intelligenza artificiale in grado di riconoscere il tipo di contenuti riprodotti, di migliorare l’upscaling e la nitidezza delle immagini, ma anche di aumentare il coinvolgimento sonoro e la chiarezza dei dialoghi. La Smart TV Google TV in versione Android 12 è affidata al SoC quad-core MediaTek Pentonic 700.


Sono disponibili davvero tutte le App richieste dal mercato italiano, sia di sport che di entertainment e da piattaforme come Netflix, Amazon Prime, Disney+ o Apple TV+, ad esempio, il T8B riconosce perfettamente film e serie TV in 4K, HDR10/10+, Dolby Vision e anche con audio Dolby Atmos.


L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Lo scraping non è sempre dei più veloci e mi ha qualche volta costretto a ricaricare l’App per riuscire ad attingere a tutti i contenuti presenti nell'hard-disk USB, ma poi si è rivelato efficace nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec (anche AV1), container (anche MKV) e anche in Dolby Vision con Dolby Atmos. In alternativa è comunque sempre possibile attingere ad applicazioni di terze parti come VLC, Nova Player o Kodi.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Una volta completata la prima installazione che risulta - come sempre - piuttosto facilitata a chi possiede già un account Google e uno smartphone Android (numerosi disclaimer e autorizzazioni che riguardano la privacy, a parte), ci ritroviamo subito il televisore pronto con in primo piano tutte le icone e i tile delle varie applicazioni dell’interfaccia Google TV.

Entrando nel menu delle impostazioni è possibile configurare tutti gli aspetti delle immagini sia in maniera “basilare”, che in modalità più avanzata. Gli ausili di “intelligenza artificiale” possono essere lasciati attivi per la visione delle emittenti TV, anche perché saranno in grado di sfruttare il sensore di luminosità ambientale per regolare dinamicamente la luminanza a schermo in funzione dell’intensità luminosa in ambiente.


Se invece dovete vedere film o serie TV dalle piattaforme streaming o da sorgenti esterne (come Blu-ray o Ultra HD Blu-ray), il suggerimento è quello di disattivare gli aiuti IA di elaborazione e anche di disattivare le funzionalità di risparmio energetico. Nel menù dedicato alle impostazioni delle immagini, sono disponibili diversi preset e tutte le relative configurazioni (come luminosità, contrasto, tinta, bilanciamento del bianco, gamma, aumento del dettaglio, gestione del moto, ecc…). Per quanto riguarda la visione di contenuti in SDR e in HDR, le modalità d’immagine disponibili sono “Dynamic”, “Standard”, “Cinema”, “Sport” e “Gioco”, mentre per il Dolby Vision abbiamo le modalità “Luminoso” (per ambienti diurni) e “Scuro” (per ambienti bui).

Venendo alle rilevazioni strumentali SDR di fabbrica, le peggiori in assoluto sono “Dynamic” e “Sport”, in grado sì di assicurare “out of the box “ i picchi di luminanza più elevati (che si avvicinano ai 500 nit), ma anche una resa di temperatura colore (freddissima) e colori (decisamente troppo saturi) totalmente fuori scala e inadeguati a una corretta visione dei contenuti. La modalità “Standard”, con adeguati accorgimenti di regolazione della temperatura colore e del gamma, potrebbe invece risultare utile per la visione di emittenti televisive in contesti diurni.

La situazione migliora, invece, drasticamente con la modalità “Cinema” (la più corretta in assoluto di fabbrica), ma anche in quella “Gioco” (una gradita sorpresa). La modalità “Cinema” di fabbrica è pensata soprattutto per un utilizzo in contesti diurni, in virtù di una retroilluminazione LED impostata con una luminanza di circa 200 nit. Il gamma non è linearissimo (specie ai primi e agli ultimi step della scala dei grigi, quindi le basse e alte luci), mentre sorprendono il bilanciamento del bianco ben centrato a 6500° K), il gamma medio (attestato a poco più di 2.3) e la resa dei colori sia in termini di copertura gamut, che di saturazioni intermedie e “color checker”.

Non è da meno il preset “Gioco” che si distingue dall’ottimo “Cinema” per un’impostazione del gamma più bassa (a poco meno di 2.1) e una luminanza che supera i 450 nit a pieno schermo. Una modalità “gaming” che privilegia dunque un po’ più di “apertura” e luminosità che ben si adatta alle sessioni videoludiche.

Essendo privo di funzionalità di local-dimming, il livello del nero e il rapporto di contrasto di questo televisore sono da considerarsi esclusivamente come nativi e attestati a valori di 4300:1 di contrasto e 0,03 nit di nero. Numeri che confermano la presenza di un pannello LCD di tipo VA e assolutamente in linea con la fascia di prezzo di questa serie.

Oltretutto, è possibile migliorare ulteriormente l’impostazione di fabbrica abbassando la retroilluminazione del LED Quantum Dot (grazie alla voce “Luminosità” portata a 20) e intervenendo semplicemente sulla calibrazione del bilanciamento del bianco a 2 punti. Tutti i valori da riferimento sono stati a questo punto agevolmente centrati, il gamma si è fatto decisamente più lineare e si è attestato a 2.4 (ideale per una visione in stanza buia), la luminanza è scesa a più consoni 115 nit finali, con il deltaE medio che è sceso a 0,9 (quindi ampiamente al di sotto della soglia di scostamento prevista dall’industria). Copertura gamut REC709 e saturazioni intermedie sono rimaste anch’esse sempre eccellenti.

In HDR, i due preset da utilizzare sono “Cinema” o “Gioco”, anche perché del tutto assimilabili e con prestazioni di fabbrica che rasentano la perfezione. Non c’è davvero alcun motivo di stare a perdere tempo con la calibrazione. Sia chiaro, le rilevazioni strumentali sono ottime, ma i limiti in termini di resa finale delle immagini, dipendono in questo caso dalle prestazioni del pannello, che non consentono di andare oltre i 500 nit di picco di luminanza HDR e offrono un livello di contrasto complessivo (e quindi anche di dinamica percepita) che risentirà di un livello del nero non proprio contenutissimo.

L’utilizzo, invece, dei Quantum Dot permette di raggiungere un’ottima copertura gamut DCI-P3 del 94% e BT2020 del 71%. Assolutamente sorprendente anche la resa delle saturazioni intermedie. Siamo quindi chiaramente di fronte a un prodotto di fascia media, ma che riesce comunque a dare il meglio di sé.

Sempre sul fronte dell’HDR, l’elettronica del televisore è dotato di un algoritmo di tone mapping dinamico, che consente, appunto, di rendere dinamici i metadati statici dei contenuti HDR10. Funziona molto bene soprattutto con tutti i contenuti HDR10 impostati con grading dai 2000 nit in su.


Per quanto riguarda, infine, la gestione del moto, i controlli sono affidati al menu “Movimento” con diversi parametri di regolazione ed intervento, che andranno ad incidere positivamente sia sul judder, che su blur (come sempre, senza esagerare, pena immediato “effetto telenovela” e anche comparsa di artefatti).

Recapitolando, suggeriamo quindi di utilizzare il preset “Cinema” per i contenuti in SDR, HDR10, HDR10+ e HLG, il preset Dolby Vision “Scuro” per i relativi contenuti con metadati dinamici, i preset “Cinema” (per chi volesse più rigore) o, in alternativa, “Standard” con regolazione della temperatura colore più calda (per chi volesse un po’ più d’impatto specie in contesti diurni) per la visione delle emittenti televisive e, infine, il preset “Gioco” sia in SDR che in HDR per le sessioni di gaming.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Il nuovo TCL T8B è un televisore che mette in luce il suo buon equilibrio generale sin dalla prima accensione. Nell’utilizzo di tutti i giorni, il SoC MediaTek Pentonic 700 riesce a gestire con buona fluidità l’interfaccia Google TV e anche il cambio canali del digitale terrestre è abbastanza veloce e ricco di informazioni EPG.


Di fabbrica sono attive le funzioni di intelligenza artificiale, utili magari con i contenuti televisivi nel restituire maggiore dettaglio e pulizia delle immagini, nonché a sfruttare il sensore di luminosità ambientale per adattare dinamicamente l’intensità luminosa della retroilluminazione in funzione delle condizioni ambientali. Gli algoritmi sono significativamente migliorati rispetto agli scorsi anni, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’upscaling, mentre gli algoritmi faticano ancora a riconoscere al meglio il genere dei contenuti riprodotti.


Con i contenuti televisivi (specie quelli sportivi), la gestione del moto aiuta a percepire più fluidità e dettaglio in movimento, anche se non risulta sempre particolarmente reattiva a intercettare cambi di panning (ad esempio con eventuali scritte a scorrimento orizzontale, tipico dei canali “all news”).


Passando invece a contenuti cinematografici e serie TV (soprattutto in streaming), il T8B si apprezza per la qualità dei preset “Cinema”. Le immagini in HD o in Full HD (quindi SDR) appaiono davvero molto equilibrate e con una resa dei colori mai sopra le righe e ricca di sfumature.


Lo stesso si ripete anche in presenza di contenuti in 4K Ultra HD e HDR, in cui si apprezza anche tutto il dettaglio offerto dal pannello nativo. Nonostante un rapporto di contrasto non elevatissimo e una luminanza di picco HDR moderata, la modalità d’immagine “Cinema” garantisce comunque un grande equilibrio, con la funzione di tone mapping dinamico che aiuta moltissimo a far emergere tutte le sfumature di contrasto e a evitare i clipping alle alte luci. Altrettanto appaganti anche le riproduzioni dei contenuti in Dolby Vision.


Sul fronte del supporto gaming, non abbiamo mai incontrato criticità e anche le sessioni di gioco in HDR, a 120Hz (anche in Dolby Vision) nonché in VRR sono state gestite sempre in maniera ottimale. Chi volesse poi contenere ulteriore il già eccellente input lag, potrò attivare l’aggiornamento frequenze fino a 240Hz, che provvederà però a d abbassare la risoluzione al Full HD (1920 x 1080 pixel). Per settare al meglio tutti i parametri di immagine durante le sessioni di gioco, il TV implementa anche una rinnovata “Game Bar” a pop-up richiamabile da telecomando.


Interessante anche il sistema audio integrato che riesce a sonorizzare senza particolari problemi un ambiente di medie dimensioni ed è anche ricco di funzionalità di ampliamento dell’impatto sonoro. Molto utile la possibilità di calibrare la resa audio in funzione dell’ambiente.

All’attuale prezzo di lancio di poco inferiore ai 600 Euro, il nuovo TCL T8B da 55 pollici è un televisore ricco di funzionalità, ben carrozzato sul fronte gaming e capace di prestazioni molto equilibrate. E’ perfetto anche per la tv di tutti i giorni, grazie alla facilità di configurazione e al supporto dell’intelligenza artificiale per migliorare sia le immagini che l’audio.

PRO E CONTRO

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