Pare che Android 16 rappresenterà un po’ un punto di rottura per alcune “tradizioni” e usanze a cui Google ci ha ormai abituato negli anni: secondo i primi indizi emersi, arriverà prima, tanto per cominciare, e ricomincerà la nomenclatura alfabetica... ma dalla B. Sembra un po’ confuso ma c’è una spiegazione più o meno plausibile, anche se non è ufficiale (e probabilmente non ci sarà mai). Ma andiamo con ordine e vediamo tutto quanto, inclusa una bella lista di funzionalità previste.
USCITA TRA APRILE E GIUGNO
Molteplici commenti e note tra gli sviluppatori del sistema operativo indicano in modo chiaro che Android 16 sarà rilasciato nel secondo trimestre del 2025, quindi tra aprile e giugno. Generalmente il sistema arriva verso la fine del terzo trimestre, a settembre, quindi è previsto un anticipo di almeno tre mesi.
Non è chiaro perché, ma abbiamo una teoria: se fate caso, sono in molti i protagonisti del settore mobile che cercano di anticipare i tempi. Pensiamo a Qualcomm e MediaTek, che lanceranno i loro nuovi SoC top di gamma già a ottobre, quando appena un paio d’anni fa la prassi era dicembre. Forse i produttori stanno cercando di allinearsi un po’ di più alle tempistiche di Apple con gli iPhone, quantomeno per assicurarsi di riuscire a sfruttare l’ondata degli acquisti natalizi con il loro prodotto di punta.
È anche vero che quest’anno, per esempio, Google ha dovuto lanciare i suoi nuovi Pixel con il sistema operativo dell'anno scorso, perché semplicemente Android 15 non era ancora pronto. L’aggiornamento dovrebbe arrivare verso metà ottobre. Avere il sistema pronto qualche mese prima dovrebbe garantire alla società che uno scenario del genere non si ripeta più - anche in caso di imprevisti e problemi dell’ultimo minuto, Google potrebbe avere sufficiente spazio di manovra per correre ai ripari.
RIPARTENZA DALLA ''B''
Come sappiamo, ormai da anni Google non associa più pubblicamente nomi di dolci e dessert con progressione alfabetica alle nuove release di Android, ma internamente il “giochetto” va avanti. Android 15, per esempio, è soprannominato “VIC” o Vanilla Ice Cream. Tuttavia, Android 16 si dovrebbe chiamare “Baklava”, dolce di origine turca piuttosto popolare nel Medio Oriente e tra le popolazioni balcaniche. Diverse domande sorgono spontanee, tra cui: perché non si è arrivati fino alla fine dell’alfabeto? E dove diavolo è finita la “A”?
Un cambiamento di nomenclatura sempre interno sembra fornire una risposta a entrambe le domande. Con Android 14, le build della QPR1 iniziavano con la “U”, mentre quelle della QPR2 iniziavano con la “A”. La “A” è stata mantenuta con Android 15, mentre le build del 2025 inizieranno con la “B”. Qualche esempio per spiegare meglio:
- Android 14 QPR1: UD2A.240505.001
- Android 14 QPR2: AP2A.240605.024
- Android 15 attuale: AP31.240617.015
Ora, potremmo chiederci perché Google abbia cambiato il codice delle build, ma per ora questo rimane un mistero...
COSA ASPETTARSI
Nel corso di questi mesi, nel canale Beta sono state avvistate diverse novità in lavorazione per il sistema operativo. Google tende a rilasciare nuove feature per il beta testing ma non è poi detto che verranno rese ufficiali proprio con la versione stabile di quella release. Di seguito vi riportiamo tutte le principali novità ancora non ufficializzate, avvistate per lo più nelle Beta di Android 15 “prima release” e in quelle della QPR1.
- Pieno supporto alle app in finestra. La feature, chiaramente, è pensata per i tablet e altri dispositivi con schermi di dimensioni analoghe
- Nuovo design per l’app Impostazioni, più allineato al Material You.
- Blocco delle notifiche molto vecchie su dispositivi offline o spenti da tempo.
- Notifiche pop-up più compatte.
- Possibilità di ridurre il volume delle notifiche consecutive di un’app. Per esempio, se vi arrivano cinque messaggi di fila su WhatsApp, solo il primo attiva la suoneria al massimo volume impostato.
- Nuovi indicatori nella barra di stato per la registrazione e la trasmissione dello schermo.
- Widget nel lock screen.
- Rifacimento della modalità Non disturbare, con la possibilità di attivare la modalità in scala di grigi del display, disattivare l’Always-on Display, ridurre la luminosità dell’immagine di sfondo e abilitare il tema scuro. In arrivo anche una “Priority mode” che permette di personalizzare tutte le opzioni di Non Disturbare con relative eccezioni, pianificazione automatica e addirittura un Quick Setting dedicato.
- Slider per regolare l’intensità della correzione colore.
- Possibilità di personalizzare il puntatore del mouse.
- Nuovo tasto per il passaggio da una tastiera virtuale all’altra.
- Pagina dedicata per le impostazioni dei display esterni.
- Nuova animazione per la pressione prolungata dei Quick Settings di Wi-Fi e Bluetooth.
- Nuova animazione per la gesture “indietro” della tastiera.