5 cose che forse non sapete (ma dovreste) sui Chromebook!

2 years ago 1090

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Ve ne sarete sicuramente accorti: in questo 2021 si è fatto davvero tanto parlare di Chromebook, molto più di quanto accaduto negli anni passati, specialmente per quanto riguarda la nostra penisola. Ma cosa è cambiato? Nulla in particolare se non che le aziende hanno iniziato a crederci e a investire su questa categoria di prodotti anche al di fuori degli Stati Uniti dove, già da tempo, i Chromebook stanno spopolando. Cresce quindi il numero di modelli disponibili e di conseguenza anche la curiosità degli utenti che si chiedono se questi notebook con Chrome OS siano davvero in grado di sostituire le macchine Windows e in che misura.

Proprio in questi giorni ho tra le mani il recente Galaxy Chromebook Go di Samsung e dopo averci smanettato in maniera abbastanza approfondita ho pensato che forse è giusto fare un attimo il punto e raccontarvi 5 cose che dovete assolutamente sapere, e che non è detto sappiate, su questi Chromebook.

COSTANO POCO

Esattamente, la prima cosa che dovete sapere sui Chromebook è che costano poco, anzi, in alcuni casi molto poco. Vi basti pensare che il Galaxy Chromebook Go che ho tra le mani in questo momento, e con cui sto scrivendo questo articolo, veniva addirittura regalato fino a qualche giorno fa a fronte dell'acquisto di uno smartphone della famiglia Galaxy S21, di uno Z Fold 3 o di uno Z Flip 3.

Capirete quindi che Samsung non si sognerebbe mai di regalare un notebook da 800 euro, raddoppiando praticamente il valore dell'acquisto. Ed effettivamente noi stessi abbiamo acquistato il Chromebook Go su Amazon a meno di 240 euro. Una cifra davvero molto contenuta per un notebook e per la quale è praticamente impossibile trovare una alternativa Windows che sia in grado di offrire le stesse prestazioni.

Ma quindi perché questi Chromebook costano così poco? Presto detto. Perché non serve chissà quale hardware per ottenere una buona esperienza d'uso. Il Galaxy Chromebook Go, ad esempio, offre un processore Intel Celeron, 4 GB di RAM e una memoria di storage su un module eMMC da soli 64 GB. Nonostante ciò, come ribadiremo tra poco, non mi è mai capitato di trovarmi nella situazione di aver bisogno di più risorse, ovviamente restando nella tipologia di utilizzo per cui questi prodotti sono stati pensati.

SONO REATTIVI E AFFIDABILI

Ed eccoci appunto a parlare di prestazioni perchè come detto poco sopra, nonostante un hardware certamente non da primi della classe, i Chromebook sono in grado di offrire prestazioni più che sufficienti per quelle che sono le abitudini di utilizzo della maggior parte degli utenti. Ovviamente non dovete pensare di avere davanti dei prodotti per fare montaggio video o per realizzare progetti 3D con render di luci e ombre a temp di record.

Per tutti gli utilizzi più comuni, tuttavia, questi prodotti sono in grado di garantire un'esperienza d'uso sicuramente soddisfacente. Videoscrittura, navigazione, gestione mail, riproduzione di contenuti in streaming e presentazioni Power Point sono tutte situazioni d'uso nelle quali i Chromebook non ci fanno mancare praticamente nulla. Ma non solo, mi viene in mente anche la didattica a distanza o lo smart working leggero fatto di una marea di videochiamate e appunti.

In alcune occasioni sembra davvero di avere a che fare con prodotti dotati di un hardware ben più importante. Merito soprattutto dell'ottimizzazione di Chrome OS e del fatto che molte applicazioni sono decisamente più leggere da far girare di molte alternative per Windows.

Un esempio pratico di questa maggiore ottimizzazione è data proprio dall'utilizzo del browser Chrome che appare decisamente più reattivo di quanto non accada nella maggior parte dei notebook Windows. Anche con diverse tab aperte la navigazione resta fluida e senza incertezze; mentre sappiamo tutti quanto sia avido di risorse lo stesso browser in versione per Windows.

HANNO IL PLAYSTORE

La terza cosa da sapere è che sui Chromebook trovate il Play Store. Già, praticamente lo stesso Play Store che avete sul vostro smartphone Android. A dirla tutta non è esattamente lo stesso Play Store, o meglio non è egualmente fornito. Non ci sono infatti esattamente tutte le applicazioni che abbiamo sul Play Store classico, ma diciamo un buon 80%, abbondante.

Mancano ad esempio le app di Office che sono però egregiamente sostituite dalle rispettive web-app che, girando su Chrome, offrono prestazioni ottime come tutto quello che gira su browser. E più in generale, per tutto quello che manca sul Play Store troviamo una alternativa tra le estensioni del browser o in formato web-app. Addirittura, di recente, anche Adobe ha annunciato il lancio delle versioni cloud based di alcuni suoi software come Photoshop e Illustrator.

In generale, comunque, il fatto di avere un Play Store è da considerarsi un plus anche perché ci permette di avere una certa continuità con l’esperienza d’uso del nostro smartphone o tablet. In questo modo familiarizzare con il Chromebook diventa davvero semplicissimo e super intuitivo.

NON HANNO BLOATWARE

C’è tutto quello che serve e nulla di superfluo, almeno alla prima accensione. E questa è un’altra delle cose che dovete sapere sui Chromebook. L’essenzialità non è un attributo semplice da ritrovare quando acquistiamo un notebook Windows o uno smartphone o un tablet Android. I produttori sono infatti soliti farcire i propri prodotti di un sacco di applicazioni e software spesso inutili o quasi.

Non so voi, ma ogni volta che accendo un nuovo notebook la prima ora di utilizzo la passo a cancellare tutti programmi che so già non mi serviranno mai o che aprirei soltanto una volta per curiosità. Ecco, inutile che vi dica che, se non eliminati, tutti questi programmi hanno l’unica funzione di occupare spazio sul disco e rallentare il vostro notebook se dovessero rimanere aperti in background per qualche motivo.

I Chromebook risolvono questo problema alla radice e al primo avvio troverete installate solo le applicazioni essenziali come il browser, il play store e il web store, le app per la produttività di Google, il gestore dei file e poche altre applicazioni come calendario e fotocamera che comunque vi capiterà di utilizzare abbastanza di frequente.

PUOI GIOCARCI A CYBERPUNK 2077

E infine l’ultima cosa che dovete sapere è che questi Chromebook non hanno certamente schede tecniche da top di gamma ma comunque ci potete giocare a Cyberpunk 2077, come fareste con la vostra console o con il vostro PC da gaming.

No, non sto scherzando, e non vi sto prendendo in giro, sono le possibilità offerte dal Cloud Gaming e in questo caso particolare da Stadia, che nel catalogo di giochi disponibili include anche l’ultimo titolo di CD Project Red.

Le prestazioni sono buone ma sono ovviamente strettamente legate alla velocità della connessione. Se quest’ultima è di buon livello allora avrete un’esperienza d’uso più che soddisfacente. Certo non potete pensare di giocare ai più recenti sparatutto competitivi in modalità multiplayer come se foste sul vostro desktop da 3mila euro, per quello occorre ancora aspettare ulteriori evoluzioni dal punto di vista soprattutto della latenza.

Se però il vostro intento è quello di godervi alcuni titoli alla Horizon Zero Dawn o RDR 2, ecco che il cloud gaming resta una valida alternativa e i Chromebook un'ottima piattaforma da cui giocare, specie se da browser come nel caso di Stadia.

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