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Sono passati quasi dieci anni dalla prima volta che ho provato un gadget smart indossabile, ai tempi la Xiaomi Mi Band 1S. Parlavamo di un braccialetto, recensito tra l'altro anche qui su HDBlog, senza display, con solo tre pallini LED a fungere da notificatori, con un sensore per il monitoraggio del battito e stop. Prodotto essenziale, economico e ben funzionante.
Nel corso degli anni questa categoria di prodotti si è ampliata enormemente, prima con le smartband e poi con gli smartwatch. Sono ovviamente arrivati i display, sempre più grossi, e con essi molte più funzioni che, in alcuni casi, mirano anche a sostituire uno smartphone.
Ho avuto un rapporto di amore ed odio con questa tipologia di prodotti, più amore per alcuni e più odio per altri. Dalle smartband ho provato il passaggio agli smartwatch, nel corso degli anni, rimanendo però soddisfatto a metà per questa mia scelta. Dopo una vita con Android come smartphone principale, dai tempi del Vodafone Huawei Ideos (l'U8150 chi se lo ricorda?), nel 2021 ho deciso di provare il passaggio ad iPhone con il 12 Pro Max, poi divenuto iPhone 13 Pro ed iPhone 14 Pro.
Con l'acquisto di iPhone 12 Pro Max decisi di mettere al mio polso un bell'Apple Watch SE acquistato a poco più di 100€ come nuovo, un affarone! A prezzo intero, non ve lo nego, probabilmente non lo avrei mai acquistato, considerando quanto fossi scettico su questa tipologia di prodotti a suo tempo.
FARE TUTTO CON LO SMARTWATCH... MA NON FARCI NIENTE
Le prime settimane, ma anche mesi, in compagnia di un prodotto così versatile e potente sono state euforiche. Scaricai ovviamente Telegram e tantissime altre applicazioni, rendendo questo gadget a conti fatti un mini smartphone. Passati poi i mesi, passato l'hype, mi sono ritrovato quasi sempre a sfruttare le funzioni di notifica, di chiamata, di navigazione, il wallet sporadicamente e poco altro (esclusa ovviamente la parte fitness/salute).
Anche alcune operazioni, come il pagamento con il wallet o la navigazione, le ho usate, le ho trovate comode ma in pochissimi reali momenti necessarie. La navigazione sull'orologio è comoda giusto in bicicletta perchè lo smartphone in mano non lo hai e i pagamenti possono diventare utili al mare o se magari stai correndo per allenarti e, senza smartphone, ti fermi a prendere un caffè pagando con l'orologio. In generale comunque sono tutte operazioni che, per un motivo o per l'altro, si fanno quasi sempre con lo smartphone e lo smartwatch non si trasforma in un prodotto realmente essenziale e in grado di cambiare le nostre abitudini. Ci sono poi altri contesti che potrebbero essere "comodi" ma alla fine operazioni come avviare il robot delle pulizie, sono tornato ad effettuarle o con i comandi vocali o con lo smartphone, senza dover passare quindi per le app installate sull'Apple Watch.
Questa mia esperienza si è unita poi alla pigrizia di dover caricare lo smartwatch ogni giorno, a volte anche a tre quarti di giornata nel caso si Apple Watch. Spesso mi scordavo il caricatore, quando ero fuori casa per qualche giorno e in generale nel momento in cui un prodotto tecnologico passa da comodo ad un qualcosa che devi gestire, perde molta della sua efficacia e utilità.
L'EVOLUZIONE DEL MERCATO
Chiuso il capitolo Apple Watch, fortunatamente negli anni questi prodotti sono evoluti e sul mercato sono arrivate tantissime proposte che hanno permesso a molti di trovare un compromesso molto interessante tra funzionalità e autonomia.
