Su Android e iOS arriva il supporto al rilevamento del tracciamento indesiderato

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A distanza di un anno dall'annuncio da parte di Google ed Apple dell'avvio di una collaborazione finalizzata allo sviluppo di una specifica di settore congiunta per contrastare l'utilizzo improprio dei dispositivi di localizzazione Bluetooth e prevenire il tracciamento indesiderato, è ora disponibile sia su Android 6.0 e versione successive che su iOS 17.5, la nuova release rilasciata nelle scorse ore dalla società di Cupertino.

Grazie a questa nuova funzionalità, chiamata Detecting Unwanted Location Trackers (DULT), gli utenti di iPhone e di device basati su sistema operativo Android riceveranno un avviso “tracker in viaggio con te” qualora venisse rilevato il tracciamento prolungato nel tempo da parte di un dispositivo di localizzazione Bluetooth sconosciuto, indipendentemente dalla piattaforma a cui è accoppiato. Una volta ricevuto l'avviso, l'utente potrà visualizzare l'identificatore del tracker, fare in modo che il tracker riproduca un suono in modo da poterlo rintracciare e capire come disabilitarlo.


Sebbene Apple abbia lanciato AirTag senza la possibilità di avvisare gli utenti Android se qualcuno li stesse seguendo, nei mesi successivi aveva comunque risolto parzialmente il problema rilasciando un'app specifica. Google, dal canto suo, a partire da luglio 2023 aveva implementato gli avvisi di tracciamento indesiderati su Android che rilevavano gli AirTag.

Grazie alla specifica DULT, il rilevamento è ora implementato a livello di sistema operativo e anche i produttori di tag Bluetooth, tra cui Chipolo, eufy, Jio, Motorola e Pebblebee, si sono impegnati a garantire la compatibilità dei tag futuri con queste specifiche. Samsung e Tile avevano già annunciato il supporto nei mesi scorsi.

Questa collaborazione multipiattaforma, si legge in una nota, offre istruzioni e migliori pratiche per i produttori, nel caso in cui scelgano di integrare funzionalità di avviso di tracciamento indesiderato nei loro prodotti. Apple e Google continueranno a collaborare con la Internet Engineering Task Force tramite il gruppo di lavoro Detecting Unwanted Location Trackers per continuare a sviluppare lo standard ufficiale per questa tecnologia.

Nello sviluppo di questa specifica, ricordiamo, oltre al feedback dei produttori, si è anche tenuto conto dei contributi di vari gruppi di sicurezza e di attivisti tra cui la National Network to End Domestic Violence, che sostiene la definizione di standard universali a protezione di coloro che sono stati vittime dell'utilizzo improprio dei dispositivi di localizzazione, secondo cui questo nuovo standard ridurrà al minimo le opportunità di abuso della tecnologia consentendo la rapida individuazione di tracker indesiderati.


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