Cosa sta succedendo tra Android TV e Google TV? Stando agli ultimi aggiornamenti, sembrerebbe che la GrandeG abbia intenzione di rendere il sistema operativo per televisori sempre più simile alla sua interfaccia proprietaria, e questo per alcuni è fonte di preoccupazione: scopriamo perché (a proposito di Android TV, scoprite quali sono le migliori app per migliorare la vostra esperienza).
Cominciamo dalla notizia di oggi: Google ha condiviso sul suo blog una novità in arrivo nelle prossime settimane su Android TV, almeno per gli utenti negli Stati Uniti, una nuova riga di pulsanti ad accesso rapido.
Secondo la GrandeG, questo strumento, situato sotto la riga delle app preferite, consente un accesso rapido per riprodurre il prossimo video, guardare la TV in diretta, esplorare i titoli popolari e vedere cosa c'è di tendenza su Google, senza bisogno di saltare da app ad app.
La novità è intesa come un miglioramento dell'esperienza, ma non tutti sono soddisfatti.
Perché? Perché riprende una funzione di Google TV, che altro non è che un'interfaccia proprietaria di Google per Android TV.
E se al momento la somiglianza si sta limitando a dei pulsanti che rimandano a sezioni dei collegamenti presenti nella barra superiore, forse con un po' di ridondanza, come avviene per le schede TV in diretta (Free Live TV) e In diretta e le schede Negozio e Film popolari / Spettacoli popolari, il timore è che in futuro arrivi ben altro.
Non è solo una questione di interfaccia, che magari gli amanti di una soluzione più pulita potrebbero non apprezzare, ma anche di funzionalità e, soprattutto di pubblicità. Google TV infatti presenta degli spot sempre più invasivi, tanto che negli ultimi tempi sono stati osservati video con autoplay e sonoro molto ingombranti (come potete leggere qui sotto dalla testimonianza di Artem Russakovskii di Android Police).
Cosa che gli utenti di Android TV non vorrebbero provare.
Come dicevamo, la novità è in via di rilascio solo negli Stati Uniti, dove arriverà agli utenti nel corso delle prossime settimane. Ancora non si hanno notizie di una diffusione anche in Europa.