Samsung, brevetto per una fotocamera sotto al display di qualità migliore

Ci speravamo tutti molto, nella questione della UDC o Under-Display Camera o fotocamera nascosta sotto al display, per garantire finalmente uno schermo libero da notch, fori, cornici e altre amenità tristemente necessarie per implementare in qualche modo l’ormai irrinunciabile selfie camera; eppure fino a oggi, nonostante qualche anno di presenza sul mercato, rimane una promessa disattesa.

La qualità rimane scarsa rispetto a quanto sono in grado di ottenere le soluzioni più tradizionali, e come se non bastasse il foro in corrispondenza dell’obiettivo non è proprio perfettamente visibile; per il momento pochissimi produttori l’hanno adottata - praticamente solo ZTE e Samsung con i suoi pieghevoli a libro Galaxy Z Fold, Fold 6 incluso. Almeno Samsung, per fortuna, sembra continuare a crederci; in effetti in tempi recenti ha depositato un brevetto che potrebbe far evolvere la tecnologia a un livello finalmente soddisfacente.

Economia e mercato 09 Gen

L’idea di base è di implementare un sensore ottico speciale che interagisce con l’elettronica del display. Questo sistema può spegnere completamente i pixel nell’area della UDC (quando la fotocamera è in uso, per esempio o aggiustarne colori e luminosità, mostrando in ultimo un’immagine leggermente diversa da quella del resto del display, in modo tale da massimizzare l’effetto mimetico. Il ragionamento è più o meno questo - siccome in quell’area il display ha un “retro” diverso, bisogna controbilanciare questa differenza usando impostazioni ad hoc. Inoltre, gli schemi esplicativi sembrano spostare la fotocamera in una posizione un pochino più defilata, per esempio nella barra di stato di un dispositivo Android. Là in alto, a fianco di tutte le altre icone, dovrebbe riuscire a mimetizzarsi molto meglio. I brevetti sono però sempre volutamente criptici e complessi, e questo è uno di quei dettagli che potrebbe anche non avere alcuna rilevanza concreta.

Come sappiamo per Samsung la UDC è fondamentale soprattutto nei dispositivi pieghevoli, e il brevetto non ne fa mistero - pieghevoli e arrotolabili sono menzionati espressamente e vengono usati addirittura per illustrare l’invenzione. Naturalmente è importante ricordare, come sempre, che i grandi colossi tech depositano decine e decine di brevetti a settimana, e che solo una piccola parte di essi si trasforma in un prodotto finito.