Prendendo in considerazione gli ultimi 24 mesi, siamo arrivati ad un punto dove alle tre categorie principali - Smart Band, Orologi connessi con lunga autonomia e Smart Watch in grado di fare tutto ma con autonomie molto limitate - si è affiancata una quarta alternativa: Orologi Smart con sistema proprietario o doppio sistema HW/Software e in grado di fare quasi tutto senza particolari rinunce rispetto a WearOS (Android) e WatchOS (Apple).
ONEPLUS WATCH 2 E HUAWEI WATCH
Nel corso del 2023 e del 2024 ho trovato due smartwatch che mi hanno ri-acceso l'interesse per questa tipologia di prodotti e che mi hanno invogliato di nuovo a mettermi al polso un qualcosa di smart e comunque piuttosto ingombrante: OnePlus Watch 2 e il Huawei Watch GT 4 (Pro), entrambi rientranti nella quarta categoria di prodotti appena citata.
Il primo è un prodotto basato su Wear OS, la controparte di Apple Watch per così dire, ma con un doppio chip che permette di avere un'autonomia eccellente con un utilizzo reale fino a quattro giorni, risolvendo il limite presente su tutti gli Apple Watch e prodotti Android Wear fino ad oggi.
ll secondo è un prodotto basato su HarmonyOS, il sistema proprietario di Huawei, che al netto di rinunciare a tantissime app e ad alcune funzioni - come alla risposta dei messaggi tramite tastiera o messaggio vocale, ma semplicemente con emoji o messaggi preimpostati - offre comunque il supporto alle chiamate e alla navigazione.. il tutto con 10 giorni di autonomia!
Ho usato tantissimo questi due prodotti, seppur abbastanza ingombranti, e di entrambi ho amato la possibilità di sfruttarli magari un giorno al 100% un altro giusto per leggere due notifiche, senza pensare minimamente alla batteria. Il OnePlus Watch 2 col il suo "Dual Chip" riesce a sfruttare il co-processore (MCU) quando l'uso è blando o assente, così da consumare poco e nulla, fino a 100 ore di utilizzo, mentre il Huawei grazie al sistema proprietario, ma anche ovviamente ai limiti di un sistema più chiuso e scarno di opzioni, mantiene dei consumi sempre bassi e lineari.
Avessi avuto a suo tempo un Apple Watch con una soluzione dual chip, come il OnePlus, probabilmente lo avrei utilizzato con più soddisfazione e non lo avrei mai abbandonato. Questo, perché come detto in precedenza, uno smartwatch non si utilizza in modo sempre uguale e spesso si sfruttano solo funzioni basilari, non ci si allena e non si fa attività fisica e poter risparmiare tanta autonomia è una caratteristica molto importante.
Sono questi i prodotti perfetti quindi? No! Il OnePlus per esempio ha un calcolo dell'attività fisica troppo conservativo, perdendo la sfida anche contro una Xiaomi Smart Band 9 da 50€, ha una corona "finta" che gira a vuoto ed è comunque un prodotto dalle dimensioni importanti.
Il Huawei, invece, ha delle metriche ottime, per quanto riguarda lo sport e la salute, ma si perde nelle funzioni come la risposta ai messaggi, non ha possibilità di mostrare immagini e inoltre se non si usa uno smartphone Huawei si perdono alcune funzioni.
LA SOLUZIONE CHE ACCONTENTA TUTTI FORSE ESISTE
Serve quindi un prodotto in grado di bilanciare tutti gli aspetti descritti sopra riuscendo ad avere autonomia, notifiche, risposte, pagamenti, sensori completi e un prezzo corretto. La risposta a tutto questo arriva proprio dai vostri commenti e paradossalmente non si tratta di un prodotto particolarmente nuovo.
Sotto ogni recensione dedicata a smartband o smartwatch troviamo almeno 5-6 commenti riguardanti l'Amazfit Balance, dispositivo uscito un anno fa ma che non è stato particolarmente spinto dall'azienda, tanto che lo abbiamo dovuto espressamente richiedere proprio post IFA 2024 per capire se effettivamente fosse un prodotto cosi valido come molti ci hanno suggerito.
