Gli smartphone sono sempre più nel mirino dei ladri, non solo per il loro valore "estrinseco"/hardware, ma anche per la ricchezza di dati finanziari che contengono. Proprio al fine di contrastare l'aumento di furti a scopo sottrazione di dati, Google ha introdotto un set di funzionalità per rendere più difficile l'accesso al dispositivo e in particolare alle app "miniera", quelle che contengono in assoluto più dati preziosi (app bancarie e di pagamento, in primis, ma anche app di gestione password ecc.).
La funzione più rappresentativa, in questo senso, è Identity Check. Supponendo che qualcuno di estraneo sia in possesso del codice di sblocco dello smartphone, questi non potrà comunque accedere alle app considerate sensibili. Attualmente, Identity Check è disponibile solo su Pixel e Samsung, ma si prevede verrà estesa a molti più dispositivi con il prossimo aggiornamento ad Android 16.
QUANDO ARRIVER?
Nel caso dei Pixel, Identity Check è stata implementata con il Pixel Drop di dicembre 2024, mentre Samsung l'ha introdotta sui suoi Galaxy nell'ambito del rilascio di One UI 7. Nessun altro produttore, finora, ha annunciato l'arrivo di una funzionalità simile, ma quelli di Android Authority l'hanno individuata su OnePlus 13 dopo l'installazione della beta di Android 16. Come parte della suite "antifurto" di Android, Identity Check si trova in Impostazioni > [Nome dell'account] > Tutti i servizi > Protezione dai furti > Verifica dell'identità.
Una volta abilitata la Verifica, il sistema richiederà i dati biometrici dell'utente prima di consentire modifiche a impostazioni di sicurezza critiche e l'apertura delle app di cui sopra. Per maggiore praticità, il controllo viene applicato solo quando il dispositivo si trova al di fuori del "raggio attendibile" designato dall'utente.
Solo e soltanto i dati biometrici (impronta digitale, volto) vengono considerati input attendibili e accettati. Non c'è nessun "piano B" come PIN, password o sequenza.