Xiaomi sta uscendo dalla tana, poco a poco

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Mi ricorderò bene quando andai a visitare il primo Xiaomi Store mai aperto in Europa. Era il 2018 e furbescamente questa inaugurazione coincideva con il MWC di quell'anno in modo che tanti giornalisti fossero già sul posto. Questo perché nel 2018 Xiaomi era un'azienda particolarmente interessante da seguire. Si era fatta conoscere a lungo per i suoi prodotti economici ma di qualità dalla Cina e l'arrivo in Europa smosse molto interesse fra gli appassionanti.

Xiaomi è sempre stato un brand interessante perché ci ha messo poco a uscire dai binari degli smartphone per, grazie ad una furba rete di brand partner, lanciare sul mercato prodotti tecnologici di qualsiasi tipo, che oggi culminano in robot aspirapolvere, friggitrici ad aria, speaker, monitor e ancora molto altro.

Non si può negare che gli anni passati dal 2018 (sì sono passati più di 6 anni da quella inaugurazione) siano stati particolarmente piatti per la tecnologia di consumo.

È tutto iniziato nel 2019 con il ban di Huawei, la carenza di chip e poi nel 2020 con la pandemia. Xiaomi non è stata sicuramente esente dal calo di hype. E fra brevetti europei e altri ban il mercato ha iniziato a diventare di nuovo competitivo solo di recente. Fra tutti i brand Xiaomi è quello che nel giro di una manciata di mesi ha lasciato di più il segno.

Xiaomi si è infatti finalmente liberata della MIUI per partire con un HyperOS molto simile in termini di funzioni ma sembrerebbe molto più solido. Xiaomi 14 Ultra è un prodotto per le foto sorprendente e che finalmente rende onore alla collaborazione con brand di fotografia (anche se ammettiamo di essere ancora scettici su quanto l'influenza di Leica sia davvero parte attiva di questo successo). E poi ancora una raffica di promozioni di lancio che ci hanno ricordato la Xiaomi dei bei tempi.

Il robot aspirapolvere più ricercato del web (tanto che va sempre subito sold out), un tablet che viene lanciato con in omaggio la cover tastiera e la penna e nuova linfa vitale per il brand POCO che ha lanciato proprio ieri i suoi nuovi F6, smartphone concreti e ben posizionati come non si vedeva da tempo.

Il brand POCO su tutti, al netto degli inevitabili giochi di parole a cui anche noi non riusciamo a resistere, si era fatto notare per le sue schede tecniche durante i suoi lanci e oggi potrebbe tornare a essere uno dei progetti di punta dell'azienda.

Gli stessi riflettori che si stanno riaccendendo su Xiaomi sono anche quelli che ovviamente faranno essere tutti più severi nei giudizi. Scopriremo nei prossimi mesi se Xiaomi è stata solo fortunata o se si è rimessa davvero sui binari dell'alta velocità.

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