Twitter minaccia di fare causa a Meta: Threads è la sua copia

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Dopo qualche ora di calma apparente e di "rumoroso" silenzio di Elon Musk, che non ha twittato nulla per un giorno intero, cosa molto rara, specialmente da quando ha acquisito Twitter, è ufficialmente iniziato lo scontro con Meta, la società di Mark Zuckerberg che ieri mattina ha lanciato negli USA e in UK la sua nuova app per la condivisione tramite testo, Threads, una "sorta di Instagram in cui le immagini vengono sostituite dalle parole"

TWITTER PRONDA A 'DIFENDERSI'

Come ogni "battaglia" che si rispetti, il primo avviso inviato a Meta da Alex Spiro, avvocato personale di Musk oltre che socio dello studio legale Quinn Emanuel, è una sorta di "reprimenda", di fatto una "minaccia di azione legale" a tutti gli effetti, in cui vengono fatte accuse di un certo spessore, ossia "bracconaggio" di ex dipendenti e appropriazione illegale di segreti commerciali e proprietà intellettuale.

"Twitter intende far valere rigorosamente i suoi diritti di proprietà intellettuale e chiede che Meta prenda provvedimenti immediati per smettere di utilizzare i segreti commerciali di Twitter o altre informazioni altamente riservate"

Secondo l'avvocato Spiro, Meta avrebbe assunto dozzine di ex dipendenti di Twitter nell'ultimo anno, cosa anche "abbastanza scontata" dopo gli ingenti tagli al personale fatti da Musk in questi mesi.

Questi sviluppatori, prosegue l'accusa, sarebbero in possesso di informazioni riservate e, in violazione con le leggi statali e federali, oltre che con i patti (obblighi) di non concorrenza nei confronti del loro ex datore di lavoro, sarebbero stati "deliberatamente assegnati" da Meta a lavorare su Threads

"con l'intento specifico di utilizzare segreti commerciali di Twitter e altre proprietà intellettuali al fine di accelerare lo sviluppo dell'app concorrente di Meta".

Secondo Spiro, inoltre, Meta avrebbe anche effettuato "data scraping" con informazioni estratte da Twitter al fine di sviluppare e migliorare la sua applicazione. Proprio questa "tecnica" di estrazione dei dati sarebbe stata alla base della decisione di Musk di limitare la visualizzazione di tweet agli utenti sulla sua piattaforma.

IL THREAD DI STONE E IL TWEET DI MUSK

In risposta a queste accuse, tramite un post su Threads, il direttore delle comunicazioni di Meta, Andy Stone, ha affermato che nessuno nel team di ingegneri che si occupa dello sviluppo di Threads è un ex dipendente di Twitter.

Anche Elon Musk, dopo un "lungo" silenzio, è tornato a twittare:

"La concorrenza va bene, il barare no"

Poche parole, quindi, che lasciano ben intendere la via che verrà intrapresa. Ovviamente, come è facile immaginare, siamo solo all'inizio di una lunga battaglia legale simile a tante che abbiamo già visto negli scorsi anni. Twitter, come immaginabile, si riserva tutti i diritti, incluso, "a titolo esemplificativo ma non esaustivo",

"il diritto di cercare sia rimedi civili che provvedimenti ingiuntivi senza ulteriore preavviso per impedire qualsiasi ulteriore conservazione, divulgazione o utilizzo della sua proprietà intellettuale da parte di Meta"


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