Samsung potrebbe ridurre di ben 30 milioni di unità la produzione di smartphone per il 2022, stando a quanto riporta l'autorevole testata finanziaria sudcoreana MK News. L'obiettivo iniziale era 310 milioni di smartphone, ma si è poi deciso di riconsiderare e scendere a 280 milioni. Tre sarebbero le ragioni principali che avrebbero motivato il provvedimento:
- La guerra in Ucraina;
- La crisi di approvvigionamento di chip e altri componenti elettronici cruciali;
- La crescita dell'inflazione e la conseguente diminuzione delle spese da parte dei consumatori.
La notizia non è ufficiale ma la fonte cita le dichiarazioni di un dirigente di una delle società controllate direttamente da Samsung. È facile che il confine tra l'indiscrezione e la notizia ufficiale si sfochi con colossi di questa portata, estremamente ramificati e composti da (letteralmente) decine di migliaia di persone a cui si aggiungono aziende esterne partner, soprattutto quando sono dall'altra parte del mondo e lingua e convenzioni pongono sfide e barriere aggiuntive. Ma è quantomeno plausibile.
Stiamo osservando a più riprese come il settore tech stia soffrendo in questo periodo, dopo un paio di anni di pandemia caratterizzati da crescite vertiginose. Un minimo di recessione, o almeno rallentamento della crescita, era ampiamente prevedibile - e previsto. In questo senso, vale la pena segnalare che anche Apple avrebbe deciso di ridimensionare le proprie stime di produzione per quest'anno - il Nikkei avrebbe indicato un -20% per l'iPhone SE di terza generazione, che come sappiamo non ha effettivamente entusiasmato.
Vale la pena ricordare che per Samsung il record di produzione annuale di smartphone si è toccato nel 2017, con oltre 300 milioni di unità; negli anni successivi la società ha prevalentemente gravitato nella fascia tra i 250 e i 300 milioni, senza tuttavia mai raggiungerli.