Super Mario Wonder ha un unico, grande difetto

6 months ago 71

Super Mario Wonder è uno dei giochi più attesi di Nintendo, e a ragione: dopo ben 11 anni di pausa, è il ritorno di un Super Mario in 2D (l'ultimo era stato New Super Mario Bros. U, nel 2012). Ma più che per lo scorrimento orizzontale, Super Mario Wonder è attesissimo dai fan anche per l'eccentricità del titolo, che sin dai primi trailer ha mostrato di essere spiazzante e lisergico.

In tal senso, Super Mario Wonder non deluderà i fan: è davvero meraviglioso, nel senso che suscita meraviglia. Il grande merito di questo capitolo è rompere i paradigmi di una saga che ormai ha quasi quarant'anni: senza fare troppi spoiler, in questo gioco Nintendo è riuscita a rompere dei canoni costruiti con decenni di Mario, ammiccando sapientemente ai videogiocatori che saranno ben felici di gongolare a ogni stranezza. Si parte dai piccoli dettagli, elementi ricorrenti che vengono sovvertiti: piante carnivore che escono dai tubi e camminano sulla terraferma, Goomba che invece di andare instancabilmente avanti e indietro sonnecchiano sul posto, musichette scolpite nella memoria di ogni giocatore che vengono sapientemente stravolte con ritmi dissonanti, bandierine di fine livello che vengono travolte e scardinate.

Queste e molte, moltissime altre piccole stranezze accolgono il giocatore e lo preparano al fulcro di Wonder, le sezioni di gioco più oniriche e allucinogene che abbiate mai visto in un Super Mario: quando si tocca un Fiore Meraviglia nascosto in un livello, i risultati sono imprevedibili e può succedere di tutto.

Gli effetti meraviglia possono trasformare lo scenario o il personaggio, modificando radicalmente l'uno o l'altro, o perfino entrambi: le piattaforme su cui cammini possono iniziare a muoversi, i tubi possono prendere vita e iniziare a strisciare come serpenti, Mario (e compagnia) possono trasformarsi in ogni genere di amenità, da lenti Goomba a viscide gelatine, per affrontare parti del livello in modo non canonico. 

Un Fiore Meraviglia potrebbe far calare la notte e rendere le piattaforme vive e moventi, come in questo caso

Specialmente nella saga di Mario, l'azienda giapponese ha sempre saputo come inventarsi qualcosa di nuovo per non stancare mai il giocatore. In Super Mario Wonder, questa esplosione inventiva tipica di Nintendo viene portata all'estremo: in ogni singolo livello c'è qualcosa di nuovo, e spesso radicalmente diverso.

Che si tratti di meccaniche di gioco innovative, nemici mai visti prima, nuovi power-up o elementi canonici che vengono ribaltati, il senso di meraviglia è costante.

Il tutto viene rappresentato con una cura maniacale nei dettagli, un comparto estetico e sonoro che è forse il più sbalorditivo mai visto su Switch: gli scenari sono spettacolari e coloratissimi e le animazioni dei nemici e dei personaggi praticamente perfette. Impossibile non farsi strappare un sorriso da Mario elefante che fa fatica a passare dal tubo per via della stazza, ma quando giocherete a Super Mario Wonder vi invito a notare anche i più piccoli dettagli, ad esempio a come cambiano le espressioni dei nemici quando ci avviciniamo e si sentono minacciati. Un grande plauso va anche alle interazioni vocali dei fiori sparsi per i livelli, che per la prima volta parlano (doppiati anche in italiano!) e, tra un suggerimento e una battuta gratuita, riescono sempre a farmi fare una risata.

Giocare a Super Mario Wonder ci fa sentire divertiti e coccolati ma... forse un po' troppo coccolati. 

L'unico, grande difetto del titolo, infatti, è lo scarso livello di sfida, che potrebbe far storcere il naso ai giocatori più hardcore. In generale, infatti, Super Mario Wonder è un titolo piuttosto facile, che si gioca più per sbalordirsi e per compiacersi, che per mettere alla prova le proprie abilità.

In Super Mario Wonder succede piuttosto spesso di riuscire a completare al 100% un livello al primo tentativo

Personalmente non sono mai stato un completista, i giochi che ho platinato si contano sulle dita di una mano e, anche se mi piacciono molto i platform, non si può dire che sia il più abile saltatore: nonostante tutto, in Super Mario Wonder non ho mai fatto Game Over, al secondo mondo avevo già una cinquantina abbondante di vite e al terzo mondo avevo già accumulato 999 monete viola, ossia la massima quantità possibile della principale valuta di gioco.

E se è vero che la saga di Mario è sempre stato un eccellente esempio di easy to learn, hard to master, non aspettatevi che il senso di sfida cresca particolarmente neanche negli immancabili livelli speciali: un livello di difficoltà massima (5 stelle) di Super Mario Wonder è paragonabile a uno scenario non particolarmente complesso di Celeste, giusto per fare un paragone azzardato.

È un po' un peccato, perché non si avverte mai la stessa profondità di un titolo come Super Mario Odyssey e in tal senso le Spille sono un po' un'occasione sprecata.

Le spille (o badge, in inglese) sono dei power up equipaggiabili prima di iniziare il livello, che danno abilità attive o passive uniche: dal salto più in alto all'incredibile rampino, questa abilità aggiungono un po' di brio ma non sono mai fondamentali e, paradossalmente, potreste completare il gioco al 100% senza mai indossarne una (eccetto che nelle sfide spilla, dove sono obbligatorie). A tal proposito, spulciando un po' reddit, ho scoperto che i primi utenti ad averlo già finito al 100% ci hanno messo intorno a 20 ore.

Dare più utilità alle spille, e magari variare leggermente il gampleay a seconda del personaggio scelto avrebbe aumentato sensibilmente la giocabilità, dando anche più spessore al multiplayer (a proposito, splendidamente implementato l'online). Invece, le spille non sono mai essenziali e i personaggi sono sostanzialmente solo delle skin, senza alcuna variazione di abilità (fatta eccezione per Yoshi e Ruboniglio, che non subiscono danni).

Con questo comunque non voglio scoraggiarvi né sconsigliarvi il titolo, tutt'altro: non aspettatevi quindi un grande livello di sfida, ma giocate assolutamente Super Mario Wonder, specialmente se siete fan della saga. Un Mario così non si era mai visto: è un gioco brillante, ispiratissimo, divertente e piacevole, che resterà negli annali come uno dei titoli più dirompenti di Nintendo.

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