VickyBoard Ergo Split-V: sbarca su IndieGoGo la particolarissima tastiera meccanica ergonomica trasparente

1 year ago 162

Il mondo delle tastiere meccaniche regala sempre sorprese: formati a non finire, materiali diversi, possibilità di personalizzazioni hardware e software e, talvolta, anche layout così particolari da stravolgere completamente il modo in cui si usano le tastiere. È questo il caso di VickyBoard Ergo Split-V, un prodotto di cui vi parliamo in anteprima che proprio in queste ore fa il suo debutto su IndieGoGo. Lo avrete capito già solo guardandola: non è assolutamente un prodotto per tutti. Scopriamola insieme.

Confezione

VickyBoard Ergo Split-V è originale sin dalla confezione. Dipende in realtà da quanto deciderete di investire su IndieGoGo, ma spendendo qualcosina in più la tastiera vi arriva in una valigetta speciale che vi permette di portarla sempre con voi senza danneggiarla. All'interno ho trovato anche alcuni tasti sostitutivi, il cavo per il collegamento e una pinza per la rimozione degli switch. Non c'è però lo strumento per rimuovere i keycap, ma essendo il nostro un prototipo è possibile che non rifletta lo stato finale della confezione.

Caratteristiche tecniche

VickyBoard Ergo Split-V è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato simil Alice (sulla falsa riga della Alice PRO di AKKO per intenderci) composta da 72 tasti. Sono assenti sia la linea dei tasti funzione che il tastierino numerico. Sull'estrema destra troviamo tre tasti, Ins, Home ed End, che potete sostituire con quelli eventualmente presenti in confezione, per poi riprogrammarli con una procedura di cui parleremo a breve.

Inutile dirvi che la disposizione dei tasti è alquanto peculiare. Oltre a spezzare la normale isola dei tasti in due parti inclinate in modo da migliorare l'ergonomia, presenta anche tasti posti in posizioni alquanto particolari. Prendete ad esempio il centro della tastiera, dove spiccano il tasto Del, Enter, Ctrl e Shift. A dirla tutta il Del era in realtà il Backspace, ma proprio non riuscivo a usarlo. Di conseguenza li ho scambiati (il Del era in alto a destra) e ho riprogrammato i due pulsanti via software. Ci sono due barre spaziatrici, due Enter, e a prescindere da dove vogliate mettere il Backspace, in entrambi i casi sarà un tasto normale e non quello lungo a cui siamo abituati. Ah, il layout è ANSI USA.

I keycap in dotazione sono realizzati in PBT (polibutilentereftalato) e non sono shine-through, di conseguenza la retro-illuminazione non va a illuminare lettere e simboli.

I colori sono peculiari quanto il resto della tastiera, e anche qui la scelta dipende da voi in fase di finanziamento della campagna. La scocca è blu, e i tasti abbinati potrebbero essere questi, arancioni con simboli bianchi alternati a pulsanti blu scuro con simboli arancioni, o alternativamente anche neri trasparenti. Il font è classico ma più grande del normale, cosa che aumenta la visibilità della tastiera.

Il profilo dei tasti dovrebbe essere un MDA: linee curve e altezza non troppo elevata, più bassa di quella degli SA. L'aver scelto questo profilo ha senso: i tasti con incavo più curvo sono comodi, e la loro altezza si sposa bene con la struttura della tastiera. Lo potete vedere nella prossima immagine.

Gli switch della VickyBoard Ergo Split-V che ho testato sono dei semplicissimi Gateron Red. Sono switch meccanici a 3 pin di tipo lineare, dotati di una forza di attuazione di circa 45 g, punto di attuazione tra i 2 e i 2,5 mm e corsa totale di 4 mm.

C'è poco da dire a riguardo: sono probabilmente tra i più diffusi al mondo insieme agli CHERRY Red, e fanno il loro dovere, senza lode e senza infamia. Se non altro sono meno rumorosi qui che su altre board. Vanno bene per la scrittura, ma vista la loro natura lineare potrebbero rallentare il processo di apprendimento necessario ad abituarsi alla Split-V di X Plus.

Più che discreti gli stabilizzatori già lubrificati di fabbrica. Sono fissati alla piastra e non traballano, e in fase di costruzione non hanno esagerato con il lubrificante. Le meccaniche ergonomiche di questo genere hanno un grosso vantaggio: la barra spaziatrice divisa in due. Non c'è bisogno del classico stabilizzatore lungo, che è quello che dà maggiori problemi in praticamente tutte le tastiere. Devo ammettere che il suono già out-of-the-box non è affatto male, e a rendere sorprendente la cosa c'è anche il modo in cui è costruita questa tastiera.

X Plus infatti non ha diffuso schemi costruttivi ufficiali, ma vista la scocca completamente trasparente non ce n'è alcun bisogno. Di fatto non ci sono strati fonoassorbenti all'interno. C'è giusto un pad sulla PCB per far sì che gli switch non siano a diretto contatto con il circuito stampato, ma a parte quello nient'altro. Il retro, ben visibile dalla scocca trasparente in acrilico, mostra il retro della PCB con i LED accesi e tutti i collegamenti e i chip aggiuntivi. Di lato si vede bene la struttura della tastiera, e non si notano appunto strati di schiuma o materiali simili chiusi a sandwich. Persino la batteria si vede bene osservando il lato lungo posteriore della tastiera. Davvero particolare la piastra, che sembra di fatto integrata nella scocca e ben più spessa di quelle a cui siamo abituati. Anche facendo tanta pressione sui tasti non si percepisce alcuna flessione.

Insomma, tantissime scelte in controtendenza, che però, viste la solidità e le rumorosità, non sembrano affatto casuali, ma ben ponderate. La PCB è compatibile con switch MX a 3 pin o 5. Ogni socket è hot-swappable ed è dotato di LED RGB orientato verso nord.

La scocca è in policarbonato trasparente. Come materiale è soggetto talvolta ad avere qualche imperfezione, ma non è questo il caso del nostro esemplare. Anzi, il policarbonato sembra spessissimo, solido e particolarmente pesante. Ci ha ricordato per qualità dei materiali la KiiBOOM Phantom 81. Sul retro sono ben visibili le viti che tengono su tutta la struttura. Di conseguenza la tastiera è anche facile da smontare ed eventualmente da modificare, nel caso non si fosse soddisfatti delle sonorità.

Il fatto che sia in plastica non deve farvi pensare che sia leggera: siamo sui 1.350 grammi, non pochi! Le dimensioni ammontano a 400 x 123 (140 nel punto più largo) x 35 mm.

Non è così piccola insomma: ci sono tastiere 75% che sono molto più strette di questa. Non ci sono LED di stato, ma i tasti si illuminano in modo diverso per segnalarvi ad esempio il CapsLock inserito. Il tasto Esc serve a monitorare lo stato della batteria da 3.000 mAh integrata sul retro. Sconosciuto il polling rate, ma essendo un dispositivo di recente concezione ci aspettiamo almeno 1.000 Hz in modalità cablata e 125 Hz via Bluetooth.

Lato connettività, VickyBoard Ergo Split-V può essere utilizzata in due diversi modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo) e via Bluetooth 5.0. Si possono collegare virtualmente fino a 6 dispositivi contemporaneamente, 5 in Bluetooth e uno via cavo, passando dall'uno all'altro con la combinazione FN + numeri da 1 a 5. Per spegnere il Bluetooth e usare la modalità cablata c'è un interruttore fisico sul retro. La tastiera è compatibile con Windows, sistemi basati su Linux e, teoricamente, anche Android.

Dico teoricamente perché al momento la tastiera viene riconosciuta da Android come un controller e non come una tastiera. Ripeto: si tratta di un prototipo, e la versione definitiva che arriverà sul mercato tra poco più di due mesi sarà pienamente compatibile con tutte le piattaforme dotate di Bluetooth. Cenno d'obbligo anche alla porta USB-C. È posizionata a sinistra in un leggero incavo che potrebbe essere incompatibile con alcuni cavi personalizzati.

Estetica, costruzione ed ergonomia

Il look di VickyBoard Ergo Split-V è alquanto... peculiare. Inutile dirvi che non piacerà a tutti. A mio avviso tanto fa il set di tasti. Se non vi piace quello in dotazione, né tanto meno quelli trasparenti che X Plus propone in alternativa, la cosa migliore è personalizzarla con qualcosa di più sobrio. La scocca trasparente è carina, anche solo per dare un'idea di come è costruita la tastiera al suo interno, ma l'accostamento di giallo, arancione, blu acceso e blu scuro può far storcere il naso ai più.

A far storcere il naso ci sono anche i due loghi di X Plus, uno inciso nella scocca, e l'altro attaccato come adesivo in rilievo vicino alle frecce. Se non altro quest'ultimo può essere rimosso, anche perché, a essere sinceri, è piuttosto bruttino. Ci sono altri colori. Questo è il modello Sapphire. Ci sono anche Ruby (rosso), Onyx (trasparente), e Neon (verde evidenziatore). A dare retta al sito ufficiale ci sono qualcosa come 16 diverse combinazioni tra cui scegliere, variando non solo il colore della scocca ma anche i keycap associati. Il modo migliore comunque è dare un'occhiata alla campagna IndieGoGo.

Da un punto di vista costruttivo, bisogna fare i complimenti a X Plus. VickyBoard Ergo Split-V è estremamente solida e priva di debolezze strutturali o difetti di alcun tipo. Il materiale usato è sicuramente più "delicato" della plastica convenzionale, nel senso che mantiene di più le impronte ed è più soggetto a eventuali graffi.

Il policarbonato però è così spesso da far sì che la struttura sia virtualmente indistruttibile. E per capirlo basta guardare il peso: considerato che non ci sono strati in silicone o schiuma, che ci sono meno tasti del solito e che la batteria è una modesta 3.000 mah, gli oltre 1.350 grammi sono dovuti prevalentemente proprio alla scocca. Molto bene gli stabilizzatori, e molto bene anche la smontabilità del tutto. Basta rimuovere tasti, switch e le viti posteriori per disassemblare la struttura, facendo ovviamente attenzione al cavo che collega la batteria alla PCB (ben visibile sul retro).

Buona la retro-illuminazione. Diciamo che la scocca trasparente aiuta moltissimo la luce a diffondersi, creando tra l'altro dei giochi di luce davvero carini. Ovviamente i tasti non shine-through non sono ben visibili al buio, ma la situazione è migliore rispetto ad altri modelli.

Sul retro, oltre a 4 piedini gommati che, in combinazione con il peso della struttura, rendono la Split-V praticamente inamovibile.

La struttura è fissa, non ci sono rialzi, di conseguenza ci si deve abituare a usarla così com'è. Si nota però che la scocca posteriore è come se fosse composta da due sezioni, una che è il proseguo del bordo frontale, l'altra che funge da rialzo al tutto. Ecco una foto del retro qui di seguito.

Come si comporta questa VickyBoard Ergo Split-V all'atto pratico? Difficile dirlo in modo oggettivo, per il semplice motivo che c'entra molto la vostra eventuale propensione a imparare a usare uno strumento del genere. La posizione dei tasti di base, ovvero lettere e numeri, per quanto diversa dal solito vista la disposizione a V, non richiede poi troppo esercizio. Anzi, se iniziate a scrivere senza farci troppo caso potreste abituarvi in men che non si dica.

Vi mentirei però se non vi dicessi che i primi tempi si commettono un bel po' di errori di battitura.

E a renderli ancora più frustranti c'è un tasto Backspace così piccolo che fa sì che sia più semplice premere per sbaglio i tasti di fianco, aumentando il numero di errori invece di risolverli. La cosa migliore probabilmente è individuare quali sono le posizioni dei tasti che "disturbano" e rimapparli, cambiando anche fisicamente la posizione dei tasti. E a rendere il tutto potenzialmente più difficile c'è anche il layout ANSI USA, che accomuna buona parte delle tastiere di origine cinese. Di conseguenza il tasto Enter è basso e lungo, lo Shift di sinistra è lungo, e le lettere accentate si trovano su tasti che hanno simboli ben diversi.

Dopo un periodo più o meno lungo di assestamento, probabilmente sarà difficile tornare indietro. La posizione delle mani, che di fatto segue quella  delle braccia, è più comoda e naturale. Si capisce anche il perché del Backspace centrale (quello che io ho swappato con Del): entrando nel meccanismo non dovrete più staccare le mani dalla tastiera, digitando e cancellando più velocemente del solito.

L'altezza complessiva è buona, e sinceramente non si sente la mancanza di rialzi posteriori, né di un poggiapolso. Va poi da sé che un prodotto del genere è pensato per lavorare. Potete anche giocarci, e nulla vieta di riprogrammare i tasti ridondanti con macro e simili, ma diciamo che ci sono prodotti ben più indicati per il gaming nudo e crudo.

Funzionalità

VickyBoard Ergo Split-V non ha un vero e proprio software ufficiale. Per riprogrammarla si pone la tastiera in modalità DFU (Device Firmware Update), che di fatto la trasforma in una sorta di chiavetta USB a cui è possibile accedere tramite Esplora File di Windows. Come? Si stacca la tastiera dal PC e la si ricollega tenendo premuto Esc. Si usa poi un tool online sulla falsa riga di quello di QMK per creare una versione della mappa caratteri da sovrascrivere a quella di base. Il tool è raggiungibile da un link presente anche nella cartella della tastiera, quella che appunto vedete quando la ponete in modalità DFU.

Il tool online è spartano ma semplice da usare. Di fatto potete riprogrammare tutta la tastiera, abbinando ai tasti anche funzioni di sistema, clic del mouse e tanto altro. Il layout che vedete sull'applicativo è lo stesso della tastiera. Ci sono anche i layer, in modo da programmare la Ergo-V a strati e provare magari contemporaneamente più configurazioni senza dover riprogrammare il tutto ogni volta. C'è anche un editor di Macro, che però richiede di creare ogni singolo evento a mano. Ci sono anche due tab che permettono di stampare (su carta) i layer che avete creato, in modo da avere un riferimento sotto mano sempre consultabile, e per testare il corretto funzionamento della tastiera.

Di base ci sono già diverse scorciatoie programmate. Ci sono ovviamente quelle che permettono di usare i tasti funzione: la barra spaziatrice di destra più i numeri da 1 a 0 e i due tasti al loro fianco diventano F1-F12, e nel caso non vi piacessero queste combinazioni potete stravolgerle del tutto dal tool online.

Ci sono poi i comandi per la regolazione della retro-illuminazione, visto che di fatto dal tool non potete metterci le mani. Fn in combinazione con le frecce direzionali permette anche di regolare volume di sistema e scorrimento fra le tracce in ascolto. Comunque è tutto indicato nel manuale incluso in confezione, o, alla peggio, sullo stesso tool online pensato per riprogrammare la tastiera. C'è addirittura modo di simulare il mouse, sia movimenti che clic o rotellina. Basta premere CapsLock insieme a tasti quali I (per andare verso l'alto), O (per scorrere la rotellina verso il basso) e così via.

Autonomia

3.000 mAh non possono fare miracoli, ma per 71 tasti bastano a portarvi in fondo a una settimana di lavoro senza grossi drammi. Vista la brillantezza dei LED e la diffusione della luce favorita dalla scocca trasparente, potete anche pensare di calare la luminosità in modo da avere qualche ora in più di uso.

Con la luminosità al massimo siamo intorno alle 35/40 ore di uso.

Prezzo

Come accennato anche nel titolo, X Plus propone la sua tastiera su IndieGoGo. Se riuscite ad accaparrarvi uno dei cinque Super Early Bird potete acquistarla a 169€, che tutto sommato non è male considerata la natura del prodotto. Ci sono altre fasce di prezzo, come la successiva a 197€ che include la custodia che abbiamo visto nel paragrafo unboxing. La campagna richiede comunque il raggiungimento di una cifra molto bassa, e considerato che la tastiera esiste (come testimonia questa recensione) dovreste poter dormire sonni tranquilli a riguardo della realizzazione del progetto.

X-Plus Sito ufficiale

Campagna IndieGoGo

Giudizio Finale

VickyBoard Ergo Split-V

X+ VickyBoard Ergo Split-V è ovviamente un prodotto estremamente peculiare, sia nel look, sicuramente non per tutti, sia nel suo cercare di cambiare le vostre abitudini di scrittura. Non è certo l'unico esponente di questo genere, e alla fine, se non fosse per l'isola centrale con tasti che solitamente sono da tutt'altra parte, non avrebbe nemmeno niente di così originale da spingervi per forza di cose a scegliere questa piuttosto che altre. C'è però da dire che ha una gran qualità costruttiva, un software privo di rischi e dotato di tutti i comfort e possibilità di personalizzazione grazie ai socket hot-swappable e all'eventuale possibilità di modifiche interne, vista la facilità di smontaggio.

Pro

  • Formato ergonomico speciale
  • Hot-swappable, keycap in PCB
  • Anche Bluetooth
  • Ottima qualità costruttiva

Contro

  • Solo ANSI USA
  • Software solo ENG
  • Le alternative non mancano
  • Prezzo importante

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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