COCOON è un piccolo gioco, però nel senso buono. È un indie vecchia scuola, realizzato con pochissimi elementi e tante idee. Un titolo che dura poco ma lascia il segno, che si pone all'opposto dei grandi bestseller di quest'anno: non è immenso come Starfield, non è scenografico come Spider-Man 2, non è farcitissimo di contenuti come EA SPORTS FC 24 e non crea dipendenza come Dave the Diver. Per parlare di COCOON bisogna andare oltre il videogioco, bisogna parlare di comunicazione, di linguaggio, d'intuizione. E questo è quello che faremo in questa recensione, andando alla scoperta di tutto ciò che rende COCOON un piccolo capolavoro, nonché una lezione per l'intero mondo dello sviluppo videoludico.
Scheda videogioco
- Publisher Annapurna Interactive
- Sviluppatore Geometric Interactive
- Genere Avventura, Puzzle
- Numero giocatori Giocatore singolo
- Lingua Italiano
- Disponibile su
Cos'è COCOON
COCOON non arriva dal nulla, ma ha alle spalle l'esperienza dell'editore Annapurna Interactive e dello studio Geometric Interactive. Il regista del suo sviluppo è Jeppe Carlsen, progettista principale di titoli come LIMBO e INSIDE. Insomma, il pedigree è di quelli niente male.
Se dovessi descriverlo in poche parole, dovrei dire che COCOON è un misto di enigmi e avventura, ambientato in un mondo onirico popolato da insetti e strani macchinari. Le meccaniche nel gioco sono poche ma realizzate con grande cura, la varietà è buona, ci sono tanti momenti sorprendenti.
La cosa che più colpisce è però un'altra: questo gioco non ha alcun tipo di dialogo, e neanche testi, cartelli, frecce, indicazioni di alcun tipo. Non comunica secondo logiche classiche, ma con la raffinatezza del game design. Le uniche scritte che ho letto sono quelle del menu, tra l'altro tradotto in italiano.
Storia e Atmosfera
Mi piacerebbe dire che COCOON ha una storia profonda e intricata, simile ad altri indie come Twelve Minutes o il recente Oxenfree II: Lost Signals, però non è questo il caso.
Anzi, siamo praticamente all'opposto: COCOON la storia non ce l'ha, o quasi.
C'è una trama sottilissima che guida il giocatore dall'inizio alla fine, ma è un velo leggero che diventa ben presto inesistente. La parte interessante è il gameplay, della storia ci si dimentica facilmente.
Molto più interessante è l'atmosfera. Sin da subito veniamo catapultati in un'ambientazione fantasiosa e coloratissima. Il mondo di gioco è vuoto di personaggi, ma pieno di elementi ambientali che rendono molto ricchi e piacevoli alcuni scenari.
Nel corso dell'avventura si passa per canyon desertici, biomi colmi d'acqua e vegetazione, luoghi che sembrano fatti di sostanze organiche aliene, poi mega strutture futuristiche a piattaforme e piccoli scorci onirici immersi nella luce. Ciascuno di essi è molto caratterizzato, sia per i colori che per gli elementi decorativi.
Gli scenari non sono tanti, ma sono così ben caratterizzati che è difficile resistere alla voglia d'esplorazione. E questo, ovviamente, non è casuale, ma è un punto fondamentale di COCOON.
Il passaggio da un'ambientazione all'altra diventa una vera meccanica di gameplay, da padroneggiare al meglio per andare avanti.
Gameplay
La prima scena di COCOON è già enigmatica: un bozzolo – che in inglese si dice appunto "cocoon" – si schiude e ne nasce una sorta di scarabeo, capace di muoversi e interagire con alcuni oggetti. Quello scarabeo – che forse è un altro animale ma lo chiamerò così per comodità – è il protagonista del gioco e deve subito darsi da fare.
Da giocatore di vecchia data, abbastanza ferrato su giochi puzzle e rompicapo, mi trovo spiazzato. Non esiste un tutorial, non ci sono simboli che indicano una direzione da seguire, non c'è una voce fuori campo che dà qualche informazione. C'è solo questo strano insettino, che posso muovere nella landa desolata in cui sono caduto, senza uno scopo preciso.
