Siamo già arrivati al punto in cui l'intelligenza artificiale viene usata per far licenziare le persone, ma non nel modo che credete

7 months ago 147

Un insegnante di educazione fisica, Dazhon Darien, di una scuola superiore della contea di Baltimora (Pikesville High School) è stato arrestato con l'accusa di aver utilizzato un servizio di clonazione vocale basato sull'intelligenza artificiale per incastrare il Preside della sua scuola, Eric Eiswert.

Darien avrebbe diffuso una registrazione artificiosa sui social media, contenente commenti razzisti e antisemiti da parte del Preside; commenti realizzati con una non ben precisata IA. Per aggiungere danno alla beffa, l'ex direttore sportivo avrebbe usato proprio i computer scolastici per creare l'audio in questione.

L'uomo è stato poi arrestato con varie altre accuse, dato che il Preside Eiswert stava indagando circa una possibile cattiva gestione dei fondi scolastici, nella quale Darien sarebbe coinvolto, e che sarebbe anche la ragione dietro la creazione dell'audio in questione.

Al di là di questa singola vicenda in sé, è chiaro che si tratti di un esempio lampante di come la facilità con cui l'intelligenza artificiale sta mettendo in mano ai più degli strumenti che, fino a un anno fa, richiedevano competenze molto specifiche abbia un rovescio della medaglia.

Non a caso OpenAI ha deciso di non rendere pubblica Voice Engine, la sua piattaforma che in pochi secondi sarebbe in grado di clonare qualsiasi voce. Ma questa è solo una goccia nel mare. Anche creare immagini false è sempre più facile, per non parlare dei testi, e, prossimamente, anche dei video.

Il problema delle fake news, dei deepfake, e di tutto ciò che contiene appunto la parola "fake" è per ora parte integrante dell'intelligenza artificiale generativa. Se e come si aggraverà, o verrà risolto, è ancora tutto da vedersi, ma l'escalation potrebbe essere drammatica.

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