WhatsApp presenta i Canali, presto anche in Italia: cosa sono e come funzionano

11 months ago 164

WhatsApp presenta i canali, "un modo semplice, affidabile e privato per ricevere aggiornamenti importanti da persone e organizzazioni direttamente su WhatsApp". La novità nasce dalla volontà di mettere a disposizione degli utenti uno strumento con cui uno, l'amministratore del canale, può inviare ai "suoi" utenti uno dei contenuti supportati da WhatsApp, dunque messaggi di testo, vocali, foto, video, adesivi o sondaggi. Al momento, meglio dirlo subito, sono disponibili in Colombia e Singapore, "nei prossimi mesi - scrive WhatsApp - porteremo i canali e la possibilità per chiunque di crearli in altri Paesi".

Per supportare i canali in modo adeguato, WhatsApp ha leggermente riorganizzato l'app con una nuova scheda chiamata Aggiornamenti. A farle posto è il tab Stato, all'interno del tab Aggiornamenti ci saranno i canali e, appunto, gli stati WhatsApp. La piattaforma della galassia Meta sta sviluppando una directory con possibilità di ricerca integrata attraverso la quale trovare hobby, squadre sportive, aggiornamenti di autorità locali e altro, gli argomenti su cui si può ergere un canale WhatsApp al quale si può accedere tramite ricerca diretta appunto, ma anche con link d'invito.

La privacy è garantita a tutti, a chi crea e a chi si iscrive. L'amministratore di un canale WhatsApp può contare sul fatto che gli iscritti non possono visualizzare il suo numero di telefono o l'immagine del profilo, e allo stesso modo chi segue un canale non deve temere che un altro iscritto possa impossessarsi del suo numero di cellulare o identificarlo: "Chi decidi di seguire è una tua scelta ed è privata", assicura la piattaforma.

I contenuti presenti in un canale hanno una "scadenza", la cronologia rimarrà sui server WhatsApp per 30 giorni al massimo. Gli amministratori possono scegliere di impedire gli screenshot e pure che un iscritto possa inoltrare qualcosa a un non iscritto, e decidere se il canale debba essere visibile o meno nella directory. Non c'è la crittografia end to end perché "i canali sono pensati per un pubblico ampio", ma WhatsApp sta valutando la possibilità di offrirla in futuro per i canali con un pubblico più limitato.


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