Provo a premere i tasti del controller, ma non accade nulla. Gli unici controlli di gioco sono quelli di movimento, con lo stick analogico sinistro, e il tasto azione (A su controller Xbox).
Non si può saltare, non si può parlare, non si può fare quasi niente.
Poi, quasi per magia, inizio a capire. Ci sono degli ottagoni a terra, posso interagire. Mi avvicino, ci salgo sopra e premo il tasto azione. Si apre una barriera davanti a me, ha funzionato!
Da qui in avanti, il gioco non farà altro che stupirmi di volta in volta, con soluzioni sempre più raffinate. La meccanica di base è appunto l'interazione, sempre con lo stesso tasto, che permette di fare tantissime cose diverse: attivare piattaforme sul terreno, prendere oggetti, tirare macchinari, azionare i salti, spare sfere di luce, entrare nelle sfere.
Ecco, le sfere, parliamone. Tutto il gameplay di COCOON si fonda su quattro sfere luminose, che sono gli unici oggetti che si possono raccogliere: quando serve, il nostro amico scarabeo se le carica in groppa, ma solo una alla volta.
Oltre a fornire poteri particolari, le sfere sono veri e propri mondi, nei quali lo scarabeo può entrare quando si trova vicino a determinati hub.
Questo è il punto chiave del gioco: si deve entrare e uscire dai mondi/sfere, che a volte sono anche incapsulati gli uni negli altri.
Detta così può sembrare una meccanica complicata, invece è tutto molto naturale e intuitivo. Il valore di COCOON sta anche in questo: riesce a insegnare al giocatore come si utilizzano le sfere e il salto di mondo senza alcuna descrizione o indicazione, rendendolo quasi un gesto istintivo.
Ovviamente all'inizio non si hanno tutte le quattro sfere, ma si sbloccano una alla volta, battendo i boss di ciascun mondo. Essendo pochi i mondi, sono pochi anche i boss. Le sfere già sbloccate possono poi essere trasportate per usare i poteri di cui dispongono, oppure attivate negli appositi hub per entrarci dentro.
Mi piacerebbe farvi degli esempi, spiegarvi per bene come ogni mondo risulta diverso dagli altri e quali sono i poteri di ogni sfera, ma sarebbe una cattiveria nei confronti di voi lettori.
La scoperta e la sorpresa sono elementi importantissimi per questo gioco ed è bello che sperimentiate in prima persona la piccola magia che si crea quando si entra per la prima volta in una sfera appena sbloccata.
In molte occasioni, si sente forte la presenza del game designer che parla direttamente col giocatore, non tramite linguaggio ma col gioco stesso. Una sensazione stranissima, che ho provato con pochi altri giochi prima d'ora, tutti titoli che facevano del design di gioco la loro arma principale: cito per esempio Superliminal o Humanity, ma per certi versi anche l'eterno Portal.
Ci sono, come inevitabile che sia, anche alcuni elementi meno riusciti. Ad esempio, mancano elementi di contorno che avrebbero arricchito maggiormente l'esperienza di gioco. Gli unici contenuti aggiuntivi sono gli Antenati lunari, che possono essere considerati i collezionabili di COCOON. Si tratta però solo di 11 statue di insetti particolari, che si trovano in percorsi secondari all'interno dei mondi, abbastanza facili da trovare.
Ovviamente quando li trovate non ci sono dialoghi o particolari interazioni: li attivati, c'è una piccolissima animazione e nulla più.
Quando si arriva nelle parti finali del gioco, si sente anche un po' di ripetitività, perché si devono usare nuovamente tutte le sfere e tutti i poteri, facendo avanti e indietro da un mondo all'altro, e perdendo anche diverso tempo con gli spostamenti. Gli enigmi non subiscono una complicazione ulteriore, ma restano più o meno quelli già visti in precedenza.