Ho infatti personalmente chiesto ad Amazfit se fosse possibile provarne uno, ma essendo in quel periodo in Cina per vari eventi di lavoro il pacco passa per l'ufficio e Niccolò decide di provarlo per qualche giorno, seppur anche lui non fosse particolarmente attratto dal prodotto inizialmente. Bene, da quel giorno (ormai due mesi fa) l'Amazfit Balance è al suo polso e non ha intenzione di toglierselo!
Perché? Trovate un suo estratto di 3-4 minuti all'interno del video collegato a questo articolo, ma in breve perché è il prodotto che unisce perfettamente i puntini e si posiziona a metà tra WatchOS di Apple e WearOS di Google (che troviamo declinato poi anche per Samsung, OnePlus, Xiaomi e via dicendo).
Abbiamo sì 10 giorni di autonomia, ma anche Amazon Alexa integrata, possibilità di rispondere ai messaggi con tastiera o tramite voce o con l'intelligenza artificiale; c'è la possibilità di usare una nagivazione di mappe, si può controllare anche la fotocamera dello smartphone tramite una app scaricabile, è possibile personalizzare il prodotto in modo che neanche Android Wear permette con temi anche per le icone. Inoltre sono presenti tutti i sensori dal GPS al Barametro, passando per l'altimetro e i vari sistemi di registrazione dell'attività fisica. Non mancano le chiamate e la possibilità di gestire tutta la UI tramite tasti fisici come nei migliori Sport Watch sul mercato.
Parte sport che grazie agli aggiornamenti si è avvicinata molto ai modelli di punta, sicuramente è arrivata pari ad un Apple Watch o Pixel Watch: è stato introdotto un algoritmo che in tempo reale ci dice come sono le perfomance della corsa, abbiamo dei dati avanzati per il nuoto, c'è il supporto ai power meter in bici, ci sono funzioni maratona con un coach virtuale, c'è l'HRV status e via dicendo. C'è ovviamente l'NFC per i pagamenti (Curve, BCC, Unicredit, Nexi, Monte Paschi e altre) e il supporto ad esempio a Spotify nativo e la possibilità anche di archiviare canzoni per poi usare cuffie senza avere lo smartphone con noi. Tutto ciò a meno di 200€.
L'applicazione è poi ben fatta e nel tempo è migliorata molto, proprio come l'orologio. Il fatto poi che abbiano supportato così tanto un prodotto, anziché semplicemente spalmare queste novità su 2-3 nuovi prodotti così da massimizzare i ricavi, è un qualcosa di altamente lodevole - e gli aggiornamenti che arrivano sono sempre molto corposi.
Balance dunque ha nel suo nome il valore stesso del prodotto: uno Smartwatch bilanciato che ha una sola vera rinuncia rispetto ad un Android Wear o WearOS: WhatsApp installabile nativamente per poter mandare i vocali tramite orologio. Per il resto non ci sono elementi che possono essere considerati realmente inferiori con il vantaggio dell'autonomia non paragonabile.
LE ALTERNATIVE: LE SUPER SMART BAND 2.0
Dai tempi della Mi Band 1S se ne sono fatti di passi avanti, a volte anche troppi forse. Sono arrivate le versioni "PRO" delle smartband, dei veri e propri mini orologi, che però risultano sempre un po' limitate, non più tanto economiche e alla fine anche abbastanza ingombranti.. a quel punto perché non prendersi uno smartwatch? Sicuramente c'è una fetta di utenza che predilige questo ibrido, e sicuramente avere più scelta può essere solo che un pro per il consumatore, ma spesso nel rilasciare tanti modelli diversi non se ne riesce a fare uno completo e che accontenti tutti.
