Samsung brevetta il display con refresh rate variabile per zone

2 years ago 189

Samsung ha ingegnato una soluzione per aumentare l'efficienza dei display ad alta frequenza di aggiornamento dei dispositivi elettronici. Le modalità per centrare l'obiettivo sono già state individuate, tanto che l'azienda ha consegnato il brevetto agli archivi delle autorità coreane, che a parità di schermo e frequenza d'aggiornamento massima i consumi possano scendere (di tanto o poco si vedrà) è intuibile. Bisognerà capire se la tecnologia ha bisogno di tempo per limare eventuali ostacoli hardware o software, e soprattutto se ha costi compatibili con i budget dei prodotti di destinazione, smartphone soprattutto ma anche tablet e compagnia.

L'idea che ha condotto gli ingegneri di Samsung Display al brevetto è semplice. Perché aggiornare 120 volte al secondo (120 Hz) tutto quanto lo schermo quando in alcune circostanze si potrebbe differenziare la frequenza per aree? Nel brevetto, appunto, i tecnici spiegano che determinate zone del display potrebbero essere aggiornate a 120 Hz (o più) e altre a 30 Hz (o meno), arrivando allo stesso risultato delle tecnologie esistenti ma impiegando meno risorse e, dunque, meno energia.


A parità di risultato finale ne trarrebbe beneficio l'autonomia, ma bisognerà capire quanto lavoro in più graverà sul software per stabilire decine, centinaia di volte al secondo quale porzione dello schermo deve andare di più e quale invece può aggiornarsi a un ritmo inferiore. E ci sarà pure da capire se sarà possibile "dividere" in zone con l'attuale tecnologia LTPO OLED, che consente già di variare dinamicamente la frequenza di aggiornamento a seconda dell'attività svolta, tipicamente tra 1 e 120 Hz, oppure servirà una tecnologia inedita che potrebbe anche avere dei costi di produzione superiori.

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Insomma ci sono ancora parecchi aspetti in chiaroscuro, ma è certo che Samsung ha in cantina la tecnologia per dare un'ulteriore impulso al perfezionamento dei dispositivi portatili - i brevetti sono lì a dimostrarlo - e probabilmente è ancor più certo il fatto che, da leader industriale qual è, la divisione Display di Samsung abbia tutto il know how necessario per portare la novità al debutto. Bisognerà ponderare costi e benefici. Improbabile che vedremo novità in tal senso sui Galaxy S23, ma essendo una soluzione comunque meno complicata di altre intercettate in passato è possibile che, con gli incastri giusti, la si possa vedere all'opera in tempi relativamente brevi.


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