Abbiamo provato il Realme GT 6 con display piatto ed il Realme 13 Pro Plus

3 weeks ago 55

Durante il nostro viaggio in Cina, a Shenzhen e Guangzhou, abbiamo avuto la fortuna di provare alcuni smartphone che non vedremo mai commercializzati nel nostro continente. Eravamo stati invitati da Realme per scoprire i segreti della loro nuovissima ricarica rapida a 320W ma non solo, per poi trovare alcuni interessanti extra.

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Durante la visita alle loro fabbriche e laboratori, infatti, abbiamo avuto modo di testare la fotocamera del nuovissimo Realme 13 Pro Plus, nelle stesse esatte condizioni di laboratorio usate dall'azienda per affinare i loro algoritmi, e scoprire l'esistenza di un Realme GT 6 differente da quello commercializzato da noi. Sì, esiste un Realme GT 6 con schermo piatto e con frame in metallo, ora ne parliamo.

IL REALME 13 PRO PLUS: IL CAMERAPHONE DA FASCIA MEDIA

Perché non tutti gli smartphone cinesi arrivano nel nostro mercato? Semplice, perché ne escono troppi. Non è una critica, ma un fatto. In Cina ogni sei mesi esce una nuova generazione che, detto tra noi, spesso innova poco e nulla. Prendiamo il caso di Realme 12 Pro Plus e 13 Pro Plus: a distanza di sei mesi è cambiata la fotocamera del teleobiettivo, il display è un po' più luminoso, magari qualche dettaglio come la ricezione è leggermente migliorato ma per il resto abbiamo la stessa base, lo stesso SOC e le stesse funzioni software.


Anche parlando di migliorie software, come quelle legate alla fotocamera, quanti passi in avanti si possono fare in sei mesi? Non molti, ma il mercato cinese è sempre in fermento e alla ricerca di novità e allora ecco un nuovo smartphone con tutte quelle piccole migliorie che gli utenti avrebbero voluto sei mesi prima.

Tutto ciò da noi arriva più normalizzato, con una cadenza annuale che garantisce delle novità più sostanziose tra un modello e l'altro ed evita anche una estrema saturazione del mercato. Perché vi parliamo quindi di questo Realme 13 Pro Plus? Per capire come funziona lo sviluppo del comparto fotografico di uno smartphone tale.


La prima cosa che ci è saltata all'occhio, una volta entrati nei laboratori fotografici, dei veri e propri set studiati ad-hoc per simulare ogni scenario di scatto, sono questi super robot con uno smartphone montato su un braccio robotico con movimento su sei assi. Questi robot sembrano essere quelli appartenenti alla flotta di Color Space, ottimi per svariati punti:

  • Efficienza: I processi di test automatizzati riducono significativamente i tempi di test
  • Precisione: Garantiscono l'accuratezza e la ripetibilità dei risultati dei test, minimizzando gli errori umani
  • Costo-efficacia: Riduce i costi del lavoro e gli sprechi di tempo (a scapito del lavoro umano)
  • Completezza: In grado di condurre test sulle prestazioni delle immagini multi-aspetto e multi-angolari.
  • Flessibilità: Il sistema di test può essere adattato ed ampliato in base a diverse esigenze
  • Analisi dei dati: Offre potenti funzionalità di analisi dei dati e generazione di report.
  • Coerenza: Assicura condizioni e metodi coerenti per ogni test, garantendo la comparabilità e l'affidabilità dei risultati.


Tutti i risultati vengono quindi immagazzinati ed elaborati dai computer e software a bordo di questi robot, ma in seconda battuta vengono anche verificati da un controllo umano e più esperto. D'altronde la fotografia non è soltanto un mero dato oggettivo dato dalle migliori condizioni possibili, spesso è una questione di occhio, gusto personale e sfaccettature infinite.

L'intero pavimento è tappezzato di bollini con loghi fotografici o di persone, per far capire al nostro robot dove posizionarsi e dove possono essere posizionate anche persone umane all'interno di questo laboratorio. Molta enfasi difatti viene messa sui famosi "skin tone", le tonalità della pelle, e nessuna simulazione può essere veritiera come una persona in carne ed ossa.


Le foto che devono uscire da questo laboratorio non sono forzatamente foto eccellenti, foto da social. Lo scopo di tutto ciò è andare ad affinare l'algoritmo e tarare le nuove fotocamere secondo gli standard dell'azienda. Troviamo quindi molti spot che ad esempio mettono in crisi le alte luci o il bilanciamento del bianco, così da andare ad affinare tutto ciò poi in post.

Montati sui più di 10 robot del laboratorio troviamo difatti ancora tutti i Realme 13 Pro Plus, poiché il telefono è appena uscito in commercio e l'azienda sta ascoltando i feedback degli utenti per affinare i propri test e risultati finali. Se avete comprato uno di questi dispositivi in Cina e tra qualche mese vedrete un update che migliora la fotocamera è proprio frutto dei risultati di questo laboratorio.

IL REALME GT 6 CON DISPLAY PIATTO: LO VOGLIO!

Quale aspetto non vi è piaciuto del Realme GT 6? E perché proprio i bordi curvi dell'eccellente display AMOLED che monta? Una delle cose che non capirò mai del mercato cinese è la loro esclusività e differenziazione. Sotto lo stesso nome (Realme GT 6), ora esistono due smartphone: quello che vi abbiamo recensito e questa nuova versione chiamata "Divo".

Al momento quasi tutte le linee produttive di Realme in Cina sono incentrate su questo nuovo smartphone, lecito dal momento che sta vendendo moltissimo lì. Ma perché sta vendendo molto? Semplice perché è un prodotto che va incontro a ciò che vuole l'utenza.


Non so secondo quali indagini di mercato si pensi che l'Europa, o il mercato occidentale in generale, preferisca i bordi curvi, ma più volte abbiamo provato a fare questa domanda a chi di dovere. La risposta che abbiamo avuto sempre di ritorno è che "in quei mercati si vende di più". Mettiamoci quindi l'anima in pace, potrebbe non essere l'ultima volta che vediamo i bordi curvi nel nostro mercato.

Abbiamo comunque provato a sollevare la questione di come, un ibrido fra i due prodotti, creerebbe un medio gamma perfetto. Il GT 6 Cinese ha Snapdragon 8 Gen 3, 5800mAh di batteria, un frame in metallo ed un display prodotto da BOE piatto. Di contro ha un sistema di fotocamera mediocre, sul livello del Realme GT 6T. Se unissimo quindi ciò alle fotocamere del nostro Realme GT 6 otterremmo uno smartphone eccellente e perfetto per tutti e due i mercati.


Non solo perché in Cina il Realme GT 6 arriva anche con uno speciale trattamento sul display, un po' come quello osservato su iPad Pro con M4, in grado di assorbire più riflessi e non trattenere impronte, al netto ovviamente di avere dei colori leggermente più slavati e dei neri non assoluti.

Nei laboratori di Realme abbiamo potuto osservare questo smartphone messo a dura prova. Soltanto dopo settimane di torsioni continue 24/24h la back cover in vetro ha iniziato a mostrare delle crepe. I drop test invece di laboratorio hanno garantito una resistenza da 10/10, anche grazie a questa nuova struttura in metallo.

COSA ASPETTARCI DALLE FUTURE GENERAZIONI?

Sicuramente questa esperienza ci ha permesso di comprendere gli smartphone del futuro. Un futuro Realme GT 7 potrebbe seriamente integrare un display piatto, come è abbastanza scontato che vedremo sempre più spesso batterie oltre i 5500mAh, dal momento che in Cina è frequente trovare anche oltre 6000mAh con ricariche rapidissime.

Lato fotografico il Realme 13 Pro Plus offre un teleobiettivo ancor migliorato, e già il 12 Pro Plus lo avevamo visto primeggiare assieme ai top di gamma. Potrebbe essere lecito aspettarsi dei risultati sempre più di stupefacenti per quanto riguardano le fotocamere sui medio gamma. Su uno smartphone che qui a Shenzhen si trova anche a 250-300€, a pochi giorni dalla commercializzazione, troviamo un teleobiettivo che è di due o tre generazioni oltre molti top di gamma del 2024. Per i grandi e "vecchi" colossi c'è sempre più l'urgenza di uno svecchiamento hardware.

(aggiornamento del 28 agosto 2024, ore 09:50)


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