LA FITBIT CHARGE 6 DOPO TANTI MESI DI UTILIZZO
In questo anno ho alternato, in mezzo ai due smartwatch citati poco prima, tanto utilizzo della FitBit Charge 6: parliamo di una "super" smart band, che però rispetto alla versioni pompate delle smart band, dove per l'appunto di extra c'è davvero poco, qui ci sono effettivamente funzioni "PRO". Il tutto, tra l'altro senza dover per forza montare un display esageratamente grande, anzi, qui l'obiettivo è nasconderlo il più possibile e sembrare un classico braccialetto.
Il grande vantaggio di questa smartband è sicuramente la parte sportiva e dedicata alla salute. Gli sport vengono calcolati precisamente, i nostri parametri vitali allo stesso modo e tutto ciò viene poi perfettamente catalogato, riepilogato e descritto all'interno dell'app FitBit.
Apprezzo poi che basta installare l'app per usare la band su differenti telefoni, senza dover esportare ed importare i dati ogni volta o resettare la band, che supporti Maps, che le notifiche si leggano piuttosto bene ed inoltre c'è il supporto al Google Wallet. Quello che non apprezzo è il limitare YouTube Music, neanche Spotify, al controllo musicale. C'è inoltre l'ECG e l'EDA Scan e mostrando l'ECG al mio medico più volte ha sempre confermato di quanto fosse affidabile, non una funzione inserita lì a casaccio.
Cosa mi manca? La possibilità di ascoltare ed effettuare chiamate e magari una risposta tramite dettatura vocale ai messaggi. Se ne può fare a meno? Sì, anche se sono funzioni effettivamente molto comode. Cosa non mi piace? Che non ci sia modo di spegnerla, costringendoti a caricarla perennemente o rischi di rovinare la batteria e buttare il prodotto. FitBit Premium, il piano mensile, non è poi così necessario seppur ho avuto il privilegio di averlo gratuitamente e fa la sua piccola differenza per i fanatici delle statistiche.
XIAOMI SMART BAND 9: PERFETTA A MENO DI 40€
Non si possono effettuare chiamate, non si può usare il GPS, non si può pagare con l'NFC ma per un prezzo irrisorio ed una piacevolissima indossabilità, la Xiaomi Smart Band 9 è sicuramente uno degli acquisti migliori che si possano fare ad oggi, anche grazie ai suoi incredibili 15 giorni di autonomia. Come scritto all'interno della recensione non mi trovo praticamente mai nella situazione di dover pagare con i wearable senza avere lo smartphone dietro, quindi diventa più un extra che una necessità ed il GPS durante l'attività fisica per un pubblico casual può non essere fondamentale.
Le smartband, a maggior ragione queste economiche, non focalizzate sullo sport, devono darci lo stimolo a fare attività sportiva, a tenerci in salute. Se la smart band, senza gps, ci informa che abbiamo percorso 2,1km o 1.7km, ci dice che abbiamo fatto 50 passi in più o in meno, cambia la bontà dell'esercizio fisico effettuato?
Spesso siamo preda di questo calcolo millesimale super preciso dell'attività sportiva ma alla fine l'importante è che quella attività fisica venga svolta, che la smartband ci sproni a non essere troppo sedentari. Io personalmente vivo in questo modo i fitness tracker, non mi focalizzo più sui passi precisi al millesimo e se mi servisse un prodotto estremamente affidabile da questo punto di vista, è chiaro che la mia scelta andrebbe a ricadere su uno SportWatch puro, magari Garmin o Suunto.
Tra l'altro la nuova Smart Band 9 di Xiaomi, grazie ad un parco sensori rinnovato ed al nuovo giroscopio, è migliorata tantissimo sul calcolo dei passi, dello sport e dei parametri di salute. Nella recensione abbiamo notato come sporadicamente riusciva a catturare addirittura più parametri ed essere precisa di strumenti "pro" come la FitBit Charge 6, per meno di 40€ cosa volere di più?
SMARTWATCH ECONOMICO: IL CMF WATCH PRO 2
Una soluzione economica ma ricchissima di funzioni è sicuramente il CMF Watch Pro 2. Il suo difetto? Probabilmente un'estetica minimale, ma forse troppo, poco accattivante, "catchy" come direbbe la GenZ. Questo smartwatch sembra un classico orologio circolare, ha delle watchface e menù essenziali ma ricchissimi comunque di informazioni, può effettuare chiamate, ha il GPS integrato, ha una corona vera e funzionante (capito OnePlus?) e una decente gestione della visualizzazione delle notifiche. Cosa manca? L'NFC che spesso è richiesto dal pubblico.
Lo smartwatch ha circa 10 giorni di autonomia, permette anche il riconoscimento automatico di alcune attività sportive, integra il supporto ad oltre 120 sport ed il calcolo dello sport e della salute è buono. Il prezzo di 55€ è alla portata di tutti e funziona gran bene anche su iPhone. Esterno in metallo e ghiera intercambiabile, purtroppo nel giro di qualche mese è finito nel dimenticatoio ma è un bel prodottino a questi prezzi.
TANTE SOLUZIONI ADATTE A TUTTI: SCEGLIERE PENSANDO
Non ho citato gli ottimi Garmin, semplicemente perché il target di questi prodotti è una persona molto sportiva che cerca in primis la misurazione di queste attività. Rinuncia quindi a personalizzazioni, opzioni e qualche funzionalità per avere sensori iper affidabili e tracciamenti eccellenti oltre che possibilità di fascie cardio ed esportazione ampia dei dati. Per queste persone non c'è molto da consigliare se non i due principali brand del settore.
Tra le ultime novità non ho parlato dei Galaxy Watch 7, prodotti che si posizionano sulla linea di Pixel Watch e Apple Watch. La soluzione di Samsung spesso è decisamente economica e molto valida rispetto ai rivali. Funzionano sempre bene, hanno tutte le opzioni smart possibili, pagamenti completi, sistema operativo dedicato, ma il loro limite oltre all'autonomia di massimo 2 giorni, è probabilmente legato al fatto che alcune funzioni sono disponibili solo se si ha uno smartphone Samsung. Se ho un Pixel, e preferisco il Watch 7 di Samsung, per effettuare l'ECG devo ricorrere ad una applicazione modificata: a ridosso del 2025 non è un qualcosa di facilmente consigliabile.
Il bello, del mercato attuale smartwatch, è che c'è una soluzione adatta a tutti. L'obbiettivo di questo speciale è quello di scegliere il proprio indossabile ponendo prima di tutto l'attenzione su ciò che davvero è utile e migliore per noi e non migliore in assoluto.
L'Apple Watch è sicuramente uno dei migliori prodotti, se non il migliore, quando si parla di smartwatch e sportwatch nel mondo Apple. Ciò non significa però che sia l'acquisto migliore per tutti e non dovremmo forzarci ad usare prodotti solo in questa chiave. L'Amazfit Balance, che abbiamo preso in analisi, ad un prezzo tutto sommato contenuto offre un compromesso probabilmente valido per quasi tutta l'utenza, ma è decisamente meno noto.
Per chi, come me, non usa alla fine il GPS o l'AOD (perché consumano tantissima batteria e non portano reali benefici), magari non effettua chiamate con i wearable, legge giusto qualche notifica ogni tanto e magari è interessato solo ad avere una panoramica dei parametri di salute, perchè non acquistare una Xiaomi Smart Band?
Pensiamo prima di tutto a quanto le funzioni extra siano necessarie per noi in modo da fare un acquisto sensato, seppur magari meno completo. "Less Is More" diceva Van Der Rohe e applicando questo concetto ai wearable trovo un gran fondo di verità, anche soltanto per evitare una ulteriore fonte di distrazione in un mondo ormai quasi dipendente da più funzioni e tecnologie.
E voi cosa cercate in uno Smart Watch? Autonomia, Completezza, dimensione o un compromesso che solo sul Balance oggi siamo riusciti a trovare (ecco, magari non adatto ad un pubblico femminile).
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