La cosa che però mi ha più lasciato insoddisfatto è il finale del gioco, che ovviamente non vi svelerò. Vi dirò solo che non c'è una battaglia campale, un super boss da sfidare, un enigma particolarmente ostico da risolvere. Mi ha lasciato l'amaro in bocca, l'ho trovato un po' sbrigativo e privo di quella cura che invece è presente per tutto l'avventura, o almeno fino a quel punto.
Difficoltà
Se siete esperti di giochi puzzle, rompicapo o enigmi super complessi, COCOON non vi soddisferà.
Lo dico subito, per evitare qualsiasi falsa aspettativa: la difficoltà di gioco è abbastanza bassa, alla portata di molti, se non di tutti. COCOON non è un titolo facile, perché bisogna capire gli enigmi ed entrare concettualmente nel suo mondo, ma ha molte facilitazioni.
Ad esempio, non si può morire, non si può cadere, non si può rimanere bloccati. Quando si combatte nelle arene dei boss, al limite può succedere che l'avversario di turno ci prenda e ci ributti all'ultimo checkpoint appena fuori dall'arena stessa.
Non c'è modo di perdersi un oggetto o finire fuori dal tracciato giusto, visto che le uniche cose trasportabili sono le sfere e i percorsi sono quasi sempre molto chiari. Per questo, anche quando capita di non sapere cosa fare, basta fare un po' di esplorazione o riflettere bene sulle poche variabili in gioco, per trovare dopo poco la soluzione giusta.
Le uniche parti un po' più complesse possono essere i pochi momenti in cui serve tempismo nell'attivare una piattaforma, fare un salto o passare una serie di barriere mobili.
Anche in questo caso, però, dopo pochi tentativi s'impara il trucco e si passa.
COCOON non è fatto per offrire una sfida agli amanti dei puzzle game, ma per essere un gioco rilassante. Anche i boss hanno un ritmo abbastanza basso, la sfida non è mai terrificante come in altri giochi indie – e penso in particolare a Hollow Knight, altro gioco con insetti e atmosfera eccezionale, ma decisamente più difficile e frenetico nei combattimenti coi boss.
Longevità
COCOON dura poco. L'ho detto all'inizio e lo riconfermo adesso. Per completarlo al 100% trovando anche tutti i collezionabili bastano circa 6 ore, ma se vi muovete agilmente tra gli enigmi, senza fare troppa esplorazione, potete stare anche sotto alle 4 ore di gioco, senza troppi problemi.
Non sono una persona che giudica il gioco dalla longevità, e se avete letto qualche altra recensione delle mie ve ne sarete accorti, ma l'impressione è che la longevità di COCOON sia davvero troppo ridotta.
Anche perché non è un titolo rigiocabile, non offre difficoltà alternative o scenari diversi.
Una volta conclusa l'avventura e magari trovati tutti gli antenati lunari, avete completamente finito il gioco, non c'è più nulla da fare o da vedere. Un vero peccato, anche perché l'ultima parte di gioco è un po' ripetitiva e non dà piena soddisfazione, come già detto.
Per certi versi, COCOON soffre dello stesso difetto di Monument Valley, popolarissimo gioco per dispositivi mobili che porto ancora nel cuore. Terminate l'avventura, magari si avrebbe ancora voglia di andare avanti e scoprire nuovi mondi, ma non ce ne sono più. Ci si deve accontentare delle poche (straordinarie) ore di gioco offerte.
Facendo un ardito paragone culinario, per me COCOON è un delizioso dessert, saporitissimo e curato nel dettaglio anche a livello estetico. La mono-porzione che viene servita è però molto piccola, si finisce in poche cucchiaiate. Una volta finito non sarete sazi a sufficienza, vi alzerete dal tavolo con ancora un po' di fame.
Anche per questo, il consiglio è di non rusharlo, non serve andare di fretta. Rilassatevi, prendetevi il vostro tempo, esplorate le ambientazioni per il solo gusto di farlo. Godetevi a pieno ogni morso.
Grafica e Sonoro
Il comparto di immagini e suoni di COCOON è molto suggestivo. Sebbene la grafica non sia iper-realistica o particolarmente spacca-mascella, lo stile è veramente eccezionale, sempre vario dall'inizio alla fine: un coloratissimo low poly, costruito con una palette cromatica molto piacevole e ulteriormente impreziosito dalla visuale isometrica.
Le caratteristiche chiave dei vari mondi di gioco sono declinate alla perfezione per ciascun bioma. Quelli più ricchi e dinamici, come il mondo d'acqua della sfera verde o gli organismi della sfera viola, sono pieni di piccoli elementi con cui interagire, tra i quali ci sono fiori o pozzanghere che si muovono al nostro passaggio.
Le animazioni sono poche, sia quelle del nostro personaggio che quelle dell'ambiente, però sono fatte benissimo. Sono molto fluide e coerenti tra loro.
Il piccolo scarabeo si muove con grazia e leggerezza, ma sa tirare fuori anche forza e velocità quando serve. Tutto è reso sempre in maniera abbastanza "realistica" con le animazioni, sebbene non ci sia una fisica troppo ricercata.
Inoltre, anche la parte sonora è curatissima. Non ci sono dialoghi o colonne sonore molto presenti, ma solo suoni ambientali e rumori dei macchinari, con una leggerissima melodia che si può ascoltare solo nei momenti chiave del gioco. Anche su questo punto, la scelta degli sviluppatori è stata chiara: far immergere il giocatore nel gioco, senza elementi di disturbo. A mio parere, una scelta assolutamente vincente.
Prezzo e Uscita
COCOON è disponibile dal 29 settembre 2023, con prezzi leggermente diversi a seconda della piattaforma: costa 22,99€ per PC (Steam) e Nintendo Switch, mentre il prezzo è di 24,99€ su PS5, PS4, Xbox Series X|S e Xbox One.
La buona notizia è che il gioco è incluso nell'abbonamento Game Pass, dunque se siete abbonati al servizio potete giocarci su PC o su console Xbox senza costi aggiuntivi.
Questa, probabilmente, è la vera natura di COCOON: un perfetto gioco indie da Game Pass – sempre che esista davvero una categoria del genere. Spendere quasi 25€ per un titolo dalla durata così breve può scoraggiare molti utenti, ma ritrovarlo incluso nell'abbonamento è un'ottima scusa per provarlo senza farsi troppi problemi.
Detto questo, a mio parere anche il prezzo di listino ci può stare. A meno di 20€ sarebbe stato anche meglio, ma è possibile che con qualche promozione ci si potrà arrivare presto. COCOON vale un costo alto per quello che offre, non in termini di ore di gioco ma a livello concettuale: alcune idee di gameplay sono talmente originali e ben fatte che vale assolutamente la pena provarle, al di là di tutto il resto.
COCOON - Immagini
COCOON è un gioiellino, un piccolo titolo con grandi idee al suo interno, realizzato con cura e con amore dai suoi creatori. Alcune meccaniche sono semplicemente geniali, ma più di tutte è geniale la struttura stessa del gioco, che fa a meno di dialoghi, parole e testi, comunicando direttamente tramite il game design. Il rapporto che si crea col giocatore è di pura intuizione, è una magia istantanea. Su questo COCOON fa centro, il resto non brilla allo stesso modo. Il livello di sfida è basso, gli enigmi ambientali sono abbastanza semplici, ci sono troppe facilitazioni. Sarebbe stato bello vedere qualche boss e qualche mondo in più, invece si ha la sensazione che il gioco finisca bruscamente, troppo presto, senza dare piena soddisfazione. Le ore di gioco sono (troppo) poche e non bastano a saziare la fame d'avventura. Quello che rimane, però, è un'esperienza unica nel suo genere, che vale sicuramente la pena di essere provata.
Pro
- Game design superbo
- Meccaniche di gameplay geniali
- Atmosfera suggestiva e colorata
- Stile low poly molto piacevole
- Ritmo rilassante
Contro
- Longevità molto ridotta
- Trama quasi inesistente
- Troppo facile per esperti di puzzle
- Pochissimi contenuti di contorno
- Finale poco soddisfacente
Vezio Ceniccola Nato in un posto che sicuramente non conoscerete, romano d'adozione, affascinato da qualsiasi cosa abbia tasti, schermi o lucine